Non cercare di diventare una persona di successo, ma piuttosto una persona di valore (Albert Einstein)

domenica 31 luglio 2011

Panza piena non pensa a panza vuota…

La crisi è tutt’altro che scongiurata e la borsa è sulle montagne russe, soprattutto con  grandi picchiate e con qualche piccola risalita, è stata approvata una manovra finanziaria “lacrime e sangue” che ha coinvolto tutti gli italiani.

Anzi no! Quasi tutti.

I politici e gli amministratori di aziende pubbliche o a partecipazione pubblica da loro insediati non saranno minimamente toccati dalla manovra.

La casta ha badato bene a proteggersi; nessun taglio alle spese, nessuna riduzione dei compensi, nessuna limitazione dei privilegi.

E va bene, hanno mantenuto la loro posizione privilegiata ma in quanto paladini dello Stato, in quanto difensori delle Istituzioni e del patrimonio pubblico, adesso faranno le riforme e cercheranno di operare per migliorare lo stato del paese, come richiedono tutti i cittadini e le parte sociali, vedrete….
…e invece ci risiamo dopo due anni di tentativi di imbrigliare la Giustizia per salvare il Premier con il “Lodo Alfano” ed il “Processo Breve”,  approvano attraverso un decreto legge il cosiddetto“Progetto Lungo”, che prevede la possibilità dei difensori di portare in aula un numero di testimoni illimitati, rendendo impraticabile la Giustizia, facendo di fatto prescrivere i processi.

Così questi galantuomini, il 13% dei quali è indagato o addirittura condannato in almeno un grado di giudizio, pensano di salvare il paese?

Di fronte agli scandali delle ultime settimane, per non dire degli ultimi mesi, posti di fronte alle proprie responsabilità, a richiesta se in questi casi non fosse corretto dare le dimissioni,  rispondono giustificandosi che così fan tutti!

E’ vero così fanno tutti LORO! Così fa la Casta!

Noi persone normali, che non temiamo le intercettazioni telefoniche, che non ci poniamo il problema di un processo lungo o breve ma quello di un processo giusto, cosa dobbiamo fare per cambiare questo paese in mano a una banda di manigoldi assatanati di soldi e potere?

Ci hanno aumentato le imposte, benzina, detrazioni, tagli agli enti locali, per cosa, per continuare a mangiare sulle nostre spalle senza un  minimo di beneficio di ritorno per gli Italiani.

Non sono bastate le elezioni amministrative, non sono bastati i referendum, non sono bastati gli scandali per schiodare dalle loro poltrone i partecipanti al banchetto di un Italia oramai esausta.

Ma dimenticavo quello che mi disse anni fa un signore romano:“Panza piena non pensa a panza vuota”!

E allora pensiamoci da soli a fare pulizia!

Pretendiamo pulizia a partire dai partiti, gli iscritti devono essere solo persone specchiate e se uno è indagato si deve dimettere e mettersi a disposizione dei magistrati, non deve essere inserito nelle liste elettorali, non deve assumere cariche pubbliche fino a che non avrà provato la sua innocenza.

Non dobbiamo accettare di essere governati da disonesti.

giovedì 21 luglio 2011

Qualcosa sta cambiando !

Alla Camera dei Deputati, viene data l’autorizzazione a procedere nei confronti di Alfonso Papa, coinvolto nello scandalo P4, Filippo Penati si autosospende dalla vicepresidenza del Consiglio regionale lombardo, dopo che sono state rese note le indagini a suo carico per concussione e corruzione.
Il primo, Papa, si difende in aula professando la sua innocenza, confidando nel voto della Casta che quasi mai nel passato ha concesso di arrestare i suoi membri, ma che stavolta non vota compatta e il parlamentare sarà tradotto in carcere;
Il secondo, Penati, agisce autonomamente, dichiarando la sua estraneità ai fatti ed attendendo il risultato del lavoro dei Magistrati, si fa da parte.

Un colpo di coda la Casta lo ha dato al Senato dove non è stata concessa l’autorizzazione a procedere contro il Senatore del PD Tedesco, accusato di corruzione nella sanità pugliese quando era assessore della regione Puglia.
Tedesco si era detto favorevole all’autorizzazione a procedere e ad affrontare il processo per dimostrare la sua innocenza; di parere diverso i senatori che invece hanno votato contro (a favore dell'arresto e del voto palese si erano pronunciati in dichiarazione di voto, i gruppi del Pd, dell'Idv, del Terzo polo e della Lega. Contrario il PDL).

C’è aria nuova, c’è voglia di cambiare; forse una decisione diversa in questo momento, nel quale si chiedono sacrifici agli Italiani, avrebbe provocato un mezzo sommovimento e questo la Casta lo sa.

Che la scelta sia stata opportunistica o meno lo vedremo in seguito, ma il vento è cambiato: affaristi che creano debiti per miliardi di euro vengono individuati e perseguiti; si sta levando il velo su logge e cricche che avvalendosi di importantissimi appoggi all’interno delle istituzioni, cercano di accaparrarsi tutto ciò che è possibile elargendo a destra e a manca.

L’attenzione della gente è alta, il popolo dei mille euro al mese è al limite, la classe media espropriata anno dopo anno della sua posizione si è stancata di subire, gli industriali, ebbene sì anche loro, non capiscono come si possa continuare in questo modo, perdendo sempre più il confronto con le altre imprese europee e mondiali...

Qualcosa sta cambiando....la classe politica se ne accorgerà!

mercoledì 20 luglio 2011

Penati: Dimissioni!

Non ha importanza che cosa fanno gli altri, non ha importanza il comportamento degli appartenenti alla casta, se ci si vuole distinguere da questa massa di maneggioni, affaristi, disonesti di Stato è necessario comportarsi come più volte dichiarato: dimettendosi in attesa che la giustizia faccia il suo corso!

Penati è indagato per affari relativi alla bonifica dell’area ex Falck, risalenti al 2001 – 2002, quando era sindaco di Sesto San Giovanni,.

Pare che l’indagine, per corruzione e concussione , seguita dal Sostituto Procuratore di Monza Walter Mapelli, coinvolga 15 persone e miri a fare chiarezza su illeciti relativi alla gestione della bonifica dell’area per la quale sembra siano stati pagati circa 4 miliardi di lire in tangenti.

Bene, non attendiamo né il primo né l’ultimo grado di giudizio; non aspettiamo nemmeno il rinvio a giudizio.

Chiediamo una presa di posizione chiara:

Penati si metta da parte e affronti questa situazione, collaborando con la magistratura e, una volta accertati i fatti, si vedrà se è degno di rappresentare i cittadini che lo hanno votato.

martedì 19 luglio 2011

Ahi, ahi Don Verzé : meno 1000.000.000 di EURO

Sapete a quanto corrisponde un miliardo di euro?
Esattamente a 1.927.360.000.000 di lire (millenovecentoventisettemiliarditrecentosessantamilioni)!

Sapete quanti appartamenti si possono comprare con tale importo?
1000 da 1.000.000 di euro o 2000 da 500.000 euro o ancora 4000 da 250.000 euro.......

Sapete quanti dipendenti si possono mantenere per una vita?
1250 persone che guadagnano 20.000 euro annui per 40 anni

Sapete quanti bambini si possono sfamare nel sud del mondo?
2.314.814 per un anno o  231.481 per 10 anni, salvando probabilmente dalla morte molti di loro.

Ebbene questo è l’importo di cui si è indebitato il San Raffaele di Don Luigi Verzè, l’uomo che parlava con Dio, che non curandosi minimamente di cose terrene aveva acquistato (investito) con gran parte del denaro che puntualmente gli arrivava dalla regione Lombardia quale rimborso, alberghi di lusso, piantagioni di mango e uva in Brasile, in attività immobiliari, un aereo personale e la costruzione di un Arcangelo Gabriele in vetroresina alto circa 8 metri del costo di 2,5 milioni di euro.

Ebbene questo è quanto ha potuto fare l’uomo che diceva di operare per conto del suo azionista di maggioranza (DIO), che prometteva di portare la durata della vita a 120 anni e che nel frattempo si indebitava a scapito di fornitori che difficilmente rivedranno tutti i loro soldi.

Ebbene questa è l’Italia di oggi: affaristi senza vergogna coperti da cariche pubbliche o ecclesiastiche, questa è l’Italia dei 1000 euro mese e dei Jet personali, questa è l’Italia delle comunità caritatevoli come Pane quotidiano e dell’investimento di 2,5 milioni per l’Arcangelo Gabriele in vetroresina, questa è l’Italia di oggi......
.....come vogliamo che sia quella di domani?

lunedì 18 luglio 2011

La povertà : realtà o invenzione?

Nei giorni scorsi sono stati riportati dai quotidiani i risultati di un’indagine statistica dalla quale risulterebbe che circa 8 milioni di italiani vivono sotto la soglia della povertà.

Questa soglia, stabilita dagli analisti, viene raggiunta quando in una famiglia le entrate mensili non superano i 933 euro: pare appunto che un gran numero di famiglie non arrivi a portare a casa nemmeno mille euro.

Comunemente questa situazione non viene minimamente percepita, se non da chi la vive direttamente, dando il là ad una serie di commenti che paiono il Bengodi dei luoghi comuni:

Dov’è la povertà se i ristoranti sono pieni?
Dov’è la crisi se ci sono le autostrade piene?
Ma quali poveri se mandano i figli in vacanza
Sono poveri ma all’auto non rinunciano....ma quali poveri!
Ma come è piena questa spiaggia, ma dov’é la povertà?

E cosi via....

....e mi chiedo, ma cosa si vorrebbe vedere? Le strade piene di mendicanti? I ristoranti mezzo vuoti e solo per una certa gente? Le strade deserte? I “figli dei poveri” a lavorare nei cantieri anziché fare le vacanze?

Certo questo è quello che ci sentiamo dire e raccontare dai media dalla mattina alla sera, questo è quello che vogliono farci credere, perché pensare che siamo un paese che si sta impoverendo fa  male. Perché pensare che ci sono persone che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e che ricorrono all’aiuto dei genitori o dei nonni per campare fa riflettere. Perché essere consapevoli che qualcuno ci sta fregando fa arrabbiare.

E allora via con i luoghi comuni: Italia Belpaese! Dove tutti vivono bene, tutti vanno al ristorante e vanno in vacanza in posti bellissimi.....

Per chi ci crede....

sabato 16 luglio 2011

Contro il potere assolutista ribellarsi è giusto!

Non ci sono più parole per dire che non siamo d’accordo.

La manovra finanziaria colpisce la parte più debole del paese, i redditi più bassi, quelli da 27.000€ in giù, attraverso la riduzione delle detrazioni fiscali.

I deputati non adeguano, come inizialmente previsto, i loro stipendi, importo base senza rimborsi e voci accessorie di 12.000 € mese, alla media europea (5.339 €) e attraverso un colpo di mano notturno, degli 82 milioni di euro di tagli non se ne fa più niente.

Scompare dalla manovra la norma che doveva eliminare i vitalizi degli ex parlamentari che ci costano 218,3 milioni di euro all’anno.

Nessun azzeramento della indennità da ministro, 2.243 € mese, che si somma a quella di parlamentare, che avrebbe consentito un risparmio di 100.000€ al mese.

Nessun taglio alle attuali auto blu (15.000) che continueranno ad essere in servizio sino a rottamazione, per poi essere sostituite da auto 1600cc, con un costo di 1 miliardo di euro l’anno.

La riduzione del 10% dei rimborsi elettorali  che ci costano 180 milioni di euro ci farà risparmiare 18 milioni, ma in Germania il rimborso è pari a 38 centesimi di euro a voto, in Italia il voto viene rimborsato 3,5 euro (10 volte tanto!).

Nel frattempo i nostri illustri rappresentanti si mettono in evidenza per appartenere a logge segrete, per farsi pagare affitti o addirittura interi appartamenti, per frequentare prostitute (ops, si dice escort), che viaggiano su aerei e auto di stato per raggiungere i luoghi degli incontri, per fregarsi le mani quando c’è una calamità naturale, per andare dai faccendieri a chiedere consiglio, per vendere il loro voto a chi paga meglio.......

Oramai dire che non si è d’accordo con questo governo e con questa casta fa solo sorridere; organizzare i “no B day”, i “Se non ora quando”, per quanto positivi possano essere i messaggi che danno, è come prendere un’aspirina per combattere una broncopolmonite.

E’ ora di cambiare, è ora di fare qualcosa che non sia solo la protesta civile, è ora di mobilitarsi in maniera permanente, è ora di impedire la rovina del nostro paese da parte di un manipolo di approfittatori che impongono sacrifici ridendo alle nostre spalle.

Contro costoro e contro questo sistema del malaffare è ora di ribellarsi!

giovedì 14 luglio 2011

Hic manebimus optime!

Qui stiamo benissimo! Questo sembrano dirci (o hanno detto come Tremonti), nei giorni dei tagli al sangue della manovra finanziaria, il Generale Adinolfi coinvolto pesantemente nell’indagine sulla “P4”, il Ministro Saverio Romano rinviato a giudizio per concorso in associazione mafiosa e Giulio Tremonti, il potente ministro dell’economia che si faceva pagare “inconsapevolmente” , ma è proprio un vizio in questo governo, l’affitto di ben 8500 euro mensili dell’appartamento in cui risiedeva quando era a Roma.

Certo loro stanno benissimo, quelli che stanno o staranno meno bene siamo noi, gli italiani che lavorano e pagano le tasse.

La manovra che sarà approvata domani, anziché recepire quello che veniva chiesto dall’Europa e dal Governatore della Banca d’Italia, e cioè una serie d’interventi strutturali di riduzione del costo della politica, di tagli agli sprechi operati in maniera selettiva lasciando inalterati i budget dove ce ne è bisogno, si è trasformata in un aumento delle Tasse sottoforma di:
diminuzione delle agevolazioni fiscali (15 miliardi di euro),
introduzione del ticket sanitario (900 milioni di euro),
aumento dei bolli sui depositi (300 milioni di euro il primo anno fino a 2,4 miliardi euro),
diminuzione delle pensioni legate alle nuove aspettative di vita (essendosi allungata la vita media la pensione dovrà coprire più anni e quindi l’importo viene diminuito)

E’ ovvio che questa manovra non tocca ne i nostri politici, parlamentari, governatori, consiglieri regionali, etc., ne chi le tasse non le paga: se dichiaro 0 o meglio non dichiaro sicuramente il taglio delle agevolazioni fiscali non mi tocca, così come non mi tocca tutto il resto....

Come se non bastasse i tagli sono stati indirizzati copiosamente su Regioni e Comuni (48% del totale) con il risultato di far morire il Federalismo e di ridurre al lumicino i servizi dei cittadini che si ritroveranno a pagare anche questi tagli in prima persona.

“Hic manebimus optime”! Dicono Loro, e noi? 

lunedì 11 luglio 2011

La crisi non c’é!

“La crisi non c’é”!
“E’ ora di finirla con questi giornali e giornalisti di sinistra che vogliono che il nostro paese vada male”.
“Noi siamo messi meglio degli altri paesi europei”.

Queste, solo due anni fa, le frasi che circolavano in ambiente governativo. Molto in alto.

Ed ora?

Ora ci ritroviamo sull’orlo del baratro; invece di pensare al Paese, all’Italia, agli Italiani, il Premier e i suoi tirapiedi pensavano a riforme ad personam,  ad arricchire se stessi, a trovare posizioni di rilievo per i loro parenti ed amici.

La crisi non c’é! Chi lo racconta agli Italiani?

venerdì 8 luglio 2011

Ribellarsi a questo è giusto!

Da un’intervista di Enrico Berlinguer!

Ieri su “Il Fatto” veniva riproposta un’intervista a Berlinguer del 1981 nella quale l’allora segretario del PCI lanciò la questione morale. Eccone una parte:

“I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero”.
“I partiti hanno occupato lo stato e tutte le sue istituzioni, gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali”.
“...la questione morale non si esaurisce col fatto che essendoci dei corrotti in alte sfere della politica bisogna scovarli. La questione morale fa tutt’uno con l’occupazione dello Stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti”.

Sono passati trent’anni, era il 28 luglio del 1981, da quando è stata fatta questa intervista.

Cos’è la politica e cosa sono i partiti oggi? Cosa è cambiato in trent’anni?

Ribellarsi a questo è giusto!

giovedì 7 luglio 2011

La Casta che vince: il PD e le occasioni perdute!

Non si perde occasione per dimostrare agli italiani che la Casta è forte e trasversale.

Di fronte alla proposta dell’Italia dei Valori di abolizione delle Provincie, inutile carrozzone per sistemare politici, amici e parenti, il PD, il maggiore partito dell’opposizione, ma quale opposizione!, astenendosi si schiera di fatto con la maggioranza e fa in modo di non far passare la proposta.

Una proposta che tutti gli italiani si sarebbero aspettati passare senza problemi, visto che anche una parte della maggioranza su questo si trovava divisa.

Una proposta che se accettata avrebbe significato un cambiamento di rotta circa i costi della politica, in un momento in cui ai cittadini vengono richiesti ulteriori sacrifici, in un momento in cui si limitano loro i servizi, attraverso i tagli alle amministrazioni locali che saranno costrette ad aumentare le imposte.

Invece, purtroppo ci si accorge che il PD è il maggior alleato del PDL, che Bersani è amicone di Berlusconi, che tanti personaggi dei due schieramenti vanno a braccetto per perpetuare una politica del malaffare.

Soprattutto quando si chiedono agli italiani sacrifici, quando ogni giorno si perdono posti di lavoro, quando i giovani non hanno prospettive per il futuro, quando gli anziani in pensione sostengono le famiglie dei cassaintegrati e dei disoccupati, soprattutto oggi ci sarebbe stato bisogno di un segnale importante, di un intervento strutturale che iniziasse a limitare i costi della politica con le sue inefficienze.

Il vento nel paese è cambiato. La Casta no! Anzi si arrocca sulle sue posizioni e fa di tutto per rimanere legata alle sue poltrone con i conseguenti privilegi.

L’Italia sta cambiando, gli Italiani stanno prendendo coscienza che con questi uomini al potere si va allo sfascio, che questa situazione non può durare più a lungo.

Che hanno voglia e intenzione di cambiare, sinora l’hanno detto tramite le elezioni e le civili manifestazioni di piazza, dobbiamo per forza aspettare che accada dell’altro?  

mercoledì 6 luglio 2011

Scudetto 2006: Il calcio nella palude

Bisognerebbe fare un passo indietro. Tutti!

Sto parlando dello scudetto del calcio, quello del 2006, assegnato “a tavolino” all’Inter dopo che sul campo la classifica aveva visto al primo posto la Juventus.

Tutti sanno come è andata: Moggi e tutti coloro che facevano parte del suo “entourage” a cercare di ottenere, riuscendoci, vantaggi per la Juventus e per i calciatori gestiti dalla GEA, attraverso regali, minacce, offerte che non si potevano rifiutare; Arbitri, Dirigenti Federali, Giornalisti, Procuratori, Allenatori, Direttori Sportivi e Presidenti tutti insieme costituivano il sistema di malaffare che inquinava il calcio, il gioco e lo sport a danno di milioni di tifosi osannanti davanti a quello che pensavano essere uno scontro leale tra uomini che rappresentavano una certa maglia, una certa bandiera.

Tutti truffati, tutti presi in giro, sia chi ha vinto e sia chi ha perso in un gioco nel quale perdono tutti; “noi non siamo coinvolti”, “lo scudetto l’abbiamo vinto sul campo”, “dovrebbero togliervi cinque scudetti”......Tutti sapevano e nessuno faceva niente per denunciare la situazione; ci si adeguava, contro lo strapotere di Moggi e Co. Le altre squadre, più o meno blasonate, cercavano con mezzi e mezzucci “furbeschi” ma irregolari di limitare il danno: la telefonata al dirigente federale, quella al designatore degli arbitri, la parolina al guardalinee prima dell’entrata in campo, l’omaggio riservato etc.

Gli sconfitti siamo noi che amiamo questo sport e che continuiamo a difendere l’indifendibile, ci accapigliamo ognuno arroccato in difesa della propria squadra e della propria bandiera.
Tutto questo non ha senso, perché se qualcuno l’ha fatta grossa, nessuno di quelli che sapeva ha fatto niente per impedirglielo!
Difendere la propria squadra è umanamente accettabile, ma difendere questo sistema è una cosa pazzesca, difendere chi ci ha truffato è solo prova di estremo masochismo o di grave miopia.

Non c’è nessuno che si salva e dove girano cifre importanti il malaffare ha sempre la meglio....fino a quando anche i tifosi, gli appassionati non apriranno gli occhi!

martedì 5 luglio 2011

A chini olli troppu a sa fini 'nci perdiri latti e cardagiu

Sardegna, Luglio 2011
La Sardegna è una terra bellissima, ad attraversarla tutta da nord a sud ci si rende conto di come si alternano, zone boscose, terre coltivate,  terreni aridi,  alte montagne, territori ricoperti di vegetazione mediterranea; il tutto circondato da un mare mozzafiato, altrettanto vario nei colori e nel mostrarsi calmo o agitato a seconda dei venti che lo solcano.
Gli abitanti di questa terra avrebbero tutto quello che si può chiedere per vivere bene. Basterebbe sviluppare in maniera intelligente il turismo, fare in modo che chi visita questa terra, chi risiede per un certo periodo al mare, abbia voglia di ritornare, possa raccontare agli altri come si sta bene nell’Isola, come sono ospitali i Sardi, come i servizi offerti siano all’altezza delle bellezze naturali.

Purtroppo non è così!
  
Le infrastrutture, quelle necessarie ad alimentare un turismo non solo stagionale, sono inesistenti; gli stabilimenti balneari, dove ci sono, non hanno i servizi igienici; i ristoranti o le trattorie, nei quali spesso non si mangia un granché bene, aumentano i prezzi senza controllo per poter guadagnare in un trimestre quello che normalmente si dovrebbe guadagnare in un anno; i mezzi pubblici che partono dagli aeroporti non raggiungono le principali località turistiche e gli orari non tengono conto dell’arrivo e partenza dei voli; i musei fanno degli orari invernali o che potrebbero essere adatti a città del nord Europa (apertura dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30); si continuano a dare licenze per costruire quando gli alloggi restano desolatamente vuoti e invenduti.

Insomma in una regione dove si stanno perdendo migliaia di posti di lavoro, non si fa niente per fermare l’emorragia di presenze turistiche.
Non si riescono a completare le strade di veloce percorrenza che consentirebbero di raggiungere le località balneari in tempi ragionevoli, non si riesce a concordare con le compagnie marittime dei costi standard per consentire a un numero maggiore di turisti di raggiungere l’isola, non si educa il cittadino sardo a rispettare questa importante, anzi fondamentale fonte di guadagno che è il turista. Il tutto per guadagnare tutto subito con il rischio che   “A chini olli troppu a sa fini 'nci perdiri latti e cardagiu” Chi vuole troppo alla fine perde il latte e il pentolone.(chi troppo vuole nulla stringe).

lunedì 4 luglio 2011

Le tasche degli Italiani.

Tutti si affannano, durante le campagne elettorali, a promettere che non aumenteranno la pressione fiscale ma che operando in maniera strutturale sul sistema, riducendo nettamente i costi degli apparati politico burocratici, eliminandone gli iniqui privilegi, combattendo l’evasione fiscale si recupereranno le risorse necessarie per il paese.
Come sempre i fatti smentiscono spudoratamente le promesse!
L‘ultima manovra, quella dei 47 miliardi di euro, si è presentata ineluttabilmente come l’ennesima mazzata sugli italiani, soprattutto quelli onesti che con i loro contributi fanno andare avanti l’Italia:
I tagli previsti costringeranno le Regioni, le Province (ma non dovevano essere abolite?) ed i Comuni, ad aumentare le imposizioni locali, ICI, Irpef regionale o comunale, IPT (tassa provinciale  per il passaggio di proprietà degli autoveicoli) e perché no a riempire le strade di Autovelox con il solo scopo di fare cassetta!
L’aumento della benzina con  circa 6 centesimi/litro in più di accise, per finanziare i beni culturali e la guerra in Libia e le sue conseguenze. Con il risultato di un incremento dei costi di trasporto che incidono sul prezzo del prodotto al consumo a scapito, un’altra volta, di chi le tasse le paga, generando un fenomeno inflattivo e speculativo ( il prezzo del petrolio si abbassa ma il prezzo della benzina aumenta; chi ci guadagna?).
L’aumento del costo dei depositi titoli bancari (triplicata la cifra), l’aumento del 3,5% dell’ RC Auto, l’introduzione di un ticket sanitario di 10€, etc...
Ma la manovra di cui si parlava alcuni giorni fa dov’è finita?
La proposta di limitare la cilindrata delle auto blu a 1600 cc che fine ha fatto?
Il ritocco del 10% in meno agli stipendi dei parlamentari in quale cassetto è rimasta?
Il taglio alle spese di Parlamento e di palazzo Chigi (le più alte in Europa e tra le più alte al mondo) si sono perse per strada?
Quel signore (Giovanardi) che blaterava che se nella manovra non ci fosse stato un aiuto concreto alla famiglia italiana in crisi, lui e i suoi avrebbero abbandonato il Governo, dov’è finito quando questa manovra è stata approvata?
E la Lega Nord, si è distratta o avrà avuto in cambio la promessa che prima o poi la guerra finirà e che prima o poi un ministero o un ufficio ministeriale o una segreteria di un ufficio ministeriale sarà trasferita al Nord?

Noi italiani forse abbiamo quello che ci meritiamo; ci lamentiamo, ci scandalizziamo, sbraitiamo, ma solo per un po’, poi guardiamo la TV che dopo aver fatto titoloni sulle tasse e la loro ingiustizia,  ci dice cosa fare contro il caldo, come vestirci la sera, cosa comprare durante i saldi e ci fa dimenticare tutto.....
....sino a quando qualcuno si accorgerà che nel portafoglio non è rimasto granché!
Guarderà in TV quelli che vanno in vacanza, che cambiano l’auto secondo la moda, che frequentano locali e ristoranti e si chiederà: ma loro le tasse le pagano o fanno quello che fanno grazie ai nostri sacrifici? Sino a quando?