Non cercare di diventare una persona di successo, ma piuttosto una persona di valore (Albert Einstein)

sabato 30 marzo 2013

Proposte irricevibili dagli elettori!!

Eppure le elezioni ci sono state solo un mese e una settimana fa!

Le indicazioni del risultato elettorale sono state una divisione totale: un terzo dell’elettorato ha scelto una proposta di cambiamento politico, seppur nel solco di una continuità data dalla presenza di un candidato primo ministro che da anni solca le platee nazionali,  un altro terzo ha indicato chiaramente che questo sistema non può continuare ad esistere ma va completamente riformato, mentre l’ultimo terzo continua a credere e confidare nell’uomo solo al comando.
Quello che ora emerge, dopo il preincarico a Bersani e relativo fallimento, è che sia necessario un governo del Presidente (indicato dal Presidente della Repubblica) che metta insieme rappresentanze politiche che insieme non possono stare.

I programmi presentati durante la campagna elettorale sono così diversi e incompatibili che qualsiasi governo di “unità nazionale” sarebbe un tradimento dell’elettorato. L’unico che ha un grande interesse ad un “Governissimo”  è sicuramente  Berlusconi che vede avvicinarsi  con terrore la scadenza del mandato di Napolitano, che lo ha sempre in qualche modo protetto dando indicazioni chiare alla magistratura.
Cosa succederà se il nuovo Presidente sarà eletto senza un previo accordo tra i partiti? Cosa succederà se al Quirinale salissero Zagrebelsky o Rodotà?

A Berlusconi non frega niente dell’Italia e degli italiani, interessano i suoi processi e le sue aziende, interessa che chi sale al colle non firmi le leggi su conflitto d’interessi, falso in bilancio, anti corruzione……  
Come si può chiedere che ci sia responsabilità di fronte a queste condizioni? Non siamo in presenza di una destra europea, liberale e liberista con un progetto per il paese, con la quale magari si è in disaccordo sui mezzi  per raggiungerli ma si può convenire sugli obiettivi.

Grillo dal suo canto, secondo me in parte sbagliando, sta alla finestra, reitera il proprio programma di 20 punti, molti dei quali perfettamente sovrapponibili a quelli del programma del PD, sperando nell’inciucio e in un forse improbabile successo, in una prossima tornata elettorale.
Avrei preferito un altro atteggiamento dal 5stelle, una proposta che avesse costretto il PD a scendere su un piano diverso a radicalizzare alcune posizioni, ma oramai il tempo è scaduto, un’opportunità importante forse irripetibile è stata persa.

In ogni caso non è il tempo di inciuci, se non si forma un governo su un programma condiviso che gli elettori hanno in qualche modo sottoscritto è meglio ritornare al voto. Non facciamo lo stesso errore di un esecutivo di nessuno che, per salvare qualcuno, scontenta tutti.

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