Non cercare di diventare una persona di successo, ma piuttosto una persona di valore (Albert Einstein)

domenica 14 aprile 2013

Pena capitale per i ladri di stato

L’ultima volta di un’esecuzione in Italia risale al 1947, quando tre uomini sono stati fucilati a Torino per la strage di Villarbasse, località nella quale durante una rapina i tre, poi passati per le armi, uccisero 10 cittadini inermi. Un omicidio efferato, una strage che è stata punita con la pena capitale nonostante nel paese si stesse già considerando e preparando la strada alla sua abolizione che avverrà un anno dopo, con l’entrata in vigore della nuova Costituzione Repubblicana.

Dieci persone uccise, solo perché erano presenti nel luogo dove questi tre assassini avevano deciso di compiere una rapina. Ora nel 2013 le persone che vengono uccise dal mal governo, dalla casta, dai ladri di stato, coloro che approfittandosi di posizioni influenti si appropriano del denaro pubblico a scapito della collettività, sono molto più di dieci. I dati parlano chiaro, fino all’ultimo episodio di Civitanova Marche, dove due coniugi si sono impiccati e il fratello di uno di loro si è lasciato annegare per la disperazione, perché non potevano più vivere senza lavoro e con una pensione di 500€ al mese, senza possibilità di risollevarsi, sono stati 362 nel 2010 (ultimo anno statisticamente disponibile) i suicidi dei disoccupati e la situazione economica non ha effetti solo sui 'senza lavoro', ma anche fra imprenditori e autonomi, inducendo al suicidio molti artigiani, commercianti o comunque imprenditori 'autonomi'. Secondo l'Eures nel 2010 in questa categoria ben 336 si sono tolte la vita, contro i 343 del 2009. Nel 2010 si sono contate 192 vittime tra i lavoratori in proprio (artigiani e commercianti) e 144 tra gli imprenditori e i liberi professionisti
Considerando l'indice di rischio specifico (suicidi per 100 mila abitanti della medesima condizione) sono i disoccupati a presentare l'indice più alto (17,2), seguiti con scarti significativi dagli imprenditori e liberi professionisti (10) colpiti dalle fluttuazioni del mercato e dai ritardi nei pagamenti per i beni e servizi venduti (in primo luogo da parte della Pubblica Amministrazione) e dalla conseguente difficoltà di accesso al credito. Seguono i lavoratori in proprio (5,5) e chiudono la graduatoria del rischio i lavoratori dipendenti (4,5). Soltanto di poco più alto, infine, l'indice di rischio suicidario degli inattivi (pensionati, casalinghe, studenti, eccetera).
Il rischio suicidio è inoltre sempre più in agguato nella fascia dei cosiddetti esodati, in genere di età compresa tra i 45 e i 64 anni, facendo segnare un incremento di casi del 12,6% nel 2010 rispetto al 2009 e del 16,8% rispetto al 2008; immaginatevi quali saranno i dati relativi al 2012 e 2013 dopo l’entrata in vigore della riforma Fornero, la supponente Ministro del Lavoro, che si è letteralmente “ dimenticata” di centoventimila esodati!


Certo ai nostri politici di queste stragi interessa solo a parole. Intanto vanno in vacanza su yacht prestigiosi, in località esclusive, comprano diamanti, orologi, si fanno scortare e trasportare su auto blu da 150.000€, si comprano case e ville, distraendo denaro  pubblico e poi non trovano i soldi per  pagare i lavori fatti per la pubblica amministrazione, distruggono la sanità, la scuola, i servizi per le persone. Tanti lavoratori e imprenditori stanno perdendo il lavoro o chiudendo la loro azienda per il comportamento delinquenziale di quei politici e manager pubblici che si occupano solo di arricchire se stessi  e la conseguenza drammatica in tanti casi è la perdita della vita.
E cosa succede ai manager, agli amministratori pubblici, ai politici presi “con le mani nella marmellata”? Niente, il più delle volte restano al loro posto attendendo il corso della giustizia e nel frattempo si godono il frutto dei loro ladrocini o magari vengono posti agli arresti domiciliari, in ville o amene località dotate di tutti i confort! Intanto un sempre maggior numero di onesti cittadini si ritrovano a fare la coda alla Caritas per un piatto caldo o a togliersi la vita perché non ce la fanno più.

Di fronte a queste stragi , le peggiori che si possano commettere, quelle contro la collettività, non ci sono  alternative alla pena capitale.

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