Non è possibile non partire da quanto annunciato a più riprese dal PDL di Berlusconi. Nonostante le dichiarazioni di facciata, di novità e di pulizia, ci ritroviamo con nuove, vecchie promesse, se possibile ingigantite dalla necessità di recuperare terreno nei confronti del PD, fatte con un alleato vecchio rivestito da un abitino nuovo (il faccione di Maroni). L’eliminazione dell’IMU sulla prima casa e la restituzione dell’imposta pagata nel 2012, i 4 milioni di nuovi posti di lavoro, abbassamento delle imposte per lavoratori ed imprese, il condono tombale, sono solo alcune, anche se le più citate, promesse del leader(ma non candidato premier) del PDL. Promesse che come al solito resteranno sulla carta del nuovo, ma di nuovo ha solo la data di stipula, contratto con gli italiani. Dopo 18 anni di governo, pressoché ininterrotto, con gli stessi compagni di strada (la Lega), nei quali nulla di quanto promesso è stato fatto, nei quali l’Italia è stata screditata a livello internazionale, nei quali sono stati persi centinaia di migliaia di posti di lavoro, nei quali la pressione fiscale è aumentata di quattro punti, dovremmo credere che questa sarà la volta buona?
Oggi, se fosse in vita, Collodi titolerebbe la sua più famosa opera non più “Pinocchio” ma bensì “Silviocchio”!
Andiamo ora ad analizzare il nuovo partito o movimento di Mario Monti , Scelta Civica- con Monti per l’Italia”, che di nuovo ha sicuramente il nome e alcuni candidati ma che come principali alleati ha Casini e Fini, da trent’anni in parlamento, vecchi compagni di governo e di partito di Berlusconi che hanno impedito la possibilità del Paese di crescere appoggiando a più riprese le iniziative (meglio sarebbe chiamarle malefatte) di Berlusconi e C.. Se poi andiamo a guardare all’attività del Governo Monti, ci accorgiamo che di nuovo ha portato solo un po’ di signorilità e di credibilità nei confronti del resto del mondo, ricordiamoci però di chi lo aveva preceduto e di quale considerazione godeva l’Italia all’estero grazie al suo operato, per il resto tutte le iniziative prese da Monti hanno un sapore di già visto, di vecchio appunto: nuove imposte, accanimento contro i lavoratori dipendenti, aumento delle accise sui carburanti e sui tabacchi, peggioramento delle condizioni del welfare, allungamento dell’età pensionabile indipendente dalle tipologie di lavoro. Iniziative che in questi anni abbiamo visto applicare più volte dai precedenti governi!
Piaccia o meno il nuovo è rappresentato dal Movimento 5 stelle di Grillo, da Rivoluzione Civile di Ingroia e da Fare per fermare il declino di Giannino. Nomi nuovi nelle liste per tutti e tre i movimenti che si presentano con programmi diversi ma con alcuni punti in comune, la diminuzione della spesa pubblica, la lotta alla corruzione e all’evasione, la voglia di trasparenza. Certo per raggiungere i loro obiettivi i percorsi differiscono di molto e anche i numeri degl’ultimi sondaggi danno differenze consistenti circa le possibilità di affermarsi dell’uno o dell’altro, con Grillo che si appresta a diventare il secondo partito (movimento) in parlamento.
Se abbiamo voglia di nuovo questa è la strada.
Per ultimo abbiamo lasciato il PD di Bersani, alleato di SEL, perché contiene insieme elementi di novità e vecchi vizi. Le primarie, le liste pulite, il programma di governo con la preminenza del lavoro, i diritti civili da una parte e la tentazione di allearsi con il centro di Monti, l’aver appoggiato tutte le leggi del Governo tecnico, anche quelle che hanno pesantemente penalizzato i lavoratori ed i pensionati, l’avere sul proprio carro personaggi come D’Alema, Fioroni, Bindi, Bianco, dall’altra.
Certo il PD sembra il movimento più solido e più strutturato per il governo del Paese, quello che, programma alla mano, pare avere le idee più chiare e realizzabili rispetto agli altri, ma pieno di contraddizioni e con ancora molte incertezze da chiarire. Per esempio cosa farà sul finanziamento pubblico ai partiti e sui costi della politica in generale.
A due giorni dal voto prendere una decisione non è cosa
facile, ma è necessario dare una svolta decisa se non si vuole sprofondare nel
caos.
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