Attuazione democrazia paritaria con il riconoscimento della soggettività femminile; lotta all’evasione fiscale, ai reati ambientali ed alla corruzione; sostegno agli inquirenti e associazioni contro la mafia e la criminalità; norme stringenti in materia di conflitto d’interessi, legislazione antitrust e libertà d’informazione; riforma dei partiti e riduzione del finanziamento pubblico; revisione del sistema fiscale del mondo del lavoro che contempli minor peso su lavoro e impresa attingendo ai grandi patrimoni finanziari e immobiliari; politiche fiscali a sostegno dell’occupazione femminile; piano straordinario contro la dispersione scolastica, varo di misure per il diritto allo studio, promozione della ricerca scientifica; politica industriale integralmente ecologica; beni comuni, acqua, energia, patrimonio culturale e ambientale da sostenere e valorizzare.
Il tutto raggiunto attraverso una serie di riforme di cui si è ovviamente persa traccia, come per esempio l’introduzione del salario minimo, la riforma degli ammortizzatori sociali che devono riguardare tutti, non solo i lavoratori dipendenti. L’adeguamento delle aliquote di finanziamento degli oneri sociali pagati dai datori di lavoro in relazione al numero dei dipendenti assunti con contratti a termine. Fissazione di un’indennità di conclusione dei contratti a carico dei datori di lavoro.
Riduzione al 20 per cento dell’aliquota sullo scaglione di reddito più basso, oggi al 23 per cento e riforma delle detrazioni fiscali: oltre che per livello di reddito, si devono differenziare secondo le età (a vantaggio dei giovani e degli ultra-settantacinquenni, in particolare non-autosufficienti) e secondo le diverse responsabilità familiari. Detrazione fiscale per donne lavoratrici con figli minorenni
Riduzione al 20 per cento della tassazione del reddito ordinario d’impresa.
Benchmarking per ciascuna amministrazione centrale con verifica dei risultati .Indicatori di efficienza delle strutture pubbliche. Riscrittura del decreto per gli incentivi fiscali alle fonti rinnovabili di energia
Riavvio della strategia di liberalizzazione dei servizi, con priorità alla liberalizzazione della distribuzione di carburanti. Standard Retributivo Europeo ed una più equilibrata distribuzione del reddito da lavoro.
Questo è quello per cui gli elettori del centro sinistra hanno votato il PD; speravano in una politica di cambiamento orientata ad una vera giustizia, alla lotta ai privilegi, alla parità di genere, alla salvaguardia dell’ambiente e alla ripresa della scuola, alla ripresa del lavoro ed ad una vera battaglia contro l’evasione e la corruzione, alla salvaguardia dell’ambiente e dei beni comuni, ad uno stato più equo che smettesse di accanirsi sui più deboli.
Ed invece ci ritroviamo a fare i conti con un Governo «del Presidente» che indifferente alla richiesta di cambiamento, giunta a gran voce dal paese, ripresenta gli stessi provvedimenti che hanno un unico denominatore in comune: non cambiano niente,
Nella tornata elettorale il PD ha perso circa tre milioni di elettori, tanti dei quali confluiti nelle file del M5S che ha avuto il merito di lanciare per primo tutta una serie di sfide, da quella sul finanziamento pubblico ai partiti e del reddito di cittadinanza, sino alla salvaguardia dell’ambiente passando attraverso la valorizzazione della scuola e della sanità pubblica. Adesso cosa ci aspettiamo che avvenga dopo che il Consiglio dei ministri del Governo Letta ha approvato la sospensione dell’IMU sulla prima casa (voluta fortemente dal PDL) e che si prospettano una serie di provvedimenti tendenti a salvaguardare l’illegalità attraverso condoni e leggi salva privilegi?
Il PD si trascina al congresso dando il timone della propria corazzata, ormai male in arnese in un mare in tempesta, ad un vecchio capitano di peschereccio, che altro non può fare che tentare di non andare alla deriva, spaventato anche solo all’idea di provare a toccare il timone.
Gli elettori avevano scelto per il cambiamento e si ritrovano a dover prendere una medicina i cui effetti sono molto peggiori del male che bisogna curare, traditi da un partito che ha perso la sua identità, con troppi comandanti, ognuno dei quali cerca di portare la nave nella direzione dei propri interessi che purtroppo non sono gli stessi del Paese e nemmeno dei propri elettori!
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