Il leader del partito ha iniziato il suo monologo sancendo
la divisione interna, consumatasi nella serata di ieri, dalla quale è nata una
formazione composta dai dissidenti del PDL filogovernativi che si chiamerà «Nuovo
Centro Destra». Naturalmente Berlusconi ha parlato di ciò con sofferenza, come
di un epilogo che fino all’ultimo lui ha cercato di evitare ma che si è comunque
verificato, non per divergenze politiche, si badi bene, ma per questioni
personali! Si è riservato comunque, il
magnanimo Silvio, di riabbracciare i reietti quando la competizione elettorale
si farà più vicina e le componenti divise del cosiddetto centro destra dovranno
necessariamente confluire nel PDL c he ne resterà la casa comune.
Dopo questo pallido tentativo di far apparire un piccolo
screzio tra singoli individui la profonda spaccatura che si è venuta a creare
tra l’ala destra del partito e la componente filo governativa (in più occasioni
sono volati gli stracci nelle varie riunioni a casa del leader), Berlusconi ha
cominciato a parlare del nostro paese dei suoi problemi e della incapacità
della classe politica, di questa classe politica, di fronteggiare in maniera vincente
la situazione di grave crisi. Di come grazie a lui ed ai suoi ministri si sia obbligato
il governo ad abolire l’IMU sulla prima casa, di come grazie a lui e ai suoi
ministri Equitalia sia diventata un amico del contribuente.Non volevo credere a me stesso. Con chi pensa di parlare questo signore? A chi pensa di darla a bere? L’uomo che ha governato di più negli ultimi vent’anni , colui che era a capo del Governo quando il ministro Tremonti introduceva l’Imposta Municipale Unica (IMU appunto) e che ha costituito Equitalia, «Con la costituzione di Riscossione S.p.A., che nel 2007 ha preso come nome Equitalia S.p.A., il servizio della riscossione dei tributi è tornato in mano pubblica. La riforma della riscossione è avvenuta con l'entrata in vigore dell'art. 3 del D.L. 30 settembre 2005, n. 203 deliberato dal Governo Berlusconi III, convertito con modificazioni nella L. 2 dicembre 2005, n. 248.» da Wikipedia.
Ma certo Berlusconi non è un ingenuo, prima di dire certe
cose conosce benissimo il target a cui si riferisce e sa altrettanto bene che
in questi vent’anni l’Italia ha scalato, purtroppo in negativo, le posizioni mondiali:
siamo l’ultimo paese in Europa per istruzione, gli italiani brillano come
quelli che leggono meno libri e giornali, siamo al 76° posto per libertà di
stampa, perché l’editoria è nelle mani di pochi che hanno interessi anche in
tanti altri settori….
Insomma Berlusconi sa bene chi sono gli italiani e che molti,
quelli a cui si rivolge, non vanno tanto per il sottile a verificare se ciò che
dice corrisponde al vero e forse non hanno nemmeno la capacità di farlo.
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