Dieci persone uccise, solo perché erano presenti nel luogo
dove questi tre assassini avevano deciso di compiere una rapina. Ora nel 2013 le
persone che vengono uccise dal mal governo, dalla casta, dai ladri di stato,
coloro che approfittandosi di posizioni influenti si appropriano del denaro
pubblico a scapito della collettività, sono molto più di dieci. I dati parlano
chiaro, fino all’ultimo episodio di Civitanova Marche, dove due coniugi si sono
impiccati e il fratello di uno di loro si è lasciato annegare per la
disperazione, perché non potevano più vivere senza lavoro e con una pensione di
500€ al mese, senza possibilità di risollevarsi, sono stati 362 nel 2010
(ultimo anno statisticamente disponibile) i suicidi dei disoccupati e la
situazione economica non ha effetti solo sui 'senza lavoro', ma anche fra
imprenditori e autonomi, inducendo al suicidio molti artigiani, commercianti o
comunque imprenditori 'autonomi'. Secondo l'Eures nel 2010 in questa categoria
ben 336 si sono tolte la vita, contro i 343 del 2009. Nel 2010 si sono contate
192 vittime tra i lavoratori in proprio (artigiani e commercianti) e 144 tra
gli imprenditori e i liberi professionisti
Considerando l'indice di rischio specifico (suicidi per 100
mila abitanti della medesima condizione) sono i disoccupati a presentare
l'indice più alto (17,2), seguiti con scarti significativi dagli imprenditori e
liberi professionisti (10) colpiti dalle fluttuazioni del mercato e dai ritardi
nei pagamenti per i beni e servizi venduti (in primo luogo da parte della
Pubblica Amministrazione) e dalla conseguente difficoltà di accesso al credito.
Seguono i lavoratori in proprio (5,5) e chiudono la graduatoria del rischio i lavoratori
dipendenti (4,5). Soltanto di poco più alto, infine, l'indice di rischio
suicidario degli inattivi (pensionati, casalinghe, studenti, eccetera).Il rischio suicidio è inoltre sempre più in agguato nella fascia dei cosiddetti esodati, in genere di età compresa tra i 45 e i 64 anni, facendo segnare un incremento di casi del 12,6% nel 2010 rispetto al 2009 e del 16,8% rispetto al 2008; immaginatevi quali saranno i dati relativi al 2012 e 2013 dopo l’entrata in vigore della riforma Fornero, la supponente Ministro del Lavoro, che si è letteralmente “ dimenticata” di centoventimila esodati!
Certo ai nostri politici di queste stragi interessa solo a
parole. Intanto vanno in vacanza su yacht prestigiosi, in località esclusive,
comprano diamanti, orologi, si fanno scortare e trasportare su auto blu da
150.000€, si comprano case e ville, distraendo denaro pubblico e poi non trovano i soldi per pagare i lavori fatti per la pubblica
amministrazione, distruggono la sanità, la scuola, i servizi per le persone. Tanti
lavoratori e imprenditori stanno perdendo il lavoro o chiudendo la loro azienda
per il comportamento delinquenziale di quei politici e manager pubblici che si
occupano solo di arricchire se stessi e la
conseguenza drammatica in tanti casi è la perdita della vita.
E cosa succede ai manager, agli amministratori pubblici, ai
politici presi “con le mani nella marmellata”? Niente, il più delle volte
restano al loro posto attendendo il corso della giustizia e nel frattempo si
godono il frutto dei loro ladrocini o magari vengono posti agli arresti
domiciliari, in ville o amene località dotate di tutti i confort! Intanto un
sempre maggior numero di onesti cittadini si ritrovano a fare la coda alla
Caritas per un piatto caldo o a togliersi la vita perché non ce la fanno più.
Di fronte a queste stragi , le peggiori che si possano
commettere, quelle contro la collettività, non ci sono alternative alla pena capitale.
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