Non cercare di diventare una persona di successo, ma piuttosto una persona di valore (Albert Einstein)

sabato 13 aprile 2013

Saggiamente inutili.

Come si sospettava i “saggi” voluti da Napolitano per prolungare la sua permanenza al Quirinale e tentare un’altra volta di indirizzare, pro domo sua, la politica italiana, ha partorito un paio di relazioni confuse, poco condivise che suggeriscono proposte scandalose, assolutamente non in linea con la richiesta di cambiamento dell’elettorato. Insomma il Governo, pomposamente chiamato, “delle grandi intese”.

Quali sono queste proposte? Per la parte politica che era in carico a Onida, Mauro, Violante e Quagliariello, sono state tre le proposte per la nuova legge elettorale (non una) al posto del porcellum; poi il tentativo di limitare le intercettazioni telefoniche da parte della magistratura (i cittadini è meglio che non sappiano…), limitazioni ai magistrati e al potere giudiziario, permanenza del finanziamento pubblico ai partiti, nessuna norma seria sul conflitto d’interessi. Per la parte economica si sono cimentati sei “saggi” che hanno relazionato circa la necessità di dare impulso al lavoro, riducendo le imposte per i neo assunti al fine di poter aumentare il loro reddito e garantire comunque una crescita dei consumi, poi si è indicata la strada di dare l’onere delle grandi opere ai privati garantendo loro la gestione per alcuni decenni,  con i relativi incassi. Insomma niente di eclatante, nessuna trovata originale che avrebbe potuto permettere un vero balzo in avanti.
Adesso nella confusione generale, dopo queste proposte poco originali e forse impraticabili giunte dal Quirinale, la palla ritorna ai partiti che, ci dicono i media, sono sempre più arroccati ognuno sulla propria posizione con l’unica differenza che il PD sta cercando di autoeliminarsi palesando internamente posizioni incompatibili con le richieste degli elettori. Sono state fatte delle primarie per stabilire il candidato presidente del consiglio: ha vinto Bersani. Inizialmente onori e appoggio unanime  al Segretario che però, in linea con la sua posizione, tiene la barra a sinistra e indispettisce tutta quella parte del partito, Renzi compreso, che con il nuovo corso temono di perdere poltrone e privilegi. Dove finirebbe Renzi se si arrivasse a determinare un massimo di due mandati indipendentemente se di tipo politico o amministrativo? Dove finirebbero i Fioroni, Violante, Franceschini, D’Alema…?

Altro che necessità di un governo di larghe intese, c’è bisogno di un governo di cambiamento, che governi e che eventualmente le intese le trovi intorno ai programmi che presenta e alle leggi che propone per realizzarli.
Grillo e il M5S sono arroccati sulle loro posizioni, legittime certamente ma per me poco comprensibili, di mantenersi estranei da qualsiasi possibile alleanza con “la vecchia politica” indipendentemente dalle proposte. Berlusconi e i suoi lacchè che adesso si dannano l’anima per cercare un accordo con l’odiatissimo comunista Bersani, certamente non per senso di responsabilità ma, è forse inutile dirlo, per il solito tentativo di avere in cambio l’impunità e un mantenimento dello status quo.

I “saggi” hanno dato una ricetta che se applicata potrebbe portare il paese ad una situazione peggiore dell’attuale. Per dirla con una metafora, l’antibiotico individuato renderebbe più forte e forse letale l’infezione. Gli Italiani hanno votato per il cambiamento e nonostante tutte le sirene prezzolate si spertichino nell’affermare che ci vorrebbe un accordo di “larghe intese”, bisogna andare avanti con una strada nuova e coraggiosa.   
Cosa ci aspettiamo? Che Bersani vada avanti per la sua strada, promuovendo un programma che promuova il lavoro e la difesa dei più deboli, elimini sprechi, privilegi e leggi ad personam,  solo così spaccherà il PDL, eliminerà i cugini di Berlusconi che si annidano nel PD e darà ai grillini un motivo in più per appoggiarlo.  

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