Un intero anno è passato e tra un sacrificio ed un altro siamo arrivati al momento in cui si tirano le somme per decidere se è stato un anno positivo o meno. Certo per alcuni sarà stato bellissimo, la nascita di un figlio, di un nipote, un matrimonio in famiglia, una promozione; per altri sarà stato bruttissimo, la perdita del posto di lavoro, la cassa integrazione, la scomparsa di un proprio caro.
Per tutti comunque resta un anno nel quale l’Italia si è trovata in gravi difficoltà economiche, un anno nel quale come mai prima sono emersi scandali di proporzioni colossali, prima i tesorieri Lusi e Belsito, poi le regioni Lazio e Lombardia i cui governatori sono stati costretti a dimettersi. Un paese la cui immagine è stata gravemente compromessa da Berlusconi, dalla incapacità del suo governo e dal suo comportamento personale.
Ma anche un anno nel quale un grande movimento dal basso ha conquistato consensi sino a diventare il primo partito in Sicilia e la seconda forza politica del paese, un movimento, il 5 Stelle di Beppe Grillo, nel quale sono confluite tante persone, stanche di subire passivamente lo scempio di politici-affaristi che si sono proposte attivamente accettando di fare politica, accettando le regole del movimento, quindi senza facili e ricchi compensi, solo per cercare di fare del nostro un paese migliore.
Grazie al Movimento 5 Stelle anche il Partito Democratico è stato costretto a rivedere le sue regole; Bersani ha affrontato, vincendole, le primarie di coalizione per decidere il candidato premier e visto che non si è fatto niente per cambiare la legge elettorale, si sono svolte le primarie anche per decidere il 90% dei candidati da inserire nelle liste (il restante 10% dei candidati saranno indicati dal segretario). Anche se con alcune deroghe, per la permanenza in parlamento è stato posto il limite di 3 legislature.
Forse è poco, ma certamente è un passo in avanti verso una più diretta partecipazione dei cittadini alle decisioni per il paese.
Con queste premesse ci apprestiamo ad entrare nel nuovo anno, certo Casini, Montezemolo, Ichino, Bertone, Bagnasco e company le tenteranno tutte per far fallire il tentativo democratico, ma crediamo che non si possa più tornare indietro, un uomo solo al comando (il bravo imprenditore) ci è bastato, adesso tocca ad altri.
Buon Anno a tutti!