Non cercare di diventare una persona di successo, ma piuttosto una persona di valore (Albert Einstein)

sabato 27 aprile 2013

Gli italiani capiranno?

Nonostante le elezioni abbiano portato alla luce una situazione nella quale i cittadini indicavano chiaramente la loro esigenza di cambiamento,  il 25% del M5S e il 30% del PD uniti all’elevato numero di non votanti, evidentemente non rappresentati dagli attuali partiti,  chiedevano a gran voce una svolta .Adesso dopo il pasticcio del PD, dovuto a lotte di potere interne, altro che il bene del Paese, la mancata occasione di coinvolgere il M5S, con le sue idee, la sua freschezza e la sua non compromissione con giochi di potere, ci ritroviamo con una situazione peggiore di quella dalla quale si voleva uscire. L’Italia in mano ad un manipolo di non eletti (vedi Porcellum) che grazie al Presidente dittatore Napolitano, che ha fatto di tutto per non permettere la formazione di un governo di cambiamento, calpesteranno i principi fondamentali della Carta: lavoro, pace, giustizia, legalità, libertà di informazione e di espressione, diritti delle minoranze, beni comuni, unità nazionale, divisione dei poteri.
Questo è quello che ci ritroveremo: i poteri forti, sempre gli stessi che hanno depredato gli italiani in questi vent’anni che sotto l’egida del Buon Presidente, sono chiamati a, badate bene, riformare il Paese e modificare la Costituzione!
Qualcuno ha detto : “…è come dare in mano l’AVIS a Dracula!”
Gli italiani capiranno?

domenica 21 aprile 2013

La Restaurazione che avanza..

Questo blog è nato nel maggio del 2011 all’indomani della vittoria alle elezioni amministrative di alcuni Sindaci che rappresentavano e rappresentano un’alternativa alla vecchia politica, Pisapia a Milano, De Magistris a Napoli, Zedda a Cagliari, tutti eletti superando i candidati ufficiali del centro sinistra e sconfiggendo nei ballottaggi i candidati del centro destra.
 Questi eventi  mi hanno fatto pensare che i tempi erano maturi per guardare avanti, che un cambiamento verso un nuovo e miglior modo di affrontare i problemi fosse stato avviato,  che finalmente i cittadini potessero prendere in mano il loro destino indicando, con queste scelte, una nuova strada.
Ecco quello che scrivevo allora: ”Bisogna dire che nell'aria, parlando con amici, conoscenti e colleghi di lavoro, c'era e c'è una gran voglia di pulizia, di giustizia, di lavoro: basta con la cricca, basta con gli appalti senza controllo, basta con le liste bloccate per far posto agli amici degli amici, basta privilegi ai potenti, basta con le male parole, basta con le bugie, basta con l'affossamento della scuola pubblica in favore di quella privata, basta alla spartizione delle poltrone, basta con lo spreco del denaro pubblico, basta con gli infortuni sul lavoro, basta con la disoccupazione, basta al conflitto tra istituzioni, basta con le brutte figure all'estero.....
Ecco questa è la voce comune, questo è quello che i cittadini vogliono, moralità, correttezza, trasparenza!”

In questi due anni invece  siamo passati da una debacle ad un’altra fino a quando dopo i disastri di Berlusconi  e del  suo Governo, anziché andare alle elezioni, il Presidente della Repubblica ha confezionato il disgraziato Governo Monti.  Appoggiato dalle principali forze politiche in parlamento PD,PDL,UDC, è stato artefice delle peggiori manovre della storia repubblicana a danno dei cittadini.
Dopo un anno e mezzo di agonia sociale finalmente si giunge alle elezioni, la speranza di un cambiamento rinasce forte nel sentire comune; i temi sono sempre gli stessi giustizia sociale, lavoro, onestà, tagli alle spese della politica…..
Le aspettative di tanti italiani, la maggior parte, sono state deluse. Ci ritroviamo con le stesse figure che hanno portato il paese nel baratro (e nel baratro ci siamo davvero, da tutti i punti di vista), con un Presidente  ottantottenne, lo stesso degli ultimi sette disastrosi anni, un probabile Governo dell’inciucio formato dalla casta, lo stesso di sempre e la voce dei cittadini relegata nelle piazze.
Quali risposte ai disoccupati, agli esodati, alle imprese, ai nuovi poveri, ai precari e a tutti quei cittadini onesti che speravano in un cambiamento?
I politici si riuniscono, si arroccano e danno vita ad un mostruoso essere che si alimenta del sangue del paese, indifferente alle sofferenze dei molti ma come sempre molto attento a salvaguardare i propri interessi.
Non pensavo saremmo arrivati a questo punto, la delusione è forte ed è facile adesso dire che Grillo aveva ragione. Non c’è altra strada per cambiare, il Movimento 5 stelle diventerà il riferimento di tanti che non ne possono più di essere traditi e assisteremo ad un esodo di tanti verso paesi civili. 

giovedì 18 aprile 2013

NO, Marini NO!

Ieri sera è emersa la “bella sorpresa” di Bersani: Marini sarà il candidato Presidente di larghe intese su cui PD, PDL e Scelta Civica potranno convergere! Per poi fare cosa? Il grande inciucio, quello che gli italiani non vogliono, per formare un governo che perpetui lo status quo. Per dare una mano a chi ha ridotto in questo stato l’Italia a mantenere la propria poltrona ed i propri privilegi.
Cosa prevede tra l’altro la Costituzione Italiana in tema di elezione del Presidente della Repubblica, ai sensi dell’articolo 83, che “….. Per garantire un consenso il più possibile esteso intorno a un'istituzione di garanzia, nelle prime tre votazioni è necessaria l'approvazione dei 2/3 dell'assemblea (maggioranza qualificata); per le votazioni successive è sufficiente la maggioranza assoluta. La carica dura sette anni, ciò impedisce che un Presidente possa essere rieletto dalle stesse Camere, che hanno mandato quinquennale, e contribuisce a svincolarlo da eccessivi legami politici con l'organo che lo vota. …..”
Avete letto bene,….svincolarlo da eccessivi legami politici….., ma come può essere svincolato se è il candidato frutto di un accordo politico tra due partiti che non hanno niente in comune, i cui elettorati sono di orientamento completamente opposto, con il solo scopo di salvare Berlusconi e i suoi affari in cambio di un Governo che preservi altri non meno loschi affari e personaggi?
No, non si può votare questo personaggio. Il Presidente della Repubblica è la più alta carica istituzionale Italiana, deve essere a garanzia di tutti i cittadini e deve essere unanimemente riconosciuto personalità integerrima e di altissimo profilo.
Forse in questi anni di malaffare non ci siamo accorti che queste qualità sono state relegate agli ultimi posti e con esse anche la capacità del nostro paese di essere annoverato tra i più virtuosi.
Se non vogliamo continuare ad essere il fanalino di coda dei paesi cosiddetti industrializzati e civili, dobbiamo dare un segnale di cambiamento forte. Con i presidenti di Camera e Senato ciò è stato fatto, perché non proseguire con un uomo che può dare il segno che il cambiamento non solo è possibile ma anche in atto?  
Quest’uomo c'è e il prossimo Presidente della Repubblica potrebbe essere Stefano Rodotà!

domenica 14 aprile 2013

Pena capitale per i ladri di stato

L’ultima volta di un’esecuzione in Italia risale al 1947, quando tre uomini sono stati fucilati a Torino per la strage di Villarbasse, località nella quale durante una rapina i tre, poi passati per le armi, uccisero 10 cittadini inermi. Un omicidio efferato, una strage che è stata punita con la pena capitale nonostante nel paese si stesse già considerando e preparando la strada alla sua abolizione che avverrà un anno dopo, con l’entrata in vigore della nuova Costituzione Repubblicana.

Dieci persone uccise, solo perché erano presenti nel luogo dove questi tre assassini avevano deciso di compiere una rapina. Ora nel 2013 le persone che vengono uccise dal mal governo, dalla casta, dai ladri di stato, coloro che approfittandosi di posizioni influenti si appropriano del denaro pubblico a scapito della collettività, sono molto più di dieci. I dati parlano chiaro, fino all’ultimo episodio di Civitanova Marche, dove due coniugi si sono impiccati e il fratello di uno di loro si è lasciato annegare per la disperazione, perché non potevano più vivere senza lavoro e con una pensione di 500€ al mese, senza possibilità di risollevarsi, sono stati 362 nel 2010 (ultimo anno statisticamente disponibile) i suicidi dei disoccupati e la situazione economica non ha effetti solo sui 'senza lavoro', ma anche fra imprenditori e autonomi, inducendo al suicidio molti artigiani, commercianti o comunque imprenditori 'autonomi'. Secondo l'Eures nel 2010 in questa categoria ben 336 si sono tolte la vita, contro i 343 del 2009. Nel 2010 si sono contate 192 vittime tra i lavoratori in proprio (artigiani e commercianti) e 144 tra gli imprenditori e i liberi professionisti
Considerando l'indice di rischio specifico (suicidi per 100 mila abitanti della medesima condizione) sono i disoccupati a presentare l'indice più alto (17,2), seguiti con scarti significativi dagli imprenditori e liberi professionisti (10) colpiti dalle fluttuazioni del mercato e dai ritardi nei pagamenti per i beni e servizi venduti (in primo luogo da parte della Pubblica Amministrazione) e dalla conseguente difficoltà di accesso al credito. Seguono i lavoratori in proprio (5,5) e chiudono la graduatoria del rischio i lavoratori dipendenti (4,5). Soltanto di poco più alto, infine, l'indice di rischio suicidario degli inattivi (pensionati, casalinghe, studenti, eccetera).
Il rischio suicidio è inoltre sempre più in agguato nella fascia dei cosiddetti esodati, in genere di età compresa tra i 45 e i 64 anni, facendo segnare un incremento di casi del 12,6% nel 2010 rispetto al 2009 e del 16,8% rispetto al 2008; immaginatevi quali saranno i dati relativi al 2012 e 2013 dopo l’entrata in vigore della riforma Fornero, la supponente Ministro del Lavoro, che si è letteralmente “ dimenticata” di centoventimila esodati!


Certo ai nostri politici di queste stragi interessa solo a parole. Intanto vanno in vacanza su yacht prestigiosi, in località esclusive, comprano diamanti, orologi, si fanno scortare e trasportare su auto blu da 150.000€, si comprano case e ville, distraendo denaro  pubblico e poi non trovano i soldi per  pagare i lavori fatti per la pubblica amministrazione, distruggono la sanità, la scuola, i servizi per le persone. Tanti lavoratori e imprenditori stanno perdendo il lavoro o chiudendo la loro azienda per il comportamento delinquenziale di quei politici e manager pubblici che si occupano solo di arricchire se stessi  e la conseguenza drammatica in tanti casi è la perdita della vita.
E cosa succede ai manager, agli amministratori pubblici, ai politici presi “con le mani nella marmellata”? Niente, il più delle volte restano al loro posto attendendo il corso della giustizia e nel frattempo si godono il frutto dei loro ladrocini o magari vengono posti agli arresti domiciliari, in ville o amene località dotate di tutti i confort! Intanto un sempre maggior numero di onesti cittadini si ritrovano a fare la coda alla Caritas per un piatto caldo o a togliersi la vita perché non ce la fanno più.

Di fronte a queste stragi , le peggiori che si possano commettere, quelle contro la collettività, non ci sono  alternative alla pena capitale.

sabato 13 aprile 2013

Saggiamente inutili.

Come si sospettava i “saggi” voluti da Napolitano per prolungare la sua permanenza al Quirinale e tentare un’altra volta di indirizzare, pro domo sua, la politica italiana, ha partorito un paio di relazioni confuse, poco condivise che suggeriscono proposte scandalose, assolutamente non in linea con la richiesta di cambiamento dell’elettorato. Insomma il Governo, pomposamente chiamato, “delle grandi intese”.

Quali sono queste proposte? Per la parte politica che era in carico a Onida, Mauro, Violante e Quagliariello, sono state tre le proposte per la nuova legge elettorale (non una) al posto del porcellum; poi il tentativo di limitare le intercettazioni telefoniche da parte della magistratura (i cittadini è meglio che non sappiano…), limitazioni ai magistrati e al potere giudiziario, permanenza del finanziamento pubblico ai partiti, nessuna norma seria sul conflitto d’interessi. Per la parte economica si sono cimentati sei “saggi” che hanno relazionato circa la necessità di dare impulso al lavoro, riducendo le imposte per i neo assunti al fine di poter aumentare il loro reddito e garantire comunque una crescita dei consumi, poi si è indicata la strada di dare l’onere delle grandi opere ai privati garantendo loro la gestione per alcuni decenni,  con i relativi incassi. Insomma niente di eclatante, nessuna trovata originale che avrebbe potuto permettere un vero balzo in avanti.
Adesso nella confusione generale, dopo queste proposte poco originali e forse impraticabili giunte dal Quirinale, la palla ritorna ai partiti che, ci dicono i media, sono sempre più arroccati ognuno sulla propria posizione con l’unica differenza che il PD sta cercando di autoeliminarsi palesando internamente posizioni incompatibili con le richieste degli elettori. Sono state fatte delle primarie per stabilire il candidato presidente del consiglio: ha vinto Bersani. Inizialmente onori e appoggio unanime  al Segretario che però, in linea con la sua posizione, tiene la barra a sinistra e indispettisce tutta quella parte del partito, Renzi compreso, che con il nuovo corso temono di perdere poltrone e privilegi. Dove finirebbe Renzi se si arrivasse a determinare un massimo di due mandati indipendentemente se di tipo politico o amministrativo? Dove finirebbero i Fioroni, Violante, Franceschini, D’Alema…?

Altro che necessità di un governo di larghe intese, c’è bisogno di un governo di cambiamento, che governi e che eventualmente le intese le trovi intorno ai programmi che presenta e alle leggi che propone per realizzarli.
Grillo e il M5S sono arroccati sulle loro posizioni, legittime certamente ma per me poco comprensibili, di mantenersi estranei da qualsiasi possibile alleanza con “la vecchia politica” indipendentemente dalle proposte. Berlusconi e i suoi lacchè che adesso si dannano l’anima per cercare un accordo con l’odiatissimo comunista Bersani, certamente non per senso di responsabilità ma, è forse inutile dirlo, per il solito tentativo di avere in cambio l’impunità e un mantenimento dello status quo.

I “saggi” hanno dato una ricetta che se applicata potrebbe portare il paese ad una situazione peggiore dell’attuale. Per dirla con una metafora, l’antibiotico individuato renderebbe più forte e forse letale l’infezione. Gli Italiani hanno votato per il cambiamento e nonostante tutte le sirene prezzolate si spertichino nell’affermare che ci vorrebbe un accordo di “larghe intese”, bisogna andare avanti con una strada nuova e coraggiosa.   
Cosa ci aspettiamo? Che Bersani vada avanti per la sua strada, promuovendo un programma che promuova il lavoro e la difesa dei più deboli, elimini sprechi, privilegi e leggi ad personam,  solo così spaccherà il PDL, eliminerà i cugini di Berlusconi che si annidano nel PD e darà ai grillini un motivo in più per appoggiarlo.  

domenica 7 aprile 2013

Le sirene dell’inciucio

Nel momento stesso nel quale servirebbe compattezza e condivisione il PD, perlomeno alcuni pezzi del PD, sembrano divertirsi a dividere, criticare, o per meglio dire criticare per dividere.
Chi ha interesse, dopo il risultato elettorale deludente ma comunque che vede il PD avere la maggioranza assoluta alla Camera e quella relativa al Senato, a dividere e indebolire il PD?
La risposta è semplice: i poteri forti, quelli che spingono nell’ombra, ma non troppo,  quei politici che non sono mai stati concordi sulla linea sinistrorsa del Segretario. Ricordiamoci della visita di Renzi a Arcore, dell’atteggiamento da tappetino di Letta nei confronti di Monti, le tentazioni di governo col PDL di  D’Alema, Violante e Franceschini.
Bersani ha dato fastidio all’interno del suo partito, ha fatto eleggere Presidente della Camera la Boldrini al posto di Franceschini e ha fatto nominare Grasso presidente del Senato al posto della Finocchiaro!
Tutti questi personaggi che vorrebbero l’inciucio sono spinti non dalla voglia di fare il bene del paese, ma da personalissimi calcoli di convenienza. Con Bersani che tratta con Grillo e che fa una politica di “sinistra”, questi pseudo salvatori della patria, responsabili dell’ultima ora, sarebbero fuori!
Altro che responsabilità. Nel momento del tentativo di svoltare verso un’ Italia più giusta, più vicina ai bisogni della gente, più moderna, all’interno del PD si levano gli scudi contro il Segretario.
Bersani avrà sbagliato qualcosa, ma di certo non è stato supportato da chi avrebbe potuto e dovuto dargli piena collaborazione, nemmeno da quel Capo dello Stato che sembra sempre più schierato a destra e più che a garanzia del rispetto della Carta Costituzionale sembra dedicato a garantire l’impunità  di Berlusconi e la propria figura.
Continuo a pensare che un accordo con il PDL significherebbe la fine del PD e purtroppo una sconfitta completa dell’Italia progressista e del cambiamento in favore della peggiore oligarchia dei poteri forti e corrotti.
Il PD non sembra accorgersi del baratro e Grillo ha perso il primo treno in direzione cambiamento, non avrebbe viaggiato in prima classe, forse non avrebbe avuto la compagnia migliore ma non sappiamo se e quando ne passerà un altro!