Non cercare di diventare una persona di successo, ma piuttosto una persona di valore (Albert Einstein)

martedì 5 novembre 2013

La bandiera della Pace contro l’ipocrisia

Il 4 novembre è stata l'unica festa nazionale che, istituita nel 1919, abbia attraversato le età dell'Italia liberale, fascista e repubblicana. E’ diventata la festa delle forze armate ma in origine era il festeggiamento per la ricorrenza della fine della prima guerra mondiale il 4 Novembre 1918.
Ieri Renato Accorinti, eletto Sindaco di Messina nel Giugno scorso con una propria lista civica, durante la manifestazione per la Festa delle Forze Armate ha preso la parola dopo la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai Caduti. Il Sindaco ha ricordato che «la Costituzione  recita che l’Italia ripudia la guerra e invece continuiamo a finanziare la corsa agli armamenti. Oltre 20 miliardi in tre anni mentre sottraiamo risorse per le spese sociali, beni culturali e sicurezza. Io stesso ogni giorno ho dietro la porta tanta gente che vive sotto la soglia di povertà e non posso dare risposte per mancanza di soldi. Questa amministrazione dice sì al disarmo e dichiara no a tutte le guerre mentre la Sicilia rischia di diventare una portaerei del Mediterraneo».
Alla fine del suo discorso Accorinti ha dispiegato la bandiera della Pace e a quel punto il Comandante dell’arma dei Carabinieri ha lasciato la cerimonia seguito dal suo vice tra il trambusto generale che a quel punto si è generato.
Io credo fermamente che il Sindaco abbia detto cose condivisibili e lo abbia fatto in una delle poche situazioni in cui le sue parole ed il suo pensiero sarebbero state diffuse a livello nazionale.  
Quanta ipocrisia nel dire che «andiamo in Afganistan in missione di pace, andiamo in Kossovo in missione di pace, diamo supporto agli alleati nell’attacco alla Libia di Gheddafi per salvare i civili oppressi dal regime», poi di fronte al fatto che qualcuno ci ricorda cosa dice la nostra costituzione abbiamo certe reazioni, come quella del ministro per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione Gianpiero D'Alia : «Il sindaco Accorinti dovrebbe scusarsi pubblicamente con la cittadinanza messinese per una provocazione demenziale e inopportuna, che offende le Forze Armate e la memoria di quanti, anche nostri concittadini, sono morti per la pace in Italia e nelle missioni internazionali».
Ma se siamo per la pace perché non fermiamo la corsa agli armamenti, perché spendiamo miliardi di euro in commesse militari?
Ma è superfluo porsi delle domande per le quali conosciamo la risposta: la pace è democratica e costa poco, ne godono i cittadini; la guerra è decisa da pochi, è onerosa, ne soffrono i popoli e ne godono i potenti.  

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