L’Italia cambia verso è
stato lo slogan della campagna per l’elezione a segretario del PD di Matteo
Renzi, ma sinora non ci sono segnali in tale senso; il PD è il primo partito
italiano e il principale partito nella strana maggioranza, strana ma non troppo
visto che oramai sono oltre due anni che centro destra e centro sinistra si
dividono la torta, eppure il suo segretario non prende posizioni decise su
niente di rilevante.
Dovrebbe sapere Renzi che per qualsiasi riforma che si
voglia attuare, l’importanza del rispetto delle regole, il rispetto delle leggi
e la credibilità di chi queste riforme le propone è fondamentale. Ebbene cosa
si aspetta ad estromettere tutti coloro che non hanno rispetto ne delle regole
ne delle leggi? Come mai Alfano è ancora al suo posto dopo aver consentito il
rapimento della Shalabayeva? Come mai la Cancellieri è ancora al suo posto dopo
aver telefonando ai famigliari del delinquente Ligresti, in quel momento in
carcere, proponendosi come supporto per
qualsivoglia azione tendente ad aiutare la famiglia del bancarottiere? Come mai non sono stati presi provvedimenti
politici nei confronti della De Girolamo che con atteggiamento mafioso
comandava una visita ispettiva per favorire uno zio in un appalto?
Dall’enfant prodige Matteo Renzi nessuna posizione decisa, già
dai primi passi si rivela per quello che è, cioè un arrivista che ha colto il
momento giusto e il modo giusto per proporsi e prendersi la piazza. Proposte
poche, senza contenuti e senza il coraggio di chi vuole realmente cambiare.
Caro Matteo, non proporre a Grillo di accettare le tue
proposte quando sai che sono inaccettabili, agisci invece come hai promesso,
chi sbaglia paga, chi non rispetta le regole è fuori, il finanziamento pubblico
ai partiti restituiscilo e non essere transigente con chi all’interno del tuo
partito riveste doppie cariche, fa passare emendamenti truffaldini continuando
nella logica della spartizione che ci ha portato in questa situazione.
La questione morale in Italia è talmente importante che non
può più essere rinviata; la grave crisi
della nostra economia è direttamente dipendente dai comportamenti disonesti che
permeano gran parte della nostra società, con una prevalenza nei palazzi del
potere e nell’amministrazione pubblica. Oramai tutti hanno contezza che solo
fermando questo assalto alla diligenza si potranno trovare risorse per far
riprendere un minimo di sviluppo all’Italia e un po’ di fiducia e speranza agli
italiani.
Un po’ di coraggio segretario, per non essere ricordato solo come un giovane
rampante pallone gonfiato.
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