Non cercare di diventare una persona di successo, ma piuttosto una persona di valore (Albert Einstein)

sabato 20 ottobre 2012

I paladini dell’ Anticorruzione


Il cittadino, il lavoratore, insomma l’uomo comune,  non ci metterebbe nemmeno un secondo per dire cosa vorrebbe da una legge anticorruzione: “che punisca i corrotti e i corruttori!”
E invece pare che il decreto di legge passato al Senato abbia più articoli che tutelano anziché punire chi ha fatto del malaffare il suo scopo principale.
Così i reati di concussione possono anche essere prescritti in minor tempo, il falso in bilancio resta non punibile penalmente e l’Italia continuerà a pagare un prezzo altissimo (la Corte dei Conti parla di 60 miliardi di euro all’anno) che sommato a quello dell’evasione, indispensabile per creare quei fondi occulti che servono per corrompere appunto, lasciano il paese all’ultimo posto in Europa e tra gli ultimi nel mondo per quanto riguarda onestà e legalità.
Non c’è più molto da dire se non che il DDL dovrà affrontare il passaggio dalla Camera dove il rischio di uscire ulteriormente indebolito è reale.
Ma cosa dovremmo aspettarci da un parlamento composto in gran misura da personaggi che se proprio non direttamente, come minimo con corruttori e corrotti hanno a che fare tutti i giorni?
Quale speranza possiamo avere di un Paese migliore se a decidere quale medicina adottare sono gli stessi che ci hanno ridotto in fin di vita?
L’unico segnale che può essere dato è quello di scegliere uomini diversi, pretendere una democrazia più partecipativa, magari adottando, come il Partito dei Pirati Tedesco, un sistema nel quale gli eletti votino le leggi in chiaro, con nome e cognome, così che il cittadino possa verificare se il proprio candidato rispetta gli impegni presi con gli elettori; così sapremmo chi  nella Regione Lazio o nella Regione Piemonte, in un grave momento di crisi che la popolazione sta pagando pesantemente, ha votato l’aumento dell’appannaggio dei gruppi consiliari di svariati milioni di euro.
Cosa sarebbe successo se si fosse saputo in diretta che mentre venivano decisi tagli alla Sanità sulle spalle dei cittadini, i consiglieri regionali del Lazio all’unanimità si spartivano il bottino?
Probabilmente non saremmo a questo punto, probabilmente non avremmo a che fare con questa classe politica, formata principalmente da non eletti (listini bloccati del “porcellum”) e da affaristi senza scrupoli che si sono comprati il posto per ottenere vantaggi e privilegi personali.
Forse il vento sta cambiando e per fargli prendere la direzione giusta bisogna evitare di dare deleghe in bianco, pretendere che le promesse elettorali vengano mantenute, pretendere di conoscere chi vota e cosa vota in parlamento.

mercoledì 17 ottobre 2012

Formigoni: Dimissioni!!!

L’amico degli amici, quello che quando Pierluigi Daccò è stato arrestato per il caso Maugeri, insieme all’ex assessore alla sanità della Regione Lombardia Antonio Simone, grande amico di Formigoni e come lui Ciellino d’antan, come Giuda ha prima negato e poi, solo di fronte all’evidenza, Daccò gli aveva pagato vacanze lussuose e messo a disposizione il suo yahct, ha ammesso di conoscerlo.
Proprio lui Roberto Formigoni, l’uomo che siede da 17 anni su quelle che oramai sono le macerie politiche istituzionali della Regione più ricca d’Italia,  nella città che una volta era considerata la capitale morale del paese.
Non si è accorto che i suoi amici, i suoi consiglieri regionali, i suoi assessori, i suoi più stretti collaboratori, ricevevano “favori” milionari, rubavano a piene mani, si facevano votare dalla ndrangheta, prendevano mazzette in ogni occasione propizia.
Lui il “Celeste”, dal 1970 è un Memor Domini ma di quanto prescrive l’appartenenza a questo gruppo sembra non esserci traccia. Ma chi sono i Momores Domini?   
I Memores Domini sono un' associazione laicale cattolica i cui membri vivono i consigli evangelici di povertà, castità perfetta e obbedienza sotto l'egida del movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione, avendo come ambito di apostolato il mondo del lavoro. L'associazione viene chiamata dagli aderenti e dai simpatizzanti di Comunione e Liberazione anche Gruppo Adulto; sebbene i suoi membri provengano dal movimento fondato da Mons. Luigi Giussani, quest'ultimo non ha fondato i Memores Domini, ma ha assecondato l'aspirazione di alcuni suoi ex-studenti a vivere secondo i precetti di povertà, castità e obbedienza, nel rispetto dell'imperativo benedettino ora et labora (tratto da wikipedia).
Ecco come, qualche anno fa, Formigoni raccontava la sua scelta:
“Vivevo, come ho già detto più volte, l’esperienza del movimento di Gioventù Studentesca e conoscevo personalmente alcuni che avevano fatto quella che sarebbe stata la mia scelta. Lentamente, quasi inavvertitamente, si fece strada nello scenario del futuro anche questa, tra le altre possibilità. Determinante fu poi il rapporto con un amico più grande, con un sacerdote che mi fece capire che quella scelta di vita potesse essermi chiesta dal Padre Eterno. […] Non si deve pensare che sia stata una cosa tranquilla; non si deve pensare che dentro di me non vi siano state anche ribellioni, che più di una volta non abbia cercato di fuggire. Ma se ripenso alla mia storia, alla mia vita fino adesso, mi accorgo che il Padre Eterno mi ha sempre fatto la grazia di starmi molto vicino”.
E ora alla luce di quanto emerso in questi anni e sta emergendo in questi mesi, chiediamoci se quest’uomo era degno di occupare quella posizione, si dirà che è stato eletto da migliaia di cittadini, ma i cittadini sanno quello che gli si vuole far sapere e non diamo sempre la colpa al popolo se l’opportunità che gli viene data è di scegliere tra Barabba e il Ladrone!
Interroghiamoci se era proprio necessario arrivare a questo sfascio dell’ istituzione Lombardia per dare le dimissioni?
Ma purtroppo dobbiamo ricordarci che in questo paese le dimissioni si danno solo se si è obbligati, dalla legge o da altri interessi che superano quelli per cui si è giunti in una determinata posizione.
Aspettiamo al varco gli altri ladroni o complici dei ladroni che giungeranno numerosi alla ribalta della cronaca, assisteremo alla solita pantomima, “ho fatto il mio dovere”, mi sono comportato responsabilmente”, “l’hanno fatto a mia insaputa”, “la magistratura farà il suo corso”, ho fiducia nel lavoro dei giudici”, “anche gli altri lo fanno..” , vedremo chi per primo invertirà la tendenza a stare attaccato alla sedia nonostante tutto e tutti.
Intanto godiamoci queste dimissioni!

sabato 13 ottobre 2012

Con una mano ti tolgono e con l’altra….anche.

L’ottimo Governo Monti, quello che all’atto del suo insediamento aveva sbandierato la parola “Equità” come uno dei capisaldi del suo modo di interpretare la politica di rigore che avrebbe dovuto salvare l’Italia, si sta ancora una volta dimostrando quello che è: il Governo dei poteri forti, con un Presidente del Consiglio bravo nei rapporti internazionali, credibile all’estero, ma che quando torna sul suolo natio diventa un burattino in mano dei soliti noti, la casta o la cricca che dir si voglia, che ci ha governato e che ancora ci governa sotto false generalità.

Non è necessario ricordare gli interventi fatti, tagli dei servizi al cittadino, aumento delle imposte, riforma delle pensioni e riforma del lavoro per avere  l’idea di come questo esecutivo non si discosti da quelli che lo hanno preceduto, nel senso che anche questo Governo ha avuto sempre chiaro a chi far pagare il peso della crisi.

A volte però sembra addirittura essere peggio: vi ricordate come tutti abbiano accolto con favore la proposta di far pagare l’IMU anche agli edifici del Vaticano non utilizzati a fini di culto? Ebbene non se ne fa niente! Vi ricordate la promessa di una legge anti corruzione? Dov’è finita? Vi ricordate il taglio degli stipendi ai dipendenti pubblici per gli importi sopra gli 80.000€? Dimenticatela.

Ma allora dove è finita questa equità nel trattamento se pagano sempre gli stessi, lavoratori, pensionati e soprattutto le fasce meno protette?

No, il Governo con le misure appena adottate ci dimostra che non se l’è dimenticata:
riduzione di un punto dell’IRPEF sui redditi più bassi.

Benissimo direte voi…se non che insieme a questo specchietto per le allodole il buon Monti e la sua degna compagnia di “Robin Hood al contrario”,  hanno aumentato i un punto percentuale l’IVA, così è semplice calcolare che con questa nuova aliquota chi guadagna 20.000€ annui risparmierà 133 €, ma con l’aumento di un punto dell’iva spenderà mediamente 300€ in più con un saldo negativo di ben 167€!!!

Alla faccia dell’equità!

Senza contare che, sempre nell’ultimo provvedimento, sono stati ridotti notevolmente i benefici fiscali per le ristrutturazioni applicando un taglio di ben 250€ sulla detrazione che avrebbe dovuto garantire un parziale recupero delle spese sostenute, nei dieci anni successivi alla spesa stessa.

 

E sì il Governo “equo” con una mano toglie ma con l’altra…..anche!

martedì 9 ottobre 2012

Anche la Provincia di Milano…..

Ebbene mentre tanti italiani stringono la cinghia per fronteggiare la valanga di aumenti, dovuti all’inasprimento di imposte e ai tagli alle amministrazioni locali, si scopre che la Provincia di Milano, guidata dal Pidiellino Podestà, succeduto al Democratico Penati (una garanzia di onestà!!!), spende per consulenze varie ben 5 milioni di euro (chissà cosa fanno allora i 1800 dipendenti della Provincia);  solo nell’ultimo anno sono stati dilapidati 100.000€ per banchetti e servizi di catering, centinaia di migliaia di euro per finanziare iniziative di dubbia utilità, come per esempio un acquedotto in Tanzania o un contributo al premio di Danza MAB (dove MAB sta per Maria Antonietta Berlusconi sorella di Silvio), oppure un corso che titola “come migliorare il benessere dei gatti liberi in colonia”, ed ancora 379mila euro spesi sulla voce generica Expo2015.
Ma non finisce qui, si scopre che assessore alla Moda (proprio così c’è un assessorato alla moda) è stata nominata, senza essere eletta,  Silvia Garnero, 28 anni , nipote di Daniela Santanché.
Primo impiego: 78 mila euro l’anno!!!!!
E voi continuate a pagare anche per questi.

sabato 6 ottobre 2012

Sino a quando?


Gli italiani si svegliano ogni giorno e, senza tema di smentita,  hanno la conferma di essere in un paese di ladri.

Però a differenza di altri paesi, dove la gente scende in piazza pretendendo la testa dei responsabili, da noi  non c’è cenno di ribellione.

Oramai, come un popolo sotto l’effetto di un potente narcotico ci prendiamo la bastonata giornaliera senza fare una piega; paghiamo di tasca nostra quotidianamente le ladronerie fatte da chi dovrebbe amministrare per noi la cosa pubblica.

Scopriamo che le Regioni, con l’accordo di quasi tutti i consiglieri, di destra e di sinistra, utilizzano i nostri soldi per fini privati, aumentandosi per legge compensi e rimborsi, arricchendosi e arricchendo familiari e amici; scopriamo che le Province, sono un pozzo senza fondo, enti che dragano centinaia di milioni di euro in appalti e consulenze inutili assegnate ai soliti noti; scopriamo che i Comuni, quasi sempre gli stessi, sono falliti spesso più di una volta e più volte lo Stato è intervenuto per ripianare i debiti contratti, scopriamo che siamo amministrati da tanti delinquenti, gente inquisita o addirittura condannata, gente alla quale non consegneremmo mai il portafoglio nemmeno per un attimo, ma ai quali abbiamo consegnato ben di più! Abbiamo dato loro la gestione di tutte le nostre tasse, i nostri soldi in cambio dei quali ci aspettiamo, dobbiamo aspettarci, strade sicure, pulite e ben asfaltate, una sanità che funzioni, scuole all’altezza di un paese industrializzato, servizi per privati ed imprese efficienti.

Ed invece ci ritroviamo ancora una volta ad osservare impotenti i soliti farabutti (da dizionario: Persona disonesta, sleale, priva di scrupoli; furfante, mascalzone) defraudarci senza alcuna vergogna. Ascoltiamo in TV le loro ragioni, sempre le stesse: ho agito con responsabilità, non ero l’unico, anche gli altri …, l’indagine è in corso, spero che la magistratura faccia presto chiarezza….

Sembra che oramai ci facciamo passare sopra la testa qualsiasi sopruso; ci fanno credere che si tratti di “furbetti”; li chiamano “faccendieri”, “esecutori per conto di”, “casta”…..iniziamo a chiamarli con il loro vero aggettivo : Ladri!

Iniziamo a chiedere a gran voce che vengano allontanati per sempre dalla cosa pubblica.
Soprattutto non aspettiamoci che chi ha coperto, partecipato, permesso queste cose per tutti questi anni, possa, voglia cambiare.

Ci saranno le elezioni e quindi assisteremo, stiamo già assistendo, alla parata dei soliti che promettono il cambiamento! I soliti che hanno rubato, permesso che rubassero, intascato, e condannato gli italiani ad una crisi senza eguali.

Sino a quando ci faremo prendere per il naso?