Chi ha interesse, dopo il risultato elettorale deludente ma comunque che vede il PD avere la maggioranza assoluta alla Camera e quella relativa al Senato, a dividere e indebolire il PD?
La risposta è semplice: i poteri forti, quelli che spingono nell’ombra, ma non troppo, quei politici che non sono mai stati concordi sulla linea sinistrorsa del Segretario. Ricordiamoci della visita di Renzi a Arcore, dell’atteggiamento da tappetino di Letta nei confronti di Monti, le tentazioni di governo col PDL di D’Alema, Violante e Franceschini.
Bersani ha dato fastidio all’interno del suo partito, ha fatto eleggere Presidente della Camera la Boldrini al posto di Franceschini e ha fatto nominare Grasso presidente del Senato al posto della Finocchiaro!
Tutti questi personaggi che vorrebbero l’inciucio sono spinti non dalla voglia di fare il bene del paese, ma da personalissimi calcoli di convenienza. Con Bersani che tratta con Grillo e che fa una politica di “sinistra”, questi pseudo salvatori della patria, responsabili dell’ultima ora, sarebbero fuori!
Altro che responsabilità. Nel momento del tentativo di svoltare verso un’ Italia più giusta, più vicina ai bisogni della gente, più moderna, all’interno del PD si levano gli scudi contro il Segretario.
Bersani avrà sbagliato qualcosa, ma di certo non è stato supportato da chi avrebbe potuto e dovuto dargli piena collaborazione, nemmeno da quel Capo dello Stato che sembra sempre più schierato a destra e più che a garanzia del rispetto della Carta Costituzionale sembra dedicato a garantire l’impunità di Berlusconi e la propria figura.
Continuo a pensare che un accordo con il PDL significherebbe la fine del PD e purtroppo una sconfitta completa dell’Italia progressista e del cambiamento in favore della peggiore oligarchia dei poteri forti e corrotti.
Il PD non sembra accorgersi del baratro e Grillo ha perso il primo treno in direzione cambiamento, non avrebbe viaggiato in prima classe, forse non avrebbe avuto la compagnia migliore ma non sappiamo se e quando ne passerà un altro!
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