Si veniva per chi non lo sapesse dalla stagione di “Mani pulite”, cioè dagli anni in cui un pool della Procura della Repubblica di Milano, formato dai magistrati Antonio Di Pietro, Piercamillo Davigo, Francesco Greco, Gherardo Colombo, Tiziana Parenti, Ilda Boccassini e guidato dal procuratore capo Francesco Saverio Borrelli e dal suo vice Gerardo D'Ambrosio , attraverso delle approfondite indagini portarono alla luce un sistema di corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti ai livelli più alti del mondo politico e finanziario italiano. Furono coinvolti ministri, deputati, senatori, imprenditori, perfino ex presidenti del Consiglio (Bettino Craxi, Arnaldo Forlani). Indagini che portarono all’annientamento quasi totale dei partiti dell’epoca ed all’inizio di quella che è stata chiamata Seconda Repubblica.
Dapprima la reazione della gente comune all’annuncio dell’intenzione
di entrare in politica di un uomo che veniva dal mondo dell’impresa che con gli
immobili e con le televisioni aveva fatto strada, fu di sollievo, fu un segnale
di cambiamento di cui l’opinione pubblica aveva bisogno. Insomma questo
annuncio fu accolto come un ventata d’aria fresca da parte di molti italiani,
anche se già i più attenti o i più informati mettevano in guardia osservando come
questo imprenditore, Silvio Berlusconi, avesse goduto di favori, di norme e
leggi che avevano favorito il successo delle sue imprese.
Ma gli italiani, molti italiani, stanchi di una politica
piena di ladri e corrotti, resi incapaci di reagire da un potere mediatico
molto forte, che rappresentava ogni giorno una vita irreale, che sviava dai
problemi per presentare gossip, si lasciarono irretire e andarono in massa a
votare per il nuovo partito e per il suo leader.
A distanza di vent’anni i piccoli di allora sono cresciuti e
gli italiani che avevano sperato in un cambiamento sono invecchiati. Ci
ritroviamo per certi versi con una situazione analoga, probabilmente peggiore, corruzione
e concussione a tutti i livelli, tutte le speranze di allora bruciate in un
vortice di inganni perpetrati a danno dei più deboli e incompetenza dovuta alle scelte dei leader
di circondarsi di mezze tacche, che ha portato l’Italia ai più bassi livelli di
considerazione internazionale di sempre, e adesso anche un piccolo uomo come
Renzi, solo perché è giovane, solo perché annuncia cambiamenti, per poi
chiedere il permesso a Berlusconi, sembra essere una soluzione, una ventata d’aria
fresca.
Fortunatamente ci sono tanti italiani che hanno compreso la
truffa a loro danno; i giovani che sono
cresciuti e finalmente si rendono conto di quello che succede e i meno giovani che sono usciti dal letargo e vogliono
riprendere in mano la situazione, stanchi di delegare, vogliono lottare per
cercare delle soluzioni diverse, un modo nuovo di affrontare le cose, non più da
sudditi ma da cittadini che possono determinare il futuro del paese.
Questi cittadini non permetteranno ad un altro imbonitore di
piazza di impadronirsi della nostra vita e del nostro futuro .
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