Non cercare di diventare una persona di successo, ma piuttosto una persona di valore (Albert Einstein)

martedì 24 dicembre 2013

Gli auguri di Letta o di latta

Nella conferenza di fine anno il Primo Ministro, Enrico Letta, si è lanciato in un panegirico dell’operato  del suo Governo, rappresentando se stesso quale baluardo della stabilità ed il Presidente della Repubblica quale maggior sponsor e garante.
Ovviamente non si è limitato a questo, ha aperto il suo discorso enfatizzando, quale merito proprio, la presa del potere da parte dei quarantenni e indicando, oltre a se stesso, anche i neo leader Matteo Renzi (PD) e Angelino Alfano(NCD) e i nuovi eletti in parlamento; un cambio generazionale che secondo Letta servirà all’Italia per salvarla dalla crisi profonda.
Ma poi poco altro che meriti di essere ricordato, un discorso pieno di promesse come al solito, «faremo la nuova legge elettorale», «chiuderò le Province e casserò quella parola anche dalla Carta» e ancora «darò lavoro, darò speranza».  Insomma un discorso carico di «vedrete…» ma assolutamente vuoto rispetto a quello che è stato fatto , certo avrebbe dovuto ricordare agli italiani che adesso stanno peggio, che per eliminare l’IMU sono aumentate le imposte e che queste sono a carico di chi già soffriva di più.  «Sapete quanto è valsa la stabilità? Cinque miliardi di euro. La somma risparmiata dagli interessi sul debito. Erano 86 miliardi l’anno scorso. Oggi sono 81. Fate voi i conti», ha detto vantandosi il buon primo ministro, senza però  dire dove sono stati presi questi miliardi, tralasciando le vergogne di tanti, troppi furbetti che con la legge di stabilità hanno sistemato questa o quella lobby, questo o quel potente, questo o quel parente.
Altro che cambio di passo dei quarantenni , questo sembra essere un segno in grande continuità con un passato di malaffare che solo i deputati e senatori del M5S, con qualche altro isolato parlamentare, cercano di contrastare.

Così mentre Il Capo del Governo cerca il consenso attraverso i media,  dopo mesi dalla tragedia di Lampedusa, isola sulla quale tutti si sono recati a fare promesse,  ci ritroviamo con le immagini di un trattamento disumano riservato ai migranti e con i detenuti nei Cie che si cuciono letteralmente la bocca per protestare contro le condizioni in cui versano.
Ma è Natale, gli Italiani si stanno preparando al pranzo o al cenone che quest’anno sarà un po’ più povero per molti e così, in questo momento, non ci resta che aspettare e accettare questi Auguri di latta….ops! di Letta.

venerdì 20 dicembre 2013

Informarsi fa male

A volte informarsi fa male, soprattutto se si vive in Italia e si scopre giorno per giorno il malaffare che pervade il Paese a tutti i livelli. Forse è per questo che tanti non leggono più i giornali e si affidano alla televisione. TG brevi, notizie con il contagocce, soprattutto nessun approfondimento. Quello che resta  al telespettatore è un retrogusto amaro che dura un attimo, perché subito dopo la cattiva notizia si lascia lo spazio agli imbonitori di palazzo con i loro «abbiamo fatto», «stiamo facendo», «faremo», con l’obiettivo di far vedere che si mette mano ai problemi, che bisogna avere fiducia.
Così, con la certezza che la disinformazione o peggio la cattiva informazione abbiano eseguito il loro compito, la classe dirigente continua imperterrita ad andare per la sua strada, infischiandosene dei problemi della gente, avendo come solo obiettivo il mantenimento dello status quo il più a lungo possibile.
Viene presentata come un successo la Legge di stabilità, nella quale sono contenuti tanti piccoli grandi regali a Lobby potenti o meno, dalle Banche alle Assicurazioni, dalle Ferrovie alle Poste, dall’ Enel all’Eni, dalle TV private all’editoria, per arrivare fino alla Lobby del gioco che sarebbe riuscita addirittura, se non fosse stata scoperta dai soliti M5S, a vietare a regioni e comuni di limitare l’installazione di nuove slot machine pena la perdita di fondi statali corrispondenti al mancato gettito fiscale. La stessa lobby che ha ottenuto un super sconto fiscale vedendosi ridotta la cifra da pagare da 98 milioni di euro a poco più di seicentomila!
E cosa dire della vicenda Alitalia, i “patrioti” messi in pista nel 2008 da Silvio Berlusconi che invece di salvare la compagnia di bandiera, battendo in ritirata e spalancando le porte di casa allo straniero, ci lasciano un ricordino: più di un miliardo di perdite e un miliardo di debiti. Una catastrofe industriale e anche un record perché la nuova Alitalia berlusconiana era partita finanziariamente leggera, senza debiti pregressi, quelli ce li siamo accollati tutti noi, secondo alcuni oltre tre miliardi di euro. L’acquirente in questo caso, per soli trecento milioni di euro, sarà Ethiad la compagnia aerea di Abu Dhabi. Anche questa volta scelte dettate da interessi non chiari hanno fatto in modo che in cinque anni si passasse da una possibile vendita ad Airfrance, con tutti i vantaggi economici del caso, ad una svendita ad Ethiad, con la conseguenza di non avere più una compagnia di bandiera e di dover pagare un’altra volta i debiti contratti!
L’Italia affonda, intanto  c’è chi stipula accordi, naturalmente con i nostri soldi,  anche per ottenere prestazioni sessuali con la segretaria regolarmente assunta, si tratta di Luigi de Fanis ex assessore alla cultura della Regione Abruzzo eletto con il PDL.  Ultimo caso tra le migliaia che ogni giorno affollano i giornali. Scelte imbarazzanti del Governo, spese ingiustificabili di Regioni e Provincie, in un paese che vede tanti suoi cittadini soffrire quotidianamente .
Però dobbiamo essere contenti è stato ridotto il cuneo fiscale, avremo da 4 a 12 euro in più al mese in busta paga!

sabato 14 dicembre 2013

Piegati al potere: forze dell’ordine….all’ordine!

Quello che in questi ultimi giorni di proteste diffuse salta all’occhio è il comportamento difforme delle forze dell’ordine, polizia e carabinieri, di fronte ai differenti schieramenti che manifestano per rivendicare i propri diritti.
Fa impressione vedere che affrontando i manifestanti del Movimento dei Forconi, a cui si sono aggregati neo fascisti e ultras, i poliziotti si tolgono il casco, familiarizzano, permettono i blocchi stradali, consentono le minacce ai negozianti che non abbassano le saracinesche. Certo che è un movimento composto da corporazioni forti, quali gli autotrasportatori, i commercianti e il popolo delle partite IVA, che hanno in parlamento l’appoggio incondizionato e sicuramente non disinteressato del centro destra,  che raccoglie tanti voti, molto realisticamente la maggioranza dei voti, proprio da queste categorie.
Di contro poche centinaia di studenti che protestano, al di fuori della Sapienza  all’interno della quale è in corso un convegno sulla Green Economy a cui avrebbero dovuto partecipare anche Napolitano e Letta, per reclamare contro la politica del governo, armati soltanto della loro voce e di qualche striscione, vengono brutalmente attaccati da questi prodi difensori delle Istituzioni. Certo gli studenti sono un facile bersaglio, non hanno potenti protezioni e oramai il partito che avrebbe potuto meglio rappresentarli si è schierato dall’altra parte, quindi giù botte!


Ricordiamoci cosa è successo alla Diaz a Genova, quando questi falsi difensori delle istituzioni sono penetrati nottetempo nella scuola massacrando i manifestanti che erano accampati all'interno del centro operativo per passare la notte. Persone inermi che sono state brutalizzate da 346 poliziotti delle squadre mobili di Genova, Roma e Milano mentre 149 carabinieri circondavano il complesso scolastico per evitare fughe o testimonianze scomode. 61 feriti seri di cui tre in prognosi riservata e uno in coma furono portati in ospedale quella sera. 

In questi anni più volte abbiamo visto questi poveri poliziotti e carabinieri assaltare gli studenti e difendere i delinquenti. Lavoratori dello Stato, pagati con i nostri soldi, con le nostre tasse, gente che guadagna 1200 euro al mese, sfruttata da coloro che proteggono. Capaci oramai solo di picchiare ragazzi dai 18 ai 25 anni, senza vergogna, senza un minimo di capacità critica. Nessuno di loro si chiede perché protestano, per cosa protestano.

Sono cagnolini al guinzaglio dei potenti e belve contro le persone inermi. Fanno la scorta ai delinquenti, spingono il carrello del supermercato ai politici, accompagnano con l’auto blu le loro mogli al club. Non si accorgono del mafioso o del camorrista che rientra indisturbato a casa la sera, ma sono bravissimi nel beccare l’immigrato clandestino in fuga, ma solo se questo non lavora in nero nei campi di qualche boss.
Queste sono le nostre forze dell’ordine, piegati ai poteri forti si tolgono il casco. Non sanno che con questo gesto è come se si calassero le mutande!   

domenica 8 dicembre 2013

Numeri. What else!

300.000, 10.000, 405, 101-

 Numeri.  Sono quelli, nell’attesa di conoscere l’affluenza ai gazebo del PD per l’elezione del nuovo segretario del partito, che hanno determinato nell’ordine, la scelta dei candidati democratici alla segreteria da parte degli iscritti, l’elezione del segretario della Lega Nord, il salvataggio del Ministro cancellieri dalla sfiducia e la mancata elezione di Prodi a Capo dello Stato.
Altri numeri ci potrebbero dare lo stato di salute del Paese, il numero degli occupati 22.400.000, dei disoccupati 3.154.000, e degli inoccupati 14.415.000, il numero dei poveri  9.536.000, il numero di ore di cassa integrazione 880.000.000, il numero degli indagati all’interno dei Consigli Regionali 1 ogni 4, il numero relativo all’ammontare delle imposte non riscosse da Equitalia 535.000.000.000 di euro e l’immenso ammontare del debito pubblico 2.132.000.000.000 di euro.
Questi numeri ci danno l’idea di due paesi , il primo elenco è quello di un paese distante dalle vere problematiche dei cittadini nel quale le lotte di potere hanno la meglio su tutto il resto, dove una classe dirigente che per troppo tempo si è autoreferenziata, ben appoggiata da media tra i meno liberi al mondo, continua imperterrita a fare danni; il secondo elenco è il risultato di questa distanza  e ci racconta di un paese che anziché essere governato per il fine di un benessere condiviso,  viene via via depredato e svilito tanto da essere oramai costantemente negli ultimi posti delle classifiche degli organismi internazionali.
L’inseguimento degli interessi di pochi a scapito dei molti, l’incapacità di aprirsi alle competenze ed alle menti migliori, per potersi garantire la continuità del clan di amici e parenti  ha prodotto i peggiori leader politici della storia, i peggiori dirigenti della storia.
Centinaia di imprese di eccellenza  hanno cambiato di mano e sono state acquistate da multinazionali di altri paesi, in sordina, senza nessun accenno di attenzione da parte di chi ci governa, di contro si cerca di salvare la “compagnia di bandiera” produttrice di un debito complessivo vicino ai 4 miliardi di euro! Si svendono le eccellenze anche pubbliche e si tengono le carrette oramai sul punto di affondare.

I numeri possono essere freddi ma ci raccontano di come l’Italia e gli italiani stiano andando alla deriva incapaci di darsi una guida capace.
In questi giorni Il Sud Africa ed il resto del mondo piangono la scomparsa di Mandela, un uomo che ha combattuto per il suo paese, perché tutti avessero gli stessi diritti, noi per chi piangeremo?