Adesso, nei giorni immediatamente successivi ai risultati
elettorali, ci si ostina ad interrogarsi sugli errori commessi dall’uno o dall’altro
dei leader dei partiti tradizionali (ma anche Rivoluzione Civile, Scelta Civica
con Monti, anche se nuovi come costituzione, devono essere annoverati tra i
partiti tradizionali visto che hanno inglobato altri partiti, oramai moribondi
e ora definitivamente morti), senza riuscire a vedere al di là delle solite
limitate categorie.Gli stessi media che hanno continuato a rincorrere
Berlusconi, Bersani e Monti, interrogandoli sulle questioni che interessavano
più gli apparati e le lobby che le persone, il primo promettendo a questa o
quella parte “restituiremo l’IMU”, “toglieremo l’IRAP”, il secondo preoccupandosi
di tranquillizzare il proprio bacino elettorale, “non ho mai parlato di patrimoniale”, “ho
sottoscritto un accordo con Vendola” ed il terzo “sono stato costretto ad adottare certe misure
ma ora è il momento di abbassare le tasse a persone e ad imprese” , sono ora
costretti a chiedersi dove anche loro hanno sbagliato.
Come si fa a parlare di populismo quando si parla di Grillo e di posizioni politiche quando si parla degli altri? Non è populismo promettere un generale abbassamento delle imposte più sgradite? Non è populismo promettere le stesse cose a destra ed a sinistra?
Alcuni italiani sono caduti nella trappola, chi per presunta convenienza, chi per senso di appartenenza, chi per ignoranza, ma una grande parte dei nostri connazionali hanno detto no a tutto questo. Sino a poco tempo fa veniva chiamata antipolitica, ma adesso tutti inseguono il M5S e le sue proposte. Tanti cittadini hanno creduto e credono che si possa fare qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo.
Attenti a tutti coloro che ostacolano questo processo, dipingendo come irrealizzabili le proposte del movimento; ne hanno paura, hanno paura di perdere i loro privilegi, hanno paura di essere scoperti con le mani nella marmellata, hanno paura del nuovo che avanza!
In conclusione, tanti elettori hanno votato per un cambiamento, oltre il 50%, approvando e sostenendo i programmi del M5S che in parte sono anche i programmi del PD (comunque di quella parte del PD che vuole eliminare la vecchia casta anche interna, i D’Alema, i Fassino, i Violante, le Bindi e le Finocchiaro), pertanto solo l’unione di intenti sulle cose da fare ci può togliere da una situazione di impasse; non peno che Grillo ed i suoi debbano appoggiare un Governo del centro sinistra, ma pensiamo che sia necessario che il centro sinistra converga su tante iniziative del Movimento e che apra delle discussioni sulle altre proposte.
Sull’unità d’intenti potrà nascere qualcosa di nuovo su cui ricostruire il nostro paese.
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