Come tutti sanno i principali partiti si stanno dando
battaglia, anche e forse soprattutto internamente, per i prossimi appuntamenti
elettorali. Innanzitutto le primarie, per le elezioni regionali e per quelle
nazionali.
Regole più o meno stabilite, una parvenza di democrazia
diretta, ma i candidati sanno tutti di vecchio, di già visto e, ahimé, già
provato.Il risultato di queste beghe lascia indifferente la maggior parte della cittadinanza, oramai disillusa e stanca delle solite promesse, elettorali appunto, che si traducono nei fatti in una grossa tavolata comune dove spartirsi le fette di torta in maniera più o meno proporzionale.
E’ sotto gli occhi di tutti quello che è avvenuto alla regione Lazio dove, nessuno escluso, i partiti hanno aumentato i contributi ai gruppi consiliari da uno a quattordici milioni di euro; e di questa rapina ai danni dei cittadini, ne siamo venuti a conoscenza solo grazie a una faida interna al PDL. Nessuno, dico nessuno ha sollevato obiezioni al momento della spartizione!
E’ noto a tutti quello che è avvenuto alla regione Lombardia, quella dei quindici indagati su ottanta, dove le assegnazioni di denaro pubblico a strutture private è stato utilizzato a fini personali e ha creato delle voragini che costringono al licenziamento dei dipendenti di quelle stesse strutture che hanno beneficiato dei finanziamenti pubblici.
E ancora vogliamo ricordare come CL e
Ricordiamoci anche di Lusi, di Belsito, del Trota, di Penati, di Verdini, di Bertolaso, di Rosy Mauro di Fiorito….che consapevolmente si appropriavano dei soldi pubblici destinati all’attività politica dei partiti, ma ricordiamoci anche dei Rutelli, dei Bossi, dei Maroni, degli Alfano, dei Tremonti, dei Bersani, dei Bianco, degli Scaiola, tutti allineati nel giurare che tutto è avvenuto a loro insaputa. Intanto mentre questi signori si arricchivano inconsapevolmente, i cittadini stavano subendo la peggior torchiatura dal dopoguerra.
Lacrime e sangue la chiamano; ma lacrime e sangue di chi?
E oggi ci troviamo che questi schieramenti così diversi nelle intenzioni si dimostrano uguali nei comportamenti, guardate come si chiudono a riccio e contrattaccano non appena si accorgono che qualcuno rischia di rovinargli i piani e le prossime possibili abbuffate: il nemico comune è ora Grillo ed il Movimento 5 stelle.
Questi “disgraziati” del Movimento vogliono solo candidati puliti, ne condannati ne indagati, vogliono che un candidato possa essere eletto solo per due mandati o legislature, vogliono che il candidato eletto non possa rivestire altri compiti durante il suo mandato, vogliono che vengano ridotti i compensi agli amministratori (loro lo fanno già, guadagnano 2500€ al mese ed il resto lo restituiscono all’ente che amministrano), vogliono che gli elettori, i cittadini possano sapere come vengono gestite le cose pubbliche direttamente, tramite la rete, vogliono che i candidati pubblichino curriculum e dichiarazione dei redditi, vogliono che i cittadini scelgano da chi farsi rappresentare……
Tutti dal PD al PDL sono ora uniti nel dire che fin quando si tratta di criticare va bene ma poi….. è facile fare del populismo ma quando si devono assumere responsabilità…..
Insomma hanno paura che qualcuno più giusto e più bravo di loro possa mandarli a casa per sempre, hanno paura che persone sane e capaci possano toglierli dalle posizioni di potere a cui sono ancorati da decenni.
Ed ora che appare chiaro come quel qualcuno che vuole realmente cambiare stia convincendo una parte importante del paese, si uniscono per cercare di fermare quello che crediamo sia inarrestabile e quindi come dice Grillo: “mandiamoli a casa”.
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