Certo in questi ultimi anni le cose sono andate peggiorando e sembra di essere finiti in un vortice senza fine, dall’inchiesta di mani pulite, dei primi anni novanta, che ha scoperchiato un sistema di tangenti diffuso soprattutto nei partiti che si finanziavano tramite l’aumento dei costi degli appalti pubblici, inchiesta che ha determinato la fine della prima repubblica, sino agli scandali di questi anni duemila, malaffare diffuso a tutti i livelli dell’amministrazione pubblica, corruzione, sottrazione di denaro pubblico, favoritismi milionari ad amici e parenti, di cui è difficile stilare una lista anche minimamente esaustiva.
Tutti i giorni un nuovo caso, tutti i giorni un politico, un amministratore è implicato nel malaffare o in comportamenti inqualificabili a tutti i livelli e per qualsiasi importo, Dal post terremoto in Abruzzo, in un intercettazione l’assessore del comune dell’Aquila Lisi parlando con un architetto afferma che il terremoto è «un colpo di culo», per arrivare agli scontrini e alle ricevute dei pasti, come quelle che vengono contestate al deputato del PD Ernesto Carbone, da parte del Collegio Sindacale di Sin (Sistema Nazionale Integrato per lo sviluppo dell’Agricoltura) per il periodo in cui ne è stato presidente. Gli vengono contestati quasi 15 mila euro spesi nell’arco di sei mesi nei migliori ristoranti di Roma, con botte da 130 euro per un solo pasto, passando dalle mutande verdi di Cota, presidente della regione Piemonte, comprate a Roma mentre lui era in missione all’estero al comando del Ministro De Girolamo alla ASL di Benevento per far assegnare l’appalto del bar dell’ospedale di Benevento a suo Zio,
Intanto i partiti si danno da fare per svuotare le carceri e rendere la custodia cautelare più difficile, inoltre come dice Alfredo Robledo, Procuratore Aggiunto a Milano, «..le denunce, però, sono pochissime. Quasi nessuno viene da noi a raccontare episodi di pressioni e tangenti. Li troviamo noi quasi per caso, lavorando sulla Pubblica amministrazione: dove tiri un filo, ti resta in mano la tela.»
E cosa peggiore continua «è perché viviamo in una società rassegnata, che non ha più alcuna fiducia nella giustizia. Perché dunque rovinarsi la vita denunciando gli episodi di corruzione? Più comodo accettare il sistema, e magari cercare di ricavare qualche beneficio da questa situazione. Invece di denunciare, si porta a casa qualcosa».
«Il dilagare della corruzione …, è la fisiologia della nostra organizzazione sociale. Dipende da un eccesso di delega, senza alcuna partecipazione critica Così una classe dirigente senza storia, senza radici e senza cultura si è impossessata di un potere senza controlli e ne ha approfittato alla grande. Di questo è responsabile, dunque, anche il corpo elettorale che nella sua maggioranza ha accettato questa situazione. La corruzione generale relazionale senza controlli è insomma un problema strutturale, sociale, culturale.
Intanto il paese soffre, i delinquenti con il colletto bianco che restano impuniti, riempiono i Comuni le Provincie, le Regioni e il Parlamento.
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