Non cercare di diventare una persona di successo, ma piuttosto una persona di valore (Albert Einstein)

lunedì 31 dicembre 2012

Un anno spartiacque.

Un intero anno è passato e tra un sacrificio ed un altro siamo arrivati al momento in cui si tirano le somme per decidere se è stato un anno positivo o meno. Certo per alcuni sarà stato bellissimo, la nascita di un figlio, di un nipote, un matrimonio in famiglia, una promozione; per altri sarà stato bruttissimo, la perdita del posto di lavoro, la cassa integrazione, la scomparsa di un proprio caro.
Per tutti comunque resta un anno nel quale l’Italia si è trovata in gravi difficoltà economiche, un anno nel quale come mai prima sono emersi scandali di proporzioni colossali, prima i tesorieri Lusi e Belsito, poi le regioni Lazio e Lombardia i cui governatori sono stati costretti a dimettersi. Un paese la cui immagine  è stata gravemente compromessa da Berlusconi, dalla incapacità del suo governo e dal suo comportamento personale.
Ma anche un anno nel quale un grande movimento dal basso ha conquistato consensi sino a diventare il primo partito in Sicilia e la seconda forza politica del paese, un movimento, il  5 Stelle di Beppe Grillo, nel quale sono confluite tante persone, stanche di subire passivamente lo scempio di politici-affaristi che si sono proposte attivamente accettando di fare politica, accettando le regole del movimento, quindi senza facili e ricchi compensi, solo per cercare di fare del nostro un paese migliore.
Grazie al Movimento 5 Stelle anche il Partito Democratico è stato costretto a rivedere le sue regole; Bersani ha affrontato, vincendole, le primarie di coalizione per decidere il candidato premier e visto che non si è fatto niente per cambiare la legge elettorale, si sono svolte le primarie anche per decidere il 90% dei candidati da inserire nelle liste (il restante 10% dei candidati saranno indicati dal segretario). Anche se con alcune deroghe, per la permanenza in parlamento è stato posto il limite di 3 legislature.
Forse è poco, ma certamente è un passo in avanti verso una più diretta partecipazione dei cittadini alle decisioni per il paese.
Con queste premesse  ci apprestiamo ad entrare nel nuovo anno,  certo Casini, Montezemolo, Ichino, Bertone, Bagnasco e company le tenteranno tutte per far fallire il tentativo democratico, ma crediamo che non si possa più tornare indietro, un uomo solo al comando (il bravo imprenditore) ci è bastato, adesso tocca ad altri.
Buon Anno a tutti!

sabato 29 dicembre 2012

Tutti sul carro di Monti

E così dopo averlo tirato per la giacchetta, ma non è servito insistere troppo, Mario Monti si è deciso a diventare leader e quindi candidato premier, di un movimento che dovrebbe riunire coloro che aderiscono alla cosiddetta “Agenda Monti”.

Certo a parte Monti stesso, i personaggi che si affannano a cercare di salire sul suo carro non sono le persone ideali per guidare un paese che dovrebbe fare della novità e del coraggio il suo cavallo di battaglia, in discontinuità con un passato denso di malgoverno, inciuci e scandali.

Così ci ritroviamo con il leader maximo dei centristi, Pierferdinando Casini, quello che voleva regalare l’acqua pubblica a suo suocero Caltagirone, quello che ha promosso la legge elettorale “Porcellum”, quello che si è schierato contro il pagamento dell’IMU alla chiesa e alle Fondazioni, quello che da vent’anni siede in parlamento blaterando di serietà e coerenza e responsabilità senza nessuna vergogna e poi nelle amministrazioni locali siede indifferentemente con PD PDL e Lega per pura convenienza.

Poi abbiamo la novità di Luca Cordero di Montezemolo, aiuto!, uno che nella vita non ha mai lavorato, mentre studiava per laurearsi in giurisprudenza, Laurea conseguita nel 1971, si dedicava alle corse di auto sui vari circuiti italiani e stranieri, poi nel 1973 entra in Ferrari come assistente di Enzo Ferrari e responsabile della squadra corse. E da lì tutta una carriera all’ombra del marchio FIAT…..Paladino della famiglia (si risposa per ben quattro volte) ora vuol diventare paladino degli italiani! Certamente un appoggio a Monti disinteressato, entra in politica per migliorare il paese e con l’appoggio di Monti  che l’ha gentilmente omaggiato con l’ultima finanziaria con la quale ha sgravato le assicurazioni che impongono gli apparati anti frode a bordo delle vetture che guarda caso sono prodotti dal buon Luca Cordero….

Non mi dimentico certo poi di nominare un new entry, Piero Ichino dal PD, dove si è distinto per le posizioni filo Marchionne, alla sua collocazione naturale di fianco a finanzieri e amici delle banche con le quali collabora da anni in qualità di consulente legale a scapito dei lavoratori. Attenti vorrebbero mettere mani allo statuto dei lavoratori!

E certamente non poteva mancare l’appoggio della Chiesa, la telefonata del Papa e la chiara presa di posizione delle più alte cariche vaticane a favore di Monti, da Bagnasco a Bertone, sicuramente non gratuite visto che nella legge di stabilità è stato elargito un contributo di 5 milioni di euro per il Gaslini di Genova, altri 12,5 milioni al Bambin Gesù di Roma oltre che a 223 milioni di euro alle scuole private.

Certo l’Agenda Monti parte bene, con i soldi degli italiani, a cui sono chiesti continui sacrifici, si finanziano istituti privati e imprese amiche.

Sul carro di Monti salgono in tanti… e per i motivi più biechi; sta a noi impedirgli di partire!

sabato 22 dicembre 2012

E adeso tocca a noi.

Oramai solo poche settimane ci separano da quelle che potrebbero essere le elezioni più importanti della Repubblica Italiana.

Sta a noi decidere se continuare con coloro che ci hanno ridotto in queste condizioni , un paese che si impoverisce ogni giorno di più da tutti i punti di vista, non solo economicamente e che fa pesare sulle spalle dei più deboli il costo del degrado provocato dalla Casta, o se  decidere tutti insieme di cambiare decisamente rotta.
Chi in questi giorni ci decanta le sue ottime intenzioni per la prossima legislatura, “riduciamo le tasse, combattiamo l’evasione e la corruzione, diamo lavoro ai giovani, togliamo l’IMU”, riappropriandosi degli spazi televisivi, gentilmente messi a disposizione,  usufruendo di tutte le prime pagine dei giornali amici,  sono gli stessi che in questi anni ci hanno rovinato raccontandoci un mucchio di bugie, attingendo a piene mani al denaro pubblico, lasciando che il paese affondasse. Non contenti,  in queste ultime ore di vita del Governo Monti, durante l’approvazione della Legge di stabilità, attraverso emendamenti inseriti nottetempo ,quegli stessi politici hanno proposto e ottenuto un bel mucchietto di soldi a favore di lobby, parenti e amici, a scapito di tutti gli italiani onesti e in difficoltà.
Così i malati di SLA e i disabili gravi si sono visti ridurre i fondi da 200 a 115 milioni di euro, gli esodati garantiti saranno circa la metà del totale 130 mila su 260 mila, l’IVA  aumenterà, nell’aliquota del 21%, di un punto percentuale dal prossimo mese di luglio e sarà introdotta una nuova tassa sui rifiuti, Tares, che costerà circa il 20% in più dell’attuale, le Università riceveranno 100 milioni anziché i 400 richiesti, il tutto a favore delle scuole private che riceveranno 223 milioni di euro e dei policlinici privati che ne riceveranno 52; naturalmente ci sono altri e ricchi beneficiari di questi emendamenti; naturalmente confermati i 3,9 miliardi di euro a Montepaschi, le Province non si tagliano più, le banche sono esonerate dal pagamento della tassa sulle operazioni in derivati (si stima 1,1 miliardi di euro), 60 milioni per l’editoria, 15 milioni per gli esuli istriani, 10 milioni per il terremoto del Belice (1968! quarantaquattro anni fa!!), 5 milioni per lo sviluppo turistico della Basilicata….
Di fronte a questa ennesima vergogna che segue i vari casi di malaffare nelle regioni Lazio, Lombardia e Piemonte, per non parlare dei casi Lusi e Belsito, continuando sulla scia degli inconsapevoli Scajola e Rutelli, ma la lista è lunghissima e per ciò vi rimando ai numerosi libri usciti in questi ultimi anni, non ci resta come cittadini Italiani che riprendere la situazione in mano; prima di tutto approfittando della tornata elettorale per cambiare il più possibile la classe dirigente mandando a casa coloro che in questi anni ci hanno mentito e truffato ripetutamente, poi partecipando attivamente alla vita politica per non permettere che ciò avvenga ancora.

Adesso tocca a noi. Non perdiamo questa occasione!

venerdì 14 dicembre 2012

“Non c’è Batman in Lombardia”

Non ci sono stati avvistamenti di Batman in Lombardia, certo lui in questo momento si trova dietro le sbarre del carcere di Regina Coeli, ma ci son ben quaranta suoi epigoni!

Quaranta personaggi del PDL e delle Lega Nord ( ma le indagini saranno allargate anche ai gruppi dell’opposizione) che con i soldi pubblici si facevano rimborsare anche cappuccio e brioche.

Poteva essere la Lombardia da meno del Lazio? Certamente no!

E allora via, da Robin (Renzo Bossi) a Wonder Woman (Nicole Minetti) che si è fatta rimborsare tra l’altro anche il libro “Mignottocrazia”, da Lanterna Verde a Superman, dall’Uomo Ragno a Hulk, da Thor alla Torcia Umana, dalla Cosa alla Donna Invisibile….40 consiglieri regionali, non solo uno, che non si facevano mancare niente con i soldi pubblici, dalle cene galanti ai pasti per bambini, dalla colazione al bar alle cartucce per il fucile, dalla sauna ai massaggi…..

Politici che guadagnano 12.000€ al mese che inserivano nei rimborsi spese anche 1,60 € del costo di un caffè e una brioche per la colazione del mattino!

Non c’è Batman in Lombardia, ma pare che tutti gli altri “supereroi” ci si trovino molto bene!

sabato 8 dicembre 2012

Quale dignità!

Il venire a conoscenza della decisione di Berlusconi di ricandidarsi alla presidenza del consiglio come leader unico del PDL e leggendo i numerosi attestati di approvazione da parte dei suoi compagni di partito in una gara di “il Re è tornato, evviva il Re”, dopo che sino a poche ore prima si stava dibattendo sull’organizzazione delle primarie del PDL e si dava per conclusa un’esperienza a detta degli stessi pidiellini fallimentare, mi ha dato la conferma di quello che ho pensato in questi anni di questi personaggi che come in una corte medievale circondavano il signore badando a compiacerlo e a non contraddirlo ..mai! Pena l’allontanamento dalla corte con ciò che questo comportava… spesso la morte; uomini di pezza!
Mi è venuto in mente anche Leonardo Sciascia quando nel suo romanzo “Il giorno della civetta” fece dire a Don Mariano:    
<<Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà... Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini... E invece no, scende ancora più in giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi... E ancora di più: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito... E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre... >>.
Leggendo le dichiarazioni di Alfano, Cicchitto, Schifani e di tutti coloro che si sono accodati ordinatamente al volere del RE, mi è venuto da dire “come volevasi dimostrare”!
Quest’uomo che per vent’anni , circondandosi di uomini di pezza, è riuscito a distruggere il paese portandolo sull’orlo del baratro, con gli sessi uomini, o forse sarebbe meglio chiamarli ominicchi o addirittura quaquaraquà, si ripresenta confidando nella poca memoria degli italiani e soprattutto della potenza dei suoi mezzi soprattutto quelli mediatici.
 Ma forse stavolta gli italiani la loro dignità sapranno mantenerla e dopo essere stati presi in giro e martoriati da vent’anni di malaffare sapranno dire di no!

domenica 18 novembre 2012

Uccisi prima di venire al mondo!


Anche se il titolo lo farebbe pensare, non si tratta di aborto o legge 194 ma di quello sta accadendo a tutte le generazioni che si sono susseguite sino a oggi negli ultimi quarant’anni.
E per generazione ci riferiamo non a quella temporale che definisce in 20-25 anni la sua durata ma a quella che raggruppa gli individui segnati dagli stessi eventi: la generazione della TV commerciale, la generazione del computer, quella del telefono cellulare, quella di internet e quella di face book….
Tutti o quasi, uccisi nella speranza di una vita se non migliore almeno accettabile, innanzitutto!
Uccisi nel momento stesso in cui escono dalla casa di famiglia e si presentano al mondo della scuola e del lavoro.
Uccisi da decenni di malgoverno, di corruzione e di evasione, di soldi rubati al pubblico per essere dati al privato, di denaro “distratto” dai suoi veri scopi per essere trasferito in conti correnti nei paradisi fiscali.
E se qualcuno di questi giovani, studenti o lavoratori si riunisce per protestare l’apparato gli manda contro tutta la sua forza di repressione che a suon di manganellate (calci e pugni se si finisce a terra) riduce al silenzio la protesta.
Ma non si tratta “solamente” di repressione fisica, c’è anche tutta una sequela di interventi, riportata con grande evidenza dai media, da parte dei soliti ministri o politici che tendono a ridurre le legittime proteste degli studenti e dei giovani appellandoli choosy (Fornero), bamboccioni (Brunetta), sfigati (Martone) e chiamano gli operai che protestano, perché stanno perdendo il posto di lavoro, facinorosi, irresponsabili....
Cosa dovrebbero dire tutti quei giovani uomini e donne che lavorano nei call center a 400€ mese? Potremmo chiamarli choosy(schizzinosi)? Cosa dovrebbero fare gli studenti che vengono sapere che le borse di studio sono state tagliate ma che sono stai assegnati centinaia di milioni di euro dal ministero dell’istruzione università e ricerca alle scuole private, a consulenti e  a società legate ai politici e ai loro familiari? Starsene zitti e subire? Le imposte le pagano i loro genitori, e le pagano perché venga garantita ai loro figli la possibilità di istruirsi e di entrare nel mondo del lavoro potendo competere alla pari con tutti gli altri.
E invece no, il denaro pubblico viene dirottato verso quegli enti, privati appunto, nei quali gli iscritti sono figli di quelli che le tasse tentano, spesso riuscendoci, di non pagarle o di pagarne il meno possibile.
Adesso siamo in piena campagna elettorale e i soliti politici, sempre quelli da decenni, ci racconteranno il loro impegno per i giovani, per i lavoratori. Gli Alfano, i Fini, i Casini, i Bersani, i Maroni, i Renzi, i Rutelli, ci rappresenteranno il loro impegno per la Scuola, per il lavoro, per la famiglia (la loro)….
Personaggi oramai impresentabili, con nelle loro file  indagati, corrotti e condannati.
Ma anche il governo dei tecnici, quello che toglie ai poveri per dare ai ricchi, in qualche modo fa la sua campagna elettorale, naturalmente appoggiato dai Montezemolo, dalle Banche e dai Bonanni, si proprio lui, il Giuda dei lavoratori.
Ma tra poco più di quattro mesi questi giovani e lavoratori avranno in mano la possibilità di un vero e radicale cambiamento della loro vita. Potrebbero vedere la luce in fondo al tunnel.
Le elezioni regionali e politiche potrebbero spazzare via un modo di fare politica affaristico e personalistico ed insieme mandare a casa coloro che lo hanno rappresentato negli ultimi 20 anni.
In Italia ci sono tremilioniseicentosessantottomila giovani tra i 18 ed i 23 anni, cioè uomini e donne che non hanno ancora votato, almeno alle politiche, e altri quattordicimilioni che hanno da 24 a 40 anni, molti di questi fanno parte della grande massa di disoccupati o sottoccupati italiani (11% totale e 35% nella fascia tra i 16 e i 25 anni).
Se anche coloro che si ritengono privilegiati, pensando solo ai propri piccoli interessi, quando dovranno di fronte all’urna scegliere chi votare, continueranno ad optare per i soliti noti, magari turandosi il naso, per mantenere il più delle volte miseri vantaggi personali, i giovani potranno comunque determinare la pulizia di cui necessitiamo tutti.
Mandando a casa i farabutti, inetti che dietro una facciata di “responsabilità”, “onestà”, “buona volontà”, “competenza”, nascondono la loro vera natura di affaristi, ladri di un oligarchia che fa di tutto per continuare indisturbata a gestire i propri privilegi a scapito della collettività.
Non facciamoci uccidere ancora prima di venire al mondo!

sabato 17 novembre 2012

Quale Democrazia


Quale migliore spot per capire dove questi politici ci vogliono portare: un tavolo al quale siedono uno di fianco all’altro Alfano, Fini, Casini, D’Alema; Maroni non c’è perché sta contrattando con il PDL per ottenere la guida della Lombardia in cambio dell’appoggio della Lega al PDL!

Questi sono coloro che dovrebbero, vorrebbero, presentarsi come quelli che cambieranno le sorti del paese! Intanto confezionano una nuova legge elettorale per impedire ai cittadini di essere governati dai propri candidati, una legge fatta a posta per impedire che ci sia la possibilità di un cambiamento, un nuovo governo, nuove facce, nuova politica.

Questa è la dimostrazione che hanno paura. Paura di perdere la loro poltrona ed i loro privilegi. Tutti uniti per cercare di arginare la marea che avanza, l’inedita, per l’Italia, voglia della gente di cambiamento, non solo nelle facce ma anche nel modo di fare politica e soprattutto nei contenuti.

La loro paura si trasforma in un arrocco, nel quale tutti insieme cercano di proteggersi l’un l’altro, facendo ciò che in nessun paese civile si farebbe: modificare le regole a proprio vantaggio ogni qualvolta si intuisca che si possa perdere.

Personaggi impresentabili che ne hanno combinate di ogni, non perdono occasione per sparlare di chi, con l’appoggio democratico, questo sì, sta cercando di cambiare il paese, chiedendo solo che a farlo siano i cittadini con la loro partecipazione, partendo da considerazioni che sono oramai patrimonio della maggioranza dei cittadini, maggiore pulizia, ne indagati ne condannati in parlamento, maggior onestà, massimo due legislature, trasparenza nelle spese pubbliche, vere leggi anti corruzione, maggior equità, chi ha di più deve dare di più!

 

Ma la paura di perdere le posizioni di comando e di privilegio ha avuto l’effetto di un catalizzatore per la Casta che unita più che mai attenta alla democrazia impedendoci di votare per chi vogliamo e chi non vogliamo ci governi.

Ed ora sta a noi, partendo dalle elezioni regionali dare un segnale!

sabato 3 novembre 2012

Diversi ma uguali!


Come tutti sanno i principali partiti si stanno dando battaglia, anche e forse soprattutto internamente, per i prossimi appuntamenti elettorali. Innanzitutto le primarie, per le elezioni regionali e per quelle nazionali.
Regole più o meno stabilite, una parvenza di democrazia diretta, ma i candidati sanno tutti di vecchio, di già visto e, ahimé, già provato.
Il risultato di queste beghe lascia indifferente la maggior parte della cittadinanza, oramai disillusa e stanca delle solite promesse, elettorali appunto, che si traducono nei fatti in una grossa tavolata comune dove spartirsi le fette di torta in maniera più o meno proporzionale.
E’ sotto gli occhi di tutti quello che è avvenuto alla regione Lazio dove, nessuno escluso, i partiti hanno aumentato i contributi ai gruppi consiliari da uno a quattordici milioni di euro; e di questa rapina ai danni dei cittadini,  ne siamo venuti a conoscenza solo grazie a una faida interna al PDL. Nessuno, dico nessuno ha sollevato obiezioni al momento della spartizione!
E’ noto a tutti quello che è avvenuto alla regione Lombardia, quella dei quindici indagati su ottanta, dove le assegnazioni di denaro pubblico a strutture private è stato utilizzato a fini personali e ha creato delle voragini che costringono al licenziamento dei dipendenti di quelle stesse strutture che hanno beneficiato dei finanziamenti pubblici.
E ancora vogliamo ricordare come CL e la Compagnia delle Opere abbiano attinto a mani basse alle casse della Regione del Celeste, alla faccia dell’onestà e della meritocrazia, solo due giorni prima dello scioglimento del consiglio regionale lombardo sono state fatte assegnazioni per 50 milioni di euro a favore di chi, neanche a dirlo, imprese e dirigenti di CL e della Compagnia delle Opere……
Ricordiamoci anche di Lusi, di Belsito, del Trota, di Penati, di Verdini, di Bertolaso, di Rosy Mauro di Fiorito….che consapevolmente si appropriavano dei soldi pubblici destinati all’attività politica dei partiti, ma ricordiamoci anche dei Rutelli, dei Bossi, dei Maroni, degli Alfano, dei Tremonti, dei Bersani, dei Bianco, degli Scaiola, tutti allineati nel giurare che tutto è avvenuto a loro insaputa. Intanto mentre questi signori si arricchivano inconsapevolmente, i cittadini stavano subendo la peggior torchiatura dal dopoguerra.
Lacrime e sangue la chiamano; ma lacrime e sangue di chi?
E oggi ci troviamo che questi schieramenti così diversi nelle intenzioni si dimostrano uguali nei comportamenti, guardate come si chiudono a riccio e contrattaccano non appena si accorgono che qualcuno rischia di rovinargli i piani e le prossime possibili abbuffate: il nemico comune è ora Grillo ed il Movimento 5 stelle.
Questi “disgraziati” del Movimento vogliono solo candidati puliti, ne condannati ne indagati, vogliono che un candidato possa essere eletto solo per due mandati o legislature, vogliono che il candidato eletto non possa rivestire altri compiti durante il suo mandato, vogliono che vengano ridotti i compensi agli amministratori (loro lo fanno già, guadagnano 2500€ al mese  ed il resto lo restituiscono all’ente che amministrano), vogliono che gli elettori, i cittadini possano sapere come vengono gestite le cose pubbliche direttamente, tramite la rete, vogliono che i candidati pubblichino curriculum e dichiarazione dei redditi, vogliono che i cittadini scelgano da chi farsi rappresentare……
Tutti dal PD al PDL sono ora uniti nel dire che fin quando si tratta di criticare va bene ma poi….. è facile fare del populismo ma quando si devono assumere responsabilità…..
Insomma hanno paura che qualcuno più giusto e più bravo di loro possa mandarli a casa per sempre, hanno paura che persone sane e capaci possano toglierli dalle posizioni di potere a cui sono ancorati da decenni.
Ed ora che appare chiaro come quel qualcuno che vuole realmente cambiare stia convincendo una parte importante del paese,  si uniscono per cercare di fermare quello che crediamo sia inarrestabile  e quindi come dice Grillo: “mandiamoli a casa”.

sabato 20 ottobre 2012

I paladini dell’ Anticorruzione


Il cittadino, il lavoratore, insomma l’uomo comune,  non ci metterebbe nemmeno un secondo per dire cosa vorrebbe da una legge anticorruzione: “che punisca i corrotti e i corruttori!”
E invece pare che il decreto di legge passato al Senato abbia più articoli che tutelano anziché punire chi ha fatto del malaffare il suo scopo principale.
Così i reati di concussione possono anche essere prescritti in minor tempo, il falso in bilancio resta non punibile penalmente e l’Italia continuerà a pagare un prezzo altissimo (la Corte dei Conti parla di 60 miliardi di euro all’anno) che sommato a quello dell’evasione, indispensabile per creare quei fondi occulti che servono per corrompere appunto, lasciano il paese all’ultimo posto in Europa e tra gli ultimi nel mondo per quanto riguarda onestà e legalità.
Non c’è più molto da dire se non che il DDL dovrà affrontare il passaggio dalla Camera dove il rischio di uscire ulteriormente indebolito è reale.
Ma cosa dovremmo aspettarci da un parlamento composto in gran misura da personaggi che se proprio non direttamente, come minimo con corruttori e corrotti hanno a che fare tutti i giorni?
Quale speranza possiamo avere di un Paese migliore se a decidere quale medicina adottare sono gli stessi che ci hanno ridotto in fin di vita?
L’unico segnale che può essere dato è quello di scegliere uomini diversi, pretendere una democrazia più partecipativa, magari adottando, come il Partito dei Pirati Tedesco, un sistema nel quale gli eletti votino le leggi in chiaro, con nome e cognome, così che il cittadino possa verificare se il proprio candidato rispetta gli impegni presi con gli elettori; così sapremmo chi  nella Regione Lazio o nella Regione Piemonte, in un grave momento di crisi che la popolazione sta pagando pesantemente, ha votato l’aumento dell’appannaggio dei gruppi consiliari di svariati milioni di euro.
Cosa sarebbe successo se si fosse saputo in diretta che mentre venivano decisi tagli alla Sanità sulle spalle dei cittadini, i consiglieri regionali del Lazio all’unanimità si spartivano il bottino?
Probabilmente non saremmo a questo punto, probabilmente non avremmo a che fare con questa classe politica, formata principalmente da non eletti (listini bloccati del “porcellum”) e da affaristi senza scrupoli che si sono comprati il posto per ottenere vantaggi e privilegi personali.
Forse il vento sta cambiando e per fargli prendere la direzione giusta bisogna evitare di dare deleghe in bianco, pretendere che le promesse elettorali vengano mantenute, pretendere di conoscere chi vota e cosa vota in parlamento.

mercoledì 17 ottobre 2012

Formigoni: Dimissioni!!!

L’amico degli amici, quello che quando Pierluigi Daccò è stato arrestato per il caso Maugeri, insieme all’ex assessore alla sanità della Regione Lombardia Antonio Simone, grande amico di Formigoni e come lui Ciellino d’antan, come Giuda ha prima negato e poi, solo di fronte all’evidenza, Daccò gli aveva pagato vacanze lussuose e messo a disposizione il suo yahct, ha ammesso di conoscerlo.
Proprio lui Roberto Formigoni, l’uomo che siede da 17 anni su quelle che oramai sono le macerie politiche istituzionali della Regione più ricca d’Italia,  nella città che una volta era considerata la capitale morale del paese.
Non si è accorto che i suoi amici, i suoi consiglieri regionali, i suoi assessori, i suoi più stretti collaboratori, ricevevano “favori” milionari, rubavano a piene mani, si facevano votare dalla ndrangheta, prendevano mazzette in ogni occasione propizia.
Lui il “Celeste”, dal 1970 è un Memor Domini ma di quanto prescrive l’appartenenza a questo gruppo sembra non esserci traccia. Ma chi sono i Momores Domini?   
I Memores Domini sono un' associazione laicale cattolica i cui membri vivono i consigli evangelici di povertà, castità perfetta e obbedienza sotto l'egida del movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione, avendo come ambito di apostolato il mondo del lavoro. L'associazione viene chiamata dagli aderenti e dai simpatizzanti di Comunione e Liberazione anche Gruppo Adulto; sebbene i suoi membri provengano dal movimento fondato da Mons. Luigi Giussani, quest'ultimo non ha fondato i Memores Domini, ma ha assecondato l'aspirazione di alcuni suoi ex-studenti a vivere secondo i precetti di povertà, castità e obbedienza, nel rispetto dell'imperativo benedettino ora et labora (tratto da wikipedia).
Ecco come, qualche anno fa, Formigoni raccontava la sua scelta:
“Vivevo, come ho già detto più volte, l’esperienza del movimento di Gioventù Studentesca e conoscevo personalmente alcuni che avevano fatto quella che sarebbe stata la mia scelta. Lentamente, quasi inavvertitamente, si fece strada nello scenario del futuro anche questa, tra le altre possibilità. Determinante fu poi il rapporto con un amico più grande, con un sacerdote che mi fece capire che quella scelta di vita potesse essermi chiesta dal Padre Eterno. […] Non si deve pensare che sia stata una cosa tranquilla; non si deve pensare che dentro di me non vi siano state anche ribellioni, che più di una volta non abbia cercato di fuggire. Ma se ripenso alla mia storia, alla mia vita fino adesso, mi accorgo che il Padre Eterno mi ha sempre fatto la grazia di starmi molto vicino”.
E ora alla luce di quanto emerso in questi anni e sta emergendo in questi mesi, chiediamoci se quest’uomo era degno di occupare quella posizione, si dirà che è stato eletto da migliaia di cittadini, ma i cittadini sanno quello che gli si vuole far sapere e non diamo sempre la colpa al popolo se l’opportunità che gli viene data è di scegliere tra Barabba e il Ladrone!
Interroghiamoci se era proprio necessario arrivare a questo sfascio dell’ istituzione Lombardia per dare le dimissioni?
Ma purtroppo dobbiamo ricordarci che in questo paese le dimissioni si danno solo se si è obbligati, dalla legge o da altri interessi che superano quelli per cui si è giunti in una determinata posizione.
Aspettiamo al varco gli altri ladroni o complici dei ladroni che giungeranno numerosi alla ribalta della cronaca, assisteremo alla solita pantomima, “ho fatto il mio dovere”, mi sono comportato responsabilmente”, “l’hanno fatto a mia insaputa”, “la magistratura farà il suo corso”, ho fiducia nel lavoro dei giudici”, “anche gli altri lo fanno..” , vedremo chi per primo invertirà la tendenza a stare attaccato alla sedia nonostante tutto e tutti.
Intanto godiamoci queste dimissioni!

sabato 13 ottobre 2012

Con una mano ti tolgono e con l’altra….anche.

L’ottimo Governo Monti, quello che all’atto del suo insediamento aveva sbandierato la parola “Equità” come uno dei capisaldi del suo modo di interpretare la politica di rigore che avrebbe dovuto salvare l’Italia, si sta ancora una volta dimostrando quello che è: il Governo dei poteri forti, con un Presidente del Consiglio bravo nei rapporti internazionali, credibile all’estero, ma che quando torna sul suolo natio diventa un burattino in mano dei soliti noti, la casta o la cricca che dir si voglia, che ci ha governato e che ancora ci governa sotto false generalità.

Non è necessario ricordare gli interventi fatti, tagli dei servizi al cittadino, aumento delle imposte, riforma delle pensioni e riforma del lavoro per avere  l’idea di come questo esecutivo non si discosti da quelli che lo hanno preceduto, nel senso che anche questo Governo ha avuto sempre chiaro a chi far pagare il peso della crisi.

A volte però sembra addirittura essere peggio: vi ricordate come tutti abbiano accolto con favore la proposta di far pagare l’IMU anche agli edifici del Vaticano non utilizzati a fini di culto? Ebbene non se ne fa niente! Vi ricordate la promessa di una legge anti corruzione? Dov’è finita? Vi ricordate il taglio degli stipendi ai dipendenti pubblici per gli importi sopra gli 80.000€? Dimenticatela.

Ma allora dove è finita questa equità nel trattamento se pagano sempre gli stessi, lavoratori, pensionati e soprattutto le fasce meno protette?

No, il Governo con le misure appena adottate ci dimostra che non se l’è dimenticata:
riduzione di un punto dell’IRPEF sui redditi più bassi.

Benissimo direte voi…se non che insieme a questo specchietto per le allodole il buon Monti e la sua degna compagnia di “Robin Hood al contrario”,  hanno aumentato i un punto percentuale l’IVA, così è semplice calcolare che con questa nuova aliquota chi guadagna 20.000€ annui risparmierà 133 €, ma con l’aumento di un punto dell’iva spenderà mediamente 300€ in più con un saldo negativo di ben 167€!!!

Alla faccia dell’equità!

Senza contare che, sempre nell’ultimo provvedimento, sono stati ridotti notevolmente i benefici fiscali per le ristrutturazioni applicando un taglio di ben 250€ sulla detrazione che avrebbe dovuto garantire un parziale recupero delle spese sostenute, nei dieci anni successivi alla spesa stessa.

 

E sì il Governo “equo” con una mano toglie ma con l’altra…..anche!

martedì 9 ottobre 2012

Anche la Provincia di Milano…..

Ebbene mentre tanti italiani stringono la cinghia per fronteggiare la valanga di aumenti, dovuti all’inasprimento di imposte e ai tagli alle amministrazioni locali, si scopre che la Provincia di Milano, guidata dal Pidiellino Podestà, succeduto al Democratico Penati (una garanzia di onestà!!!), spende per consulenze varie ben 5 milioni di euro (chissà cosa fanno allora i 1800 dipendenti della Provincia);  solo nell’ultimo anno sono stati dilapidati 100.000€ per banchetti e servizi di catering, centinaia di migliaia di euro per finanziare iniziative di dubbia utilità, come per esempio un acquedotto in Tanzania o un contributo al premio di Danza MAB (dove MAB sta per Maria Antonietta Berlusconi sorella di Silvio), oppure un corso che titola “come migliorare il benessere dei gatti liberi in colonia”, ed ancora 379mila euro spesi sulla voce generica Expo2015.
Ma non finisce qui, si scopre che assessore alla Moda (proprio così c’è un assessorato alla moda) è stata nominata, senza essere eletta,  Silvia Garnero, 28 anni , nipote di Daniela Santanché.
Primo impiego: 78 mila euro l’anno!!!!!
E voi continuate a pagare anche per questi.

sabato 6 ottobre 2012

Sino a quando?


Gli italiani si svegliano ogni giorno e, senza tema di smentita,  hanno la conferma di essere in un paese di ladri.

Però a differenza di altri paesi, dove la gente scende in piazza pretendendo la testa dei responsabili, da noi  non c’è cenno di ribellione.

Oramai, come un popolo sotto l’effetto di un potente narcotico ci prendiamo la bastonata giornaliera senza fare una piega; paghiamo di tasca nostra quotidianamente le ladronerie fatte da chi dovrebbe amministrare per noi la cosa pubblica.

Scopriamo che le Regioni, con l’accordo di quasi tutti i consiglieri, di destra e di sinistra, utilizzano i nostri soldi per fini privati, aumentandosi per legge compensi e rimborsi, arricchendosi e arricchendo familiari e amici; scopriamo che le Province, sono un pozzo senza fondo, enti che dragano centinaia di milioni di euro in appalti e consulenze inutili assegnate ai soliti noti; scopriamo che i Comuni, quasi sempre gli stessi, sono falliti spesso più di una volta e più volte lo Stato è intervenuto per ripianare i debiti contratti, scopriamo che siamo amministrati da tanti delinquenti, gente inquisita o addirittura condannata, gente alla quale non consegneremmo mai il portafoglio nemmeno per un attimo, ma ai quali abbiamo consegnato ben di più! Abbiamo dato loro la gestione di tutte le nostre tasse, i nostri soldi in cambio dei quali ci aspettiamo, dobbiamo aspettarci, strade sicure, pulite e ben asfaltate, una sanità che funzioni, scuole all’altezza di un paese industrializzato, servizi per privati ed imprese efficienti.

Ed invece ci ritroviamo ancora una volta ad osservare impotenti i soliti farabutti (da dizionario: Persona disonesta, sleale, priva di scrupoli; furfante, mascalzone) defraudarci senza alcuna vergogna. Ascoltiamo in TV le loro ragioni, sempre le stesse: ho agito con responsabilità, non ero l’unico, anche gli altri …, l’indagine è in corso, spero che la magistratura faccia presto chiarezza….

Sembra che oramai ci facciamo passare sopra la testa qualsiasi sopruso; ci fanno credere che si tratti di “furbetti”; li chiamano “faccendieri”, “esecutori per conto di”, “casta”…..iniziamo a chiamarli con il loro vero aggettivo : Ladri!

Iniziamo a chiedere a gran voce che vengano allontanati per sempre dalla cosa pubblica.
Soprattutto non aspettiamoci che chi ha coperto, partecipato, permesso queste cose per tutti questi anni, possa, voglia cambiare.

Ci saranno le elezioni e quindi assisteremo, stiamo già assistendo, alla parata dei soliti che promettono il cambiamento! I soliti che hanno rubato, permesso che rubassero, intascato, e condannato gli italiani ad una crisi senza eguali.

Sino a quando ci faremo prendere per il naso?

venerdì 3 agosto 2012

Se fossi un tedesco…

Quasi tutti i giornali, anche quelli televisivi, fanno a gara ad incolpare la Germania della crisi di Italia e Spagna perché i tedeschi mantengono stretti i cordoni della borsa, perché sono rigidi nel voler rispettare gli accordi, perché non ammettono deroghe e sono contrari all’intervento della BCE per acquistare i titoli di stato dei paesi meno virtuosi evitando così, a lungo andare, un insostenibile aumento dei tassi d’interesse sul debito di questi ultimi.

Il nostro governo, attraverso l’instancabile pendolarismo in giro per il modo del Presidente del Consiglio, Mario Monti, si sforza di sottolineare che l’Italia ha fatto i compiti a casa e che i conti pubblici sono in ordine; le riforme fatte hanno un carattere strutturale (soprattutto, o forse solo, quella sulle pensioni, dico io) e che sono destinate a dare risultati positivi anche se non immediati. Gli Italiani lo sanno bene, i compiti li hanno pesantemente coinvolti, aumento dell’iva, nuove accise sui carburanti, aumento della spesa per la sanità, taglio dei servizi nelle amministrazioni locali, la pensione che si allontana e l’IMU, la tassa che accomuna ricchi e poveri, naturalmente a danno di questi ultimi, ma che lascia indenni Fondazioni e Vaticano!

Ma quello che gli Italiani vedono e sentono tutti i giorni, anche i tedeschi lo sanno. Il nostro è un paese di ladri e truffatori, di furbetti a danno della comunità, record mondiale di inquisiti e addirittura condannati in parlamento, presidenti e assessori regionali presi con le mani nella marmellata, e che marmellata, imprenditori che trasferiscono capitali, spesso soldi pubblici, all’estero e che fanno fallire le loro imprese a danno di azionisti e lavoratori, distrazioni di capitali le chiamano…, manager pubblici insediati per appartenenza politica e non per merito che gestiscono la cosa pubblica come se fosse cosa loro, imprese che lavorano perché corrompono e non perché sono le migliori, assunzioni a pioggia in cambio di voti, privilegi che non finiscono mai per chi arriva ad occupare certe posizioni ed impunità garantita da amici potenti o da una rete di connivenze da fare paura.

E cosa ci prospetta il futuro, a quel che si sente e si legge, solo inciuci; alleanze bislacche che non tengono in nessun conto l’espressione dei cittadini, ma che servono a garantire la spartizione del bottino, proprio come dice Travaglio sul Fatto : “Ma la politica del futuro resterà la stessa, detta anche pudicamente “agenda Monti”: prendere ai lavoratori per dare ai banchieri, prendere agli onesti per non disturbare i ladri…..”.

I tedeschi lo sanno e se fossi un tedesco, non accetterei di darei un solo euro ad un paese così!

giovedì 2 agosto 2012

Senza alternativa

Quale scelta dovrebbero fare i cittadini italiani chiamati alle urne?  Normalmente una scelta presuppone che ci siano delle alternative  (da Wikipedia: “la scelta è quel processo mentale di pensiero implicato nel giudizio del valore di diverse opzioni a disposizione che si conclude con la selezione di una di esse ai fini della conseguente azione”), quindi la scelta si basa su ciò che si ritiene essere il meglio o il meno peggio rispetto alle alternative conosciute.
Quindi di fronte all’urna, nel momento in cui si dovrà esprimere una preferenza, si sarà preventivamente valutato quale schieramento, partito o movimento indicare con il nostro voto. E qui viene il difficile, perché distinguere tra una forza politica e l’altra è davvero arduo, non passa giorno che i rappresentanti dei partiti si rubino la scena per dichiarare di essere diversi ma alla prova dei fatti approvano o bocciano gli stessi provvedimenti.
Risulta pressoché impossibile identificare politicamente la sinistra dalla destra, l’unico modo per riuscirci è quello di sapere da chi sono espresse certe posizioni,  “piuttosto che votare Grillo meglio votare il PDL”; “Sì all’alleanza con l’UDC”; “ sulle pensioni abbiamo scelto una linea di responsabilità…” ; “se fossi un operaio di Pomigliano voterei Sì al referendum Marchionne…”.
Sembrerebbero tutte posizioni espresse da un centro destra conservatore ed in vece sono espresse in ordine da Enrico Letta (degno nipote di Gianni), da Nichi Vendola (o come qualcuno ha twittato Nichi Vendutola), da Pierluigi Bersani(l’usato sicuro) e da quasi tutti i rappresentanti del PD (meno male che stanno dalla parte dei lavoratori!).
A noi cittadini italiani non resta che guardare sconsolati questo teatrino vergognoso, cercando un’alternativa che, nelle forze politiche istituzionali appare non esserci più o forse non esserci realmente mai stata. Però abbiamo comunque la possibilità di fare qualcosa: non votare questi uomini che oramai rappresentano solo gli interessi di casta.

mercoledì 1 agosto 2012

Tutto, meno quello che serve

Giorno dopo giorno si va delineando un quadro sconsolante, la disoccupazione a livelli mai visti, soprattutto quella giovanile, la riduzione degli ammortizzatori sociali, l’aumento del costo dei ticket per i medicinali e per  le prestazioni sanitarie, l’aumento delle tasse universitarie, la pressione fiscale alle stelle.
Inoltre dobbiamo sorbirci le pantomime di politici che, nonostante siano la causa principale del dissesto economico italiano insieme ai manager pubblici e privati, che in questi anni l’unica cosa che sono riusciti a fare veramente bene è stata quella di aumentarsi i compensi, a suon di centinaia di migliaia di euro, non hanno nessuna intenzione di mollare il colpo, anzi rilanciano, si presentano come i salvatori della patria.
In questi giorni tra l’altro gli argomenti alla ribalta, oltre le Olimpiadi di Londra, sono le intercettazioni telefoniche e la vergognosa presa di posizione di tutta la casta contro la Procura di Palermo (ma non era quella di Milano, la ribelle da rimettere in riga?) rea di aver indagato e di indagare i rapporti stato-mafia.
Quello che non è riuscito a Berlusconi riuscirà a Napolitano e C.? Dietro la bufala delle intercettazioni al Capo dello Stato (non era il suo telefono ad essere intercettato, bensì quello di Mancino che è indagato per falsa testimonianza sulle note vicende delle trattative Stato-Mafia) si cela la volontà di andare avanti con la legge bavaglio.
Quello che si sta facendo, quello che i nostri politici stanno facendo è di perpetuare una situazione di loro privilegio ed impunità rispetto a tutti gli altri cittadini.
La spending review funziona per i deboli ma non per i forti; quindi via libera all’aumento delle tasse universitarie (non solo per i fuori corso) che porterà ad un ulteriore divario tra le classi, con il tentativo di perpetuare la condizione di  chi non può permettersi l’iscrizione, favorendo di contro l’accesso a tutti coloro che pur non avendone i meriti hanno però i mezzi(economici). Così domani ancora più di oggi, i medici saranno i figli di medici, gli ingegneri figli di ingegneri, gli avvocati figli di avvocati….
Ovviamente non si toccano la case farmaceutiche che hanno minacciato la perdita di 150.000 posti di lavoro se non veniva rivista la proposta di legge che prevedeva la prescrizione in ricetta del principio attivo di un farmaco da parte del medico anziché il nome definito di un farmaco.
La minaccia è andata sino a far dichiarare che ne avrebbe perso anche il turismo “congressuale”, quello che con i nostri soldi viene gentilmente offerto dalle case farmaceutiche ai medici, in quanto Federfarma ha sostenuto che con questa legge le case farmaceutiche non avrebbero più potuto offrire ai medici le sessioni formative/informative sui farmaci in amene località……con un grave nocumento anche alle località  ed alle strutture alberghiere interessate.
Come sempre quello che serve per il paese non viene fatto: servirebbe migliorare ed aumentare l’istruzione e se ne impedisce il libero accesso; servirebbe eliminare le sacche di malaffare e corruzione e ci si fa ricattare da questa o quella lobby; servirebbe creare nuovi posti di lavoro e si procrastinano le pensioni a 67 anni, impedendo di fatto l’accesso al mondo del lavoro ai giovani; sarebbe necessario investire e si taglia indiscriminatamente colpendo soprattutto chi ha sinora fatto bene; le Banche sostenute dagli stati non danno il credito necessario per andare avanti a chi lo merita , mentre le imprese  corrotte hanno dalla loro sia banche sia amici potenti che gli permettono di non preoccuparsi della concorrenza e di mantenere alti i profitti, intanto le imprese sane chiudono lasciando a casa migliaia di lavoratori.

lunedì 30 luglio 2012

Vogliamo ancora questi?

Quello che pare stia succedendo è che si vada incontro ad un’altra colossale truffa a danno degli italiani. Il grande “inciucio” (il termine deriva dall'espressione dialettale napoletana 'nciucio che significa spettegolare parlando fitto ed a bassa voce ed indica, in termini politico giornalistici, un accordo sottobanco, un compromesso riservato tra fazioni formalmente avversarie, ma che in realtà attuano, anche con mezzi ed intenti poco leciti, una logica di spartizione del potere).
Tutto ciò che i nostri politici, nostri solo perché ce li ritroviamo grazie al porcellum ed alle conseguenti liste blindate, stanno rappresentando in questi mesi non è che il teatrino per cercare di recuperare quei consensi che crediamo e speriamo abbiano definitivamente persi.
Oramai siamo di fronte un unico grande partito della spartizione. A ben vedere non ci sono più una destra e una sinistra, ma solo schieramenti che con politiche pressoché identiche cercano di mantenere o incrementare posizioni di potere per poter garantire privilegi al proprio circolo affaristico.
Dietro la falsa “volontà di cambiare”, di “assumersi responsabilità”, di “garantire le riforme”, come tutti i giorni dichiarano gli illustri rappresentati della casta, si nasconde il più bieco modo di fare affari a scapito della comunità che come al solito viene blandita, ingannata e tartassata.
Adesso, tra ridiscese in campo, proposte e (pseudo)accordi di riforma elettorale, ci ritroviamo in campagna elettorale; una campagna elettorale che come il solito si basa su promesse che non verranno mantenute, nella quale i partiti si presentano senza idee originali, nella quale i candidati sono gli stessi che hanno portato il paese allo sfascio, nella quale questi partiti e questi politici vorrebbero essere legittimati dal nostro voto.
Ma siamo proprio sicuri di volere ancora questi?

mercoledì 11 luglio 2012

L'Italia dipende solo dagl'italiani?

Credere che la situazione Italiana sia dipendente solo dagli italiani, dal loro governo e dai loro politici, nazionali e locali non è sicuramente sbagliata. Tuttavia altre ragioni, sovranazionali, contribuiscono in maniera fondamentale alle difficoltà in cui versa l’Italia. In particolare il fatto di guardare al mercato come unico indicatore della bontà delle manovre di un governo è quantomeno fuorviante. Alcuni grandi burattinai, che si trovano nella city londinese,  oltre Atlantico o in qualche “paradiso fiscale”, muovono abilmente i loro fili impoverendo o arricchendo chi gli pare.
Le pesantissime manovre attuate, prima dalla Grecia e poi dall’Italia, che avrebbero dovuto garantire una netta inversione di tendenza rispetto all’ormai famigerato spread, non hanno fatto altro che alimentare le ricchezze di alcuni a discapito di altri, illudendo nell’immediato i risparmiatori che i “mercati” avessero ben accolto i vari accordi internazionali e le conseguenti misure nazionali, ma dopo un certo ottimismo iniziale con la conseguente riduzione della forbice tra BTP e Bond tedeschi, i burattinai hanno ripreso a picchiare duro: giù le borse, giù l’Euro e su lo spread.
Il problema è che chi paga sono sempre gli stessi! Lavoratori, artigiani, piccoli o grandi imprenditori onesti.
Ci deve essere un cambiamento di tendenza, un cambio di passo, che solo un Governo coraggioso potrà fare. Non bisogna guardare in faccia nessuno si deve fare una grande pulizia e ridare valore a coloro che meritano, eliminare le imprese corrotte, eliminare i pubblici amministratori corrotti, limitare la permanenza di manager in certe posizioni per più di tre, quattro anni, ridurre le pensioni più alte a sei sette mila euro mese, ridurre i compensi dei manager pubblici a livelli medi europei, istituire una scuola di management pubblico alla quale possono accedere solo i più meritevoli e dalla quale devono uscire solo i migliori, perché rivestiranno cariche apicali nell’amministrazione pubblica.
Non continuiamo sulla china di riforme che hanno il solo scopo di dimostrare all’estero una serietà che in fondo non abbiamo, con il risultato di annientare le ricchezze del paese, lavoro e stato sociale.
Cambiamo rotta.
Normale pensare che questo cambiamento a cui tutti miriamo, non possa che essere frutto di una decisione democratica che deve necessariamente avvenire attraverso libere elezioni con le quali devono essere mandati a casa questi paperoni della politica (si paperoni capaci solo di occuparsi dei propri interessi).
Gente implicata nei peggiori scandali e affari della storia repubblicana, ladri del bene comune! Non possiamo permettere che gli stessi che ci hanno rovinato prendano nuovamente in mano  le redini del paese, con le solite promesse da baraccone!
Alle elezioni dunque, ma che siano sotto il segno del cambiamento. Radicale!

domenica 24 giugno 2012

Formigoni indagato: Si o forse No. Chi se ne frega!

Per l’ennesima volta un politico indagato o meno è al centro di comportamenti quantomeno discutibili, se non addirittura delinquenziali.

E’ da mesi che in Regione Lombardia ci sono politici chiacchierati, indagati, incarcerati, ed il tutto ad insaputa del suo Governatore Roberto Formigoni, quello che ha falsificato le firme per la presentazione della sua lista alle ultime elezioni regionali, per le quali ancora oggi si sta attendendo la conferma di validità.

Da mesi si parla e si scrive dei rapporti stretti, anzi strettissimi, del governatore con il faccendiere Daccò, ora incarcerato insieme ad una serie di degni compari, dal quale il buon Formigoni ha ricevuto, ma a puro titolo di amicizia, viaggi, soggiorni, cene, pagati per svariate centinaia di migliaia di euro. Naturalmente senza niente in cambio!

Ora sul Corriere della Sera è stato pubblicato un articolo nel quale si afferma che Formigoni è indagato per finanziamento illecito dei partiti per aver ricevuto 500.000€ per la propria campagna elettorale dalla Clinica Maugeri a cui la Regione Lombardia forniva ampi contributi pubblici.

Naturalmente “il Celeste” come viene definito Formigoni grazie alla sua appartenenza a Comunione e Liberazione di cui è uno dei capi carismatici, ha negato assolutamente di essere indagato,”perche me lo avrebbero detto”, anzi ha ribadito che anche se fosse indagato non ha nessuna intenzione di dimettersi perché lui non c’entra niente.

Poi ci chiediamo perché il nostro paese è il meno attrezzato di altri ad uscire dalla crisi, in Germania il Presidente della Repubblica si è dimesso perché gli hanno pagato due notti in un albergo a 263 euro a notte!

In qualsiasi altro paese civile, nessun uomo politico può accettare dei regali di qualsiasi valore!

Non importa se ci sono dei risvolti penali o meno, chi amministra soldi pubblici non può e non deve accettare denaro o favori da chicchessia.

Quindi caro Formigoni, indagato o no, te ne devi andare!

mercoledì 20 giugno 2012

Le iniziative che servono


“Chiedete a mia sorella Concetta”; questa frase l’abbiamo sentita pronunciare più volte da Di Pietro, quando si trattava di fare proposte per salvare il Paese dalla crisi. 
Il significato di queste semplici parole è quello che in tanti, scambiandoci le ricette per risollevare l’Italia dalla sua penosa situazione, tutti i giorni ci diciamo.  Cioè semplicemente quello che chi ci governa sembra non riuscire o non voler vedere.
Sul piatto ci sono tante questioni che i giornali, con diversi accenti, ripropongono quotidianamente affrontando i temi del momento: legge anticorruzione, finanziamento ai partiti, spread, spending review, crescita, grandi opere, conservazione del territorio, giustizia, lavoro,etc.
Tutto ciò ci da evidentemente una panoramica sconfortante di tutto ciò che andrebbe fatto ma non si riesce a fare.
La scelta di un Governo tecnico ci dice che si è deciso di affrontare i problemi nell’immediato senza prospettive per il futuro.
Questo ha significato e significa che per arginare la crisi si sono colpiti e si colpiscono i più deboli, quelli che hanno sempre pagato e che continuano a pagare, attraverso l’aumento delle imposte, l’aumento dell’iva, delle accise sulla benzina e introduzione dell’imu, la riforma delle pensioni e  la riforma del lavoro.
Quello che dice Concetta, la sorella di Di Pietro, è quello che dice la gente comune, bisogna fare cose semplici ma durevoli, gli obiettivi devono essere chiari, i sacrifici che si fanno devono avere un inizio e una fine ed essere equamente distribuiti.
In concreto le iniziative che si potrebbero mettere in cantiere da subito sono semplici, di impatto immediato, ma anche durevoli in prospettiva:  

Riduzione degli Enti pubblici (partendo da quelli in perdita) eliminando le posizioni di vertice, normalmente  appannaggio di politici “trombati”, garantendo i posti di lavoro delle maestranze sino al loro pensionamento, incorporando questi enti in Uffici regionali esistenti senza incrementare le posizioni manageriali degli stessi.

Riduzione secca dei parlamentari del 50% con conseguente riduzione del numero degli addetti, alla Camera ed al Senato uscieri, commessi, segretarie, barbieri, e relativi consumi, auto blu, scorte etc..

Riduzione o, meglio, eliminazione delle Provincie con conseguente eliminazione delle duplicazioni di posizioni apicali e di “manager” insediati dalla politica, sia in provincia che nelle società partecipate, che non fanno altro che lo stesso identico lavoro di quello che fanno i loro corrispettivi nelle regioni o nei comuni. Assorbimento degli addetti dai competenti Uffici di regioni e comuni senza incrementi di ulteriori posizioni di vertice. Riduzione progressiva del numero di addetti non applicando il turnover in caso di pensionamento o dimissioni.

Dismissione dei beni immobili dello Stato inutilizzati, caserme, aree industriali etc, attraverso gare internazionali ai prezzi di mercato, con pubblicazione dei bandi su internet.

Eliminazione dei finanziamenti pubblici ai partiti, all’editoria, alle imprese private, alle banche.
Per i partiti prevedere dei rimborsi elettorali effettivi e documentati con un tetto massimo di spesa da definire, gli eventuali finanziamenti privati, il cui limite andrà definito, devono essere documentati e pubblicati su internet.

Come ripartire non ce lo dice Concetta, ma le ricette sono semplici e potrebbero sfruttare quello che l’Italia ha a disposizione, per esempio  territorio, storia e cultura.

Il territorio è uno dei beni preziosi, forse il principale, per il nostro paese, un bene che dovrebbe essere valorizzato e mantenuto attraverso una cura costante per la quale servono competenze specifiche e manodopera: geologi, idrogeologi, biologi, zoologi, botanici; parchi marini e non dovrebbero essere incrementati e sfruttati per preservare il territorio dagli abusi e dal dissesto geologico e per far conoscere le bellezze italiane ai turisti.
Per ottenere ciò la via principale è l’istruzione, quindi orientare gli atenei, gli istituti superiori e professionali verso questo tipo di studi che garantirebbero migliaia di posti di lavoro.

Il territorio è anche turismo migliaia di chilometri di costa, montagne, laghi, ….eppure la nostra organizzazione turistica è una delle peggiori al mondo.

Non esiste una politica per il turismo, tutto è lasciato al caso e soltanto le più attente e virtuose amministrazioni locali riescono a garantirsi un afflusso turistico tale da consentire ad un’economia di prosperare.

Così scopriamo che in alcune località, anche quelle morfologicamente più sfortunate,  c’è il tutto esaurito per molti mesi (non solo nei mesi estivi o invernali), mentre in alcune, purtroppo molte perle del nostro paese, proprio quelle che dovrebbero avere, grazie alla bontà della natura o della storia, una vocazione turistica,  si fa di tutto per scoraggiare i visitatori: servizi scarsi o inesistenti, infrastrutture carenti, prezzi elevati per raggiungere le località turistiche, sfruttamento massimo del visitatore, senza parlare del fatto che passati i tre mesi estivi in certe località si chiude tutto!

Quella che in ogni nazione sarebbe una grande opportunità di lavoro, di crescita e di benessere, da noi non solo non viene sfruttata ma addirittura diventa un ulteriore aggravio sulle spalle dello stato. I lavoratori, assunti con contratti a tempo determinato per sei mesi, finito il periodo turistico percepiscono per altri sei mesi un’indennità di disoccupazione; e così avanti per anni.

Quella del nostro paese è la storia più ricca di testimonianze al mondo, gli scantinati dei nostri musei sono stracolmi di reperti che non si sa dove mettere, i monumenti delle nostre città e paesi sono così tanti che è impossibile enumerarli, eppure ci sono città al mondo dove i turisti superano di 4, 5 volte il flusso di quelli che visitano ogni anno Roma o Firenze! Cittadine più o meno sconosciute che sanno valorizzare quel poco che hanno in maniera esemplare, con servizi che noi nemmeno ci immaginiamo di poter avere. Musei sempre aperti, ristoranti e negozi che servono pasti e oggetti a tutte le ore, guide turistiche, mezzi di trasporto, infrastrutture e assistenza completa.

Solo riattivando questi settori il nostro paese potrebbe fare un notevole salto di qualità.  
Basterebbe poco; orientare gli studi superiori e universitari verso questi settori, che se meglio sfruttati garantirebbero centinaia di migliaia di posti di lavoro, istruzione alberghiera, linguistica, storico artistica, di management turistico e del territorio.
Basta volerlo e avere in mente l’immagine di come si vorrebbe sia l’Italia del futuro.

Però bisogna iniziare!

venerdì 11 maggio 2012

Non li vogliamo più

Le elezioni amministrative appena svolte hanno evidenziato, come già le precedenti, la voglia di cambiamento che c’è nel paese.
Ovviamente tutti i partiti tradizionali si sono comportati come al solito: “abbiamo tenuto”, “aspettiamo i conteggi finali”, “abbiamo perso meno degli altri”, “paghiamo il sostegno al governo”, “gli italiani sono arrabbiati”, “i candidati scelti non erano appetibili”….e via con altre amenità di questo genere.
I politici si autoreferenziano e continueranno a farlo perché è l’unica cosa che sanno fare. Non gli interessa cosa vuole la gente, non lo capiscono, non lo vogliono capire, l’unico loro interesse è mantenere la posizione.
Nessun cambiamento! La casta si perpetua, vecchi che governano un paese lamentandosi che il 30% di giovani non trova occupazione! Nessuno cede il passo, nessuno molla una carica, nessuno apre la porta al cambiamento.
La politica non è vecchia in se; è il modo di fare politica di questi politici che è vecchio e insano.
Danno addosso a chi cerca di proporre nuove strade, non perché non sono valide o praticabili ma perché molti di loro sarebbero costretti a cambiare mestiere.
Danno del demagogo, del mafioso, del terrorista a Grillo, perché hanno paura di un movimento che ha nuove idee, nuove persone, giovani che vogliono impegnarsi per il bene comune e non per se stessi,   un movimento che non vuole alcun finanziamento pubblico, i cui eletti nelle amministrazioni locali non percepiscono che una piccola parte dei compensi previsti, un movimento che ha raccolto firme (300.000) per proposte di legge d’iniziativa popolare che prevedevano  l’incandidabilità in parlamento dei condannati; tetto massimo di due legislature; cambiamento dell’attuale legge elettorale.
Nessuno le ha nemmeno prese in considerazione!
Questo movimento è pulito, fa della partecipazione la sua arma migliore, è composto per la maggior parte da giovani preparati e volenterosi di impegnarsi per un domani migliore…….Ai nostri politici, ai partiti  questo movimento FA PAURA!
E anche quei partiti, che almeno per tradizione e storia, dovrebbero essere più sensibili alle voci che arrivano dalla piazza e dalla società si ostinano a non prendere in considerazione queste grida di aiuto e di rabbia, questa voglia di nuovo, presi come sono a garantirsi i privilegi di casta.
Pensano ancora di vincere, di governare continuando ad autoreferenziarsi, continuando ad alimentare la politica delle coalizioni improbabili nelle quali contano solo i numeri e non i contenuti;  non si è accorto che l’aria è diversa, che le condizioni sono cambiate, che la loro credibilità è terminata da tempo, che la gente aspetta solo il segnale del cambiamento…………..che forse si incomincia ad intravedere.

mercoledì 18 aprile 2012

Siamo in guerra

Forse non tutti se ne sono accorti, anche perché se ci aspettavamo di assistere ad un bombardamento vero e proprio, con le case che crollano e la gente che corre nelle cantine o nelle stazioni della metropolitana per salvarsi dagli schianti degli ordigni, abbiamo sbagliato a capire.
Se ci aspettavamo di vedere soldati armati di tutto punto aggirarsi per le strade delle nostre città e colonne di mezzi blindati che percorrono avanti e indietro le nostre vie, abbiamo sbagliato a capire.
La guerra, sembrava una cosa superata, è quella di classe; non è fatta da soldati ed armi, fucili e bombe, cacciabombardieri e portaerei, ma da persone ben vestite all’apparenza miti ed educate che a colpi di leggi e leggine, fanno vittime forse superiori a quelle di una guerra realmente combattuta.
Una guerra non dichiarata, fatta di prestiti miliardari alle grandi banche che anziché prestare danaro, lo investono in BOT salvandosi dal dissesto finanziario e lucrando a scapito di lavoratori ed imprese.
Una guerra fatta di mancati tagli alla politica, di mancate leggi anticorruzione, di mancate riforme elettorali ma piena di nuove tasse, di aumenti, di mancato sostegno, di licenziamenti facili, di sacrifici per i più deboli.
Lo Stato, quello che dovrebbe garantire l’eguaglianza tra i cittadini, quello che dovrebbe consentire il diritto al lavoro , alla casa, all’istruzione, alla salute, lo Stato dei Partiti ha dichiarato guerra ai cittadini onesti; lo fa ingannando e stravolgendo la realtà che è quella di aumentare la forbice di chi sta bene, molto bene, e chi se la cava.
E intanto si muore, nelle fabbriche, nei cantieri e nelle case, operai e imprenditori, una volta tanto uniti ma purtroppo dal disagio provocato da questa classe politica piegata al volere dei potenti e ai propri meschini interessi.
Milioni di euro sottratti alle casse dello Stato, attraverso i cosiddetti rimborsi elettorali, utilizzati per i propri vizi, milioni di euro sottratti ai cittadini, attraverso la corruzione, per alimentare le proprie famiglie e amicizie, milioni di euro negati alla popolazione per la mancata lotta all’evasione fiscale, per mantenere i favori di un certo elettorato.
E intanto si fa sempre più fatica, non si arriva a fine mese, ci si vergogna di non riuscire a dare da mangiare ai figli ed infine si muore!
Siamo in guerra!
Prepariamoci a combattere; non con le armi, non con la violenza, ma con la presenza ed il dissenso, con l’informazione, con la perseveranza nel pretendere giustizia.

mercoledì 11 aprile 2012

Avidità…disonestà

L’avidità con cui i politici, i manager,  pubblici e privati si  tuffano sul denaro è impressionante.
E’ notizia di questi giorni che gli amministratori delegati di ENI ed ENEL si siano incrementati i compensi rispettivamente del 30% e 40%, portandoli a 4.700.000€ il primo e 3.500.000€ il secondo.
Facendo un calcolo approssimativo, lo stipendio annuo di un impiegato di concetto con una decina d’anni di anzianità potrebbe ammontare a 30.000€ lordi annui, il che significa che per guadagnare quanto portano a casa in un anno Paolo Scaroni, AD di ENI e Fulvio Conti, AD di Enel,  dovrebbe lavorare rispettivamente  156 e 116 anni!
Il tutto in un momento nel quale alle famiglie ed ai lavoratori si chiedono sacrifici, in un periodo nel quale ci saranno aumenti di gas e luce dell’ordine del 10%.
Mentre la FIAT annaspa paurosamente, e non certo per colpa degli operai, Marchionne nel periodo 2004-2009 ha totalizzato compensi in azioni per circa 255 milioni di euro, pari a più o meno 38 milioni di euro l'anno, che per totalizzarli con uno stipendio medio di un suo dipendente ci vorrebbero 1100 anni!
Quando le aziende vanno male i dipendenti vengono licenziati o messi in cassa integrazione, Ben diverso il destino dei  dirigenti che come dimostrato vengono premiati lautamente.
Introduzione dell’IMU, aumento dell’IVA, aumento delle accise sulla benzina, aumento del costo degli alimentari, aumento dei bolli sui conti correnti, blocco degli stipendi, aumento dell’IRPEF regionale e comunale.
Mentre i cittadini fanno i conti su come riuscire a portare a casa qualcosa da mangiare, mentre i pochi risparmi accumulati con una vita di sacrifici si assottigliano, i nostri politici fanno a gara su come mantenere i propri privilegi, non solo arraffano a più non posso da qualsiasi cassa: rimborsi elettorali, corruzione, concussione e non si vergognano! Gente che porta a casa 12 mila 13 mila euro al mese che viene sorpresa a farsi rimborsare gli scontrini di pranzi, discoteca e benzina dai soldi del partito; gente che si fa ristrutturare casa, gente che si compera ville, gente che se ne va in vacanza a nostre spese e che si fa pagare una finta laurea all’estero.
Ma non vi bastano 13 mila euro al mese?
E volete fare la predica agli italiani? E volete chiedere sacrifici? E volete poter licenziare più facilmente?
Zero tagli alla politica, zero legge anticorruzione, zero sul finanziamento dei partiti, zero legge elettorale, zero sviluppo…..insomma niente per il paese ed i suoi cittadini.
L’avidità non ha limiti! e spesso si accompagna con la disonestà!

mercoledì 4 aprile 2012

Ladrone chi?

Ci siamo, come volevasi dimostrare anche la Lega, perlomeno alcuni dei suoi maggiori rappresentanti, si allinea con la principale preoccupazione dei politici italiani: Rubare!!
Da Dicembre ci siamo trovati in un vortice di appelli all’unità nei sacrifici, “o si agisce o si va al fallimento del Paese”, e giù legnate sui soliti che già pagano le tasse; riforma delle pensioni, aumento delle imposte regionali e comunali, aumento delle accise sulla benzina, sul gas e sull’energia, aumento dell’iva e, probabilmente, aumento della possibilità di licenziare senza giustificazione.
Mentre tutti quanti facciamo i conti con la spesa, accorgendoci che dobbiamo stare un po’ più attenti a ciò che si compera per poter arrivare alla fine del mese o a fare quello che ci eravamo abituati a fare, c’è chi si appropria di milioni di euro esentasse!
Una serie infinita di personaggi più o meno noti che hanno in comune una sola cosa: fanno parte del sistema partitico italiano. Il sistema che funziona come una associazione per delinquere, pagamento di pizzo, omertà, sottrazione di bene comuni, scambio di favori, finta indignazione……
Dopo anni di insulti a Roma Ladrona ed al SUD quale esempio di malaffare si sono scoperti gli altarini dei “nordisti” d’hoc: i soldi dei rimborsi elettorali gestiti come cassaforte di famiglia e di bancomat degli amici.
Alla faccia dei sacrifici richiesti agli Italiani, tutti quanti del Nord e del Sud, questi personaggi che guadagnano migliaia di euro al mese, non contenti di quanto indegnamente incassano, hanno prelevato i denari del partito per gli affari loro, per la festa in discoteca, per l’auto di grossa cilindrata, per la ristrutturazione della villa, per i pranzi e le vacanze……e altro di molto più grave di cui le indagini ci diranno.
Sembra non ci sia limite al peggio. La classe dirigente del paese è marcia, ci sono voluti quindici giorni per riformare le pensioni ma per la legge anticorruzione ancora non si vede nemmeno l’inizio, ed è da anni che se ne parla…..
Roma Ladrona o Italia Ladrona?

lunedì 2 aprile 2012

La possibilità di scegliere e la legge elettorale

La democrazia si misura sul rispetto di tante libertà ed il dettato costituzionale è il garante di queste libertà.
Ai cittadini italiani viene negato da tempo il diritto di scegliere i propri rappresentanti, con la legge elettorale propriamente chiamata “porcellum”, si è di fatto costituita una gravissima limitazione delle libertà: dalla tornata elettorale del 2006 non possiamo più eleggere i candidati nominativamente, ma solo il partito o la coalizione che ci governerà per i prossimi 5 anni!
Non importa che nelle liste ci siano incapaci, immanicati, condannati, affaristi e mafiosi; a decidere chi inserire nelle liste sono i partiti, i loro segretari ed i potentati in genere.
Così accade che in parlamento, a decidere delle sorti di una nazione e dei suoi cittadini attraverso la promulgazione delle leggi, siedano degli oscuri personaggi attenti solo a garantirsi vantaggi, a vendersi al miglior offerente a scapito della collettività.
Gli Scilipoti, i Calearo, i Rizzi, i Moffa, le Polidori …. Questi sono alcuni dei nomi dei signor nessuno che occupano seggi che la nostra Costituzione prevede dovrebbero essere assegnati a uomini e donne che sono l’espressione più alta del paese.
Invece con il loro comportamento, messo in luce più volte dai media, infangano ogni giorno lo Stato Italiano con la loro ignoranza, supponenza, superbia e disonestà!
Adesso ci prospettano una nuova legge elettorale, una legge che non tiene in considerazione il volere dei cittadini, una legge che i segretari dei tre partiti che appoggiano il Governo Tecnico, Alfano, Bersani e Casini, stanno scrivendo seduti a tavolino accordandosi tra loro così che vengano garantiti e perpetuati i privilegi ed il potere di cui godono:
si votano i partiti senza che questi dichiarino a priori con chi vincendo governeranno, cioè con chi saranno in coalizione, cioè sapremo solo dopo il risultato elettorale con chi ci troveremo al governo (insomma libertà di tradire il volere dell’elettore);
si vota il simbolo ed il nominativo dal candidato associato al collegio a cui è associata una lista elettorale, non è possibile al cittadino esprimere la preferenza al singolo candidato ma a quello indicato dal partito, in quel collegio anche se il candidato risiede ed opera da tutt’altra parte.
questo meccanismo elettorale presenta una serie di implicazioni negative, tra le quali la limitata, se non assenza di possibilità per gli elettori di scegliere i candidati da eleggere. È invalsa infatti la consuetudine a candidare nei cosiddetti "collegi sicuri" gli esponenti politici di maggiore rilievo, o quelli che i segretari intendono far eleggere, in modo da accrescerne la probabilità di elezione.
Ricordiamoci di questi signori, ricordiamoci della loro richiesta di sacrifici, ricordiamoci delle parole che esprimono a sproposito, libertà, equità, lavoro, democrazia; ricordiamoci e decidiamo cosa vogliamo fare:
Stabiliamo se vogliamo dire la nostra sulle sorti del nostro paese o se vogliamo che le decidano questi qua!!!

lunedì 26 marzo 2012

Sotto Attacco

Oramai è evidente a tutti, destra e sinistra, lavoratori precari e dipendenti, industriali e piccole imprese, il tentativo, già riuscito in un recente passato, di dividere i lavoratori è continuo ed ammantato di perbenismo.
Prima abbiamo avuto il ricatto di Marchionne, “o accettate le mie condizioni o chiudo la fabbrica”, con il risultato che a Pomigliano e a Mirafiori i lavoratori sono perennemente in cassa integrazione, lavorando al massimo un giorno o due a settimana . Ma il risultato ottenuto è chiaro: la divisione dei lavoratori!
Oggi il ricatto è più sottile, la crisi, l’Europa, la crescita, gli investitori stranieri…, ma dove sono le norme che dovrebbero aiutare la crescita?
Gli investitori stranieri hanno dichiarato che non investono in Italia, cioè non impiantano nel nostro paese attività produttive, perché la Mafia si insinua in ogni pertugio dove ci sia da guadagnare, perché la  corruzione erode risorse  e la burocrazia infinita è amica della corruzione.
L’articolo 18, che è nel mirino dei poteri forti, non è mai preso in considerazione dai potenziali investitori stranieri!
Ma allora chiediamoci e chiediamo al Governo, chiediamo alla ex collega Fornero (ministro del lavoro), chiediamo all’ex collega Passera (ministro dello sviluppo) qual’ è  la crescita che questa misura produrrà; in un paese dove il 30% dei giovani sono disoccupati il rimedio sarebbe quello di agevolare i licenziamenti??
O forse è un pegno che è necessario pagare ai poteri forti, quelli che impediscono di lottare contro evasione e corruzione, quelli che bloccano le liberalizzazioni, quelli che non vogliono la riforma elettorale….quelli che in questi decenni si sono arricchiti impoverendo il paese.
Vi siete chiesti perché il pugno duro viene usato solo con i lavoratori, vi siete chiesti dov’è finita l’equità promessa, vi siete chiesti dove sono finiti i tagli alla politica…….
Bisogna lottare tutti insieme per conservare quel poco di diritti ancora rimasti, frutto delle battaglie di tanti lavoratori, frutto dei sacrifici di tante famiglie che rischiano di essere vanificati da una violenza di potere forte con i deboli e deboli con i forti!
Non ha importanza se siamo di destra o di sinistra, se siamo precari o garantiti, se abbiamo un contratto di lavoro o se abbiamo la partita iva; quello che conta è che ancora una volta stanno cercando di annullare il nostro futuro e quello di chi verrà dopo di noi.
Non accettiamo tutto questo! Lottiamo insieme a chi si oppone a questa barbarie ammantata di perbenismo. Lottiamo per il lavoro per tutti.

venerdì 24 febbraio 2012

Chi paga?

E’ da tanto tempo che non si osservava un tale accanimento contro le classi più povere, ma anche contro la classe media ed in particolare contro i lavoratori dipendenti:
Aumento delle imposte, aumento delle accise sui carburanti, reintroduzione dell’ICI sulla prima casa, aumento dell’IRPEF regionale e Comunale, tagli che riducono i servizi alla cittadinanza, quelli normalmente fruiti dai meno abbienti!
Nonostante tutti i sacrifici richiesti ai cittadini ed ai lavoratori dipendenti (con contratti a tempo indeterminato e a tempo determinato)  le cose non vanno bene, ci sarà ancora da soffrire.
Nel frattempo le promesse liberalizzazioni che avrebbero dovuto garantire un minimo di crescita, grazie alle lobbies di avvocati, taxisti e farmacisti ben rappresentate nel parlamento,  stanno finendo in una bolla di sapone.
Da un mese circa è in forte crescendo il tam tam che riguarda la modifica dell’Art.18 della Legge 300 (Statuto dei lavoratori); sembra che questo sia il male che non consente la crescita, sembra che le aziende straniere non investono in Italia perché non possono assumere e licenziare a piacimento, pare che le aziende italiane non assumono perché poi non possono mandare a casa chi e quando vogliono.
Si alzano alte le voci di Confindustria, dei paladini dei "padroni", di cui è pieno il nostro Parlamento ed il nostro Governo, di Marchionne, chi se non lui, che continua a ricattare anche l'associazione degli industriali: " la FIAT rientra in Confindustriase viene eletto Bombassei", dopo aver ricattrato i lavoratori FIAT,  per sentenziare che senza rendere schiavi i lavoratori non ci sono investimenti!
Si vuole nascondere che gli investitori stranieri stanno lontano dall’Italia per ben altri motivi, mafia, evasione, corruzione, burocrazia, poca trasparenza, nepotismo….
Ma secondo voi alla fine chi paga?