Cosa prevede tra l’altro la Costituzione Italiana in tema di elezione del Presidente della Repubblica, ai sensi dell’articolo 83, che “….. Per garantire un consenso il più possibile esteso intorno a un'istituzione di garanzia, nelle prime tre votazioni è necessaria l'approvazione dei 2/3 dell'assemblea (maggioranza qualificata); per le votazioni successive è sufficiente la maggioranza assoluta. La carica dura sette anni, ciò impedisce che un Presidente possa essere rieletto dalle stesse Camere, che hanno mandato quinquennale, e contribuisce a svincolarlo da eccessivi legami politici con l'organo che lo vota. …..”
Avete letto bene,….svincolarlo da eccessivi legami politici….., ma come può essere svincolato se è il candidato frutto di un accordo politico tra due partiti che non hanno niente in comune, i cui elettorati sono di orientamento completamente opposto, con il solo scopo di salvare Berlusconi e i suoi affari in cambio di un Governo che preservi altri non meno loschi affari e personaggi?
No, non si può votare questo personaggio. Il Presidente della Repubblica è la più alta carica istituzionale Italiana, deve essere a garanzia di tutti i cittadini e deve essere unanimemente riconosciuto personalità integerrima e di altissimo profilo.
Forse in questi anni di malaffare non ci siamo accorti che queste qualità sono state relegate agli ultimi posti e con esse anche la capacità del nostro paese di essere annoverato tra i più virtuosi.
Se non vogliamo continuare ad essere il fanalino di coda dei paesi cosiddetti industrializzati e civili, dobbiamo dare un segnale di cambiamento forte. Con i presidenti di Camera e Senato ciò è stato fatto, perché non proseguire con un uomo che può dare il segno che il cambiamento non solo è possibile ma anche in atto?
Quest’uomo c'è e il prossimo Presidente della Repubblica potrebbe essere Stefano Rodotà!
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