Mentre gli italiani affondano nei problemi più incredibili, dalle discariche velenose create e riempite nottetempo abusivamente, all’acquisto degli F35 difettosi, dalla FIAT che lascia in cassa integrazione migliaia di lavoratori e va a pagare le imposte all’estero, alla Elettrolux che pretende di pagare i lavoratori italiani allo stesso modo dei polacchi, dalle elezioni truccate del Piemonte, ai denari pubblici utilizzati per scopi personali in quasi tutte le regioni italiane, dai moniti del Presidente Napolitano, a quelli del capo mafia Totò Riina, dai decreti omnibus-truffa come quello che ha regalato miliardi alle Banche con l’aumento del valore delle quote di Banktalia, alla tagliola applicata per la prima volta alla Camera per impedire all’opposizione di bloccare l’ennesima truffa, ebbene mentre accade tutto questo i vertici della politica nazionale giocano a scambiarsi le poltrone. Sotto la sapiente guida del Presidente della Repubblica, sempre più artefice dei destini dei governi e delle loro politiche, si sta consumando l’ennesima terribile sottrazione di sovranità al popolo italiano.
Un governo privo di qualsiasi appoggio popolare, non legittimato dal voto, che si muove senza un progetto determinato promettendo riforme che non è in grado di produrre. Una situazione che è al di fuori di quanto previsto dalla Costituzione Repubblicana, cioè delle persone, Renzi e Berlusconi, si ritrovano intorno ad un tavolino e decidono riforme e loro tempi esautorando il Parlamento.
Promesse di cambiamento che rimangono tali o peggiorano la situazione e le sabbie mobili della situazione italiana ingoiano tutto quello che resta da salvare.
A certificare questa situazione arriva impietosa la fotografia dell’ISTAT nel «Rapporto Noi Italia»: in Europa siamo ultimi in tutto!
Ultimi per competitività delle aziende, ultimi per livelli di occupazione, la percentuale delle famiglie in situazione di disagio economico è cresciuta (al 24,9 per cento nel 2012, dieci punti in più rispetto al 14,8 per cento registrato nel 2008) mentre è diminuita l'occupazione (al 61 per cento dal 63 per cento del 2008). La pressione fiscale ha invece raggiunto il top dell’ultimo ventennio, in particolare la progressione è impressionante a partire dal 2005.
In questi anni l’Italia ha anche perso competitività, con quasi dieci punti in meno tra il 2001 e il 2010. Una famiglia su quattro (circa 15 milioni di persone) deve fare i conti con i segni di “deprivazione”. Il 42,9 per cento non è in grado di affrontare una spesa imprevista. L’11 per cento risulta in arretrato di almeno un pagamento (come ad esempio il mutuo o la rata della macchina) mentre il 17,5 per cento dichiara di non potersi permettere un pasto proteico almeno ogni due giorni.
Gli italiani avrebbero davvero bisogno di un cambio di passo, ma ci pare che ne Letta, ne Renzi che sembrano destinati a dare il via ad una staffetta a capo del Governo, sono in grado di cambiare qualcosa.
Se non la poltrona su cui siedono!
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