Non cercare di diventare una persona di successo, ma piuttosto una persona di valore (Albert Einstein)

sabato 23 febbraio 2013

Domani il voto e da Lunedì ….

Siamo chiamati al voto in una delle più incerte consultazioni elettorali di sempre. Ieri i comizi finali dei leader, chi da un teatro (Bersani, Monti), chi in piazza (Grillo e Giannino), chi in un palazzetto dello sport (Ingroia), chi in video conferenza (Berlusconi), ci hanno dato indicazioni di particolare interesse che potrebbero già dare un’idea del risultato finale:

Berlusconi si nega all’ultimo appuntamento giustificando la sua assenza con una congiuntivite; il più presenzialista di sempre si nega alla piazza che in questa circostanza era la Mostra d’Oltremare a Napoli, forse memore di quanto successo quando alle ultime elezioni  comunali a Napoli, il suo intervento conclusivo affossò definitivamente il candidato del PDL, dando il via alla giunta De Magistris. Oramai gli credono solo i più sprovveduti o coloro che hanno interessi diretti ad una sua rielezione; gli Italiani sono stanchi di bugie da piazzista incallito.
Bersani richiama sul palco di un teatro romano, sede scelta per l’ultimo comizio,  Nanni Moretti, quello che chiedeva al PD di schierarsi con più chiarezza, coraggio e di fare cose di sinistra, segno che anche quella parte disamorata dalle prese di posizione del partito negli ultimi anni, ora si sta ricompattando dando credito a questo segretario, forse poco carismatico, ma sicuramente coraggioso nel volersi presentare alle primarie, nell’aver allontanato dal partito personaggi dubbi e per aver fatto fare un passo indietro ai vecchi potenti del PD. Certo un segno di forza, così come il richiamo al rispetto dell’alleanza con SEL. Bersani non bucherà lo schermo ma sicuramente ha la capacità di Governare il paese, speriamo prendendo di petto le questioni più importanti per il suo rilancio economico-morale.

Monti, a Firenze per cercare di fare breccia tra l’elettorato “renziano”, da una parte da colpi a destra ricordandoci il governo dei cialtroni (le malefatte del governo B.) e dall’altra criticando Bersani perché alleato di Vendola (quindi Comunista). Un po’ poco originale, da chi si presenta come la novità ma che ha come alleati dei vecchi marpioni della politica come Casini e Fini. Se questo è quello che ha da dire non è difficile intuire che farà poca strada.
Ingroia, una delle novità di queste elezioni, si presenta con un programma dal quale nessuna persona onesta potrebbe discostarsi ( giustizia, equità, lotta all’evasione e alla corruzione, tempi giusti nei processi, riduzione dei costi della politica e ambiente). Ovviamente non ci sono speranze di governare, ma francamente crediamo che l’ingresso di Rivoluzione Civile in Parlamento possa essere garanzia per i cittadini di controllo dei lavori  e di stimolo per chi governerà.

Giannino, dopo le dimissioni dovute ai titoli “truccati”, si presenta ma non sul palco, bensì in prima fila ad ascoltare Silvia Enrico, eletta a sostituirlo come leader del movimento; le parole sono di buon senso, la trasparenza, la legalità, le liberalizzazioni e le privatizzazioni, sono nel DNA di questo movimento che però non crediamo possa arrivare ad eleggere candidati in parlamento e se invece ciò avvenisse non potremmo che rallegrarcene: c’è bisogno di onesti e capaci liberali.
Grillo fa il pienone a piazza San Giovanni, lo Tsunami tour si conclude con un bagno di folla che segue con attenzione le parole del leader del M5S il quale ripete come un mantra gli slogan ripetuti nelle tante piazze d’Italia visitate. I cittadini lo seguono, vogliono credere alla possibilità di un’Italia diversa, vogliono partecipare ad un cambiamento epocale. Non governerà Grillo. Ma certamente il suo movimento è quello che avrà vinto in ogni caso. Si siederanno in parlamento 100-120 deputati completamente nuovi, gente della cosiddetta società civile, gente che ha voglia di impegnarsi per cambiare le cose che non vanno. Da martedì prossimo inizierà una nuova storia!  

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