Berlusconi si nega all’ultimo appuntamento giustificando la
sua assenza con una congiuntivite; il più presenzialista di sempre si nega alla
piazza che in questa circostanza era la Mostra d’Oltremare a Napoli, forse
memore di quanto successo quando alle ultime elezioni comunali a Napoli, il suo intervento
conclusivo affossò definitivamente il candidato del PDL, dando il via alla
giunta De Magistris. Oramai gli credono solo i più sprovveduti o coloro che
hanno interessi diretti ad una sua rielezione; gli Italiani sono stanchi di
bugie da piazzista incallito.
Bersani richiama sul palco di un teatro romano, sede scelta
per l’ultimo comizio, Nanni Moretti,
quello che chiedeva al PD di schierarsi con più chiarezza, coraggio e di fare
cose di sinistra, segno che anche quella parte disamorata dalle prese di
posizione del partito negli ultimi anni, ora si sta ricompattando dando credito
a questo segretario, forse poco carismatico, ma sicuramente coraggioso nel
volersi presentare alle primarie, nell’aver allontanato dal partito personaggi
dubbi e per aver fatto fare un passo indietro ai vecchi potenti del PD. Certo
un segno di forza, così come il richiamo al rispetto dell’alleanza con SEL.
Bersani non bucherà lo schermo ma sicuramente ha la capacità di Governare il
paese, speriamo prendendo di petto le questioni più importanti per il suo rilancio
economico-morale.
Monti, a Firenze per cercare di fare breccia tra l’elettorato
“renziano”, da una parte da colpi a destra ricordandoci il governo dei
cialtroni (le malefatte del governo B.) e dall’altra criticando Bersani perché
alleato di Vendola (quindi Comunista). Un po’ poco originale, da chi si
presenta come la novità ma che ha come alleati dei vecchi marpioni della politica
come Casini e Fini. Se questo è quello che ha da dire non è difficile intuire
che farà poca strada.
Ingroia, una delle novità di queste elezioni, si presenta
con un programma dal quale nessuna persona onesta potrebbe discostarsi ( giustizia,
equità, lotta all’evasione e alla corruzione, tempi giusti nei processi,
riduzione dei costi della politica e ambiente). Ovviamente non ci sono speranze
di governare, ma francamente crediamo che l’ingresso di Rivoluzione Civile in
Parlamento possa essere garanzia per i cittadini di controllo dei lavori e di stimolo per chi governerà.
Giannino, dopo le dimissioni dovute ai titoli “truccati”, si
presenta ma non sul palco, bensì in prima fila ad ascoltare Silvia Enrico, eletta
a sostituirlo come leader del movimento; le parole sono di buon senso, la
trasparenza, la legalità, le liberalizzazioni e le privatizzazioni, sono nel DNA
di questo movimento che però non crediamo possa arrivare ad eleggere candidati
in parlamento e se invece ciò avvenisse non potremmo che rallegrarcene: c’è bisogno
di onesti e capaci liberali.
Grillo fa il pienone a piazza San Giovanni, lo Tsunami tour
si conclude con un bagno di folla che segue con attenzione le parole del leader
del M5S il quale ripete come un mantra gli slogan ripetuti nelle tante piazze d’Italia
visitate. I cittadini lo seguono, vogliono credere alla possibilità di un’Italia
diversa, vogliono partecipare ad un cambiamento epocale. Non governerà Grillo.
Ma certamente il suo movimento è quello che avrà vinto in ogni caso. Si
siederanno in parlamento 100-120 deputati completamente nuovi, gente della
cosiddetta società civile, gente che ha voglia di impegnarsi per cambiare le
cose che non vanno. Da martedì prossimo inizierà una nuova storia!