Il cittadino, il lavoratore, insomma l’uomo comune, non ci metterebbe nemmeno un secondo per dire
cosa vorrebbe da una legge anticorruzione: “che punisca i corrotti e i
corruttori!”
E invece pare che il decreto di legge passato al Senato
abbia più articoli che tutelano anziché punire chi ha fatto del malaffare il
suo scopo principale.Così i reati di concussione possono anche essere prescritti in minor tempo, il falso in bilancio resta non punibile penalmente e l’Italia continuerà a pagare un prezzo altissimo (
Non c’è più molto da dire se non che il DDL dovrà affrontare il passaggio dalla Camera dove il rischio di uscire ulteriormente indebolito è reale.
Ma cosa dovremmo aspettarci da un parlamento composto in gran misura da personaggi che se proprio non direttamente, come minimo con corruttori e corrotti hanno a che fare tutti i giorni?
Quale speranza possiamo avere di un Paese migliore se a decidere quale medicina adottare sono gli stessi che ci hanno ridotto in fin di vita?
L’unico segnale che può essere dato è quello di scegliere uomini diversi, pretendere una democrazia più partecipativa, magari adottando, come il Partito dei Pirati Tedesco, un sistema nel quale gli eletti votino le leggi in chiaro, con nome e cognome, così che il cittadino possa verificare se il proprio candidato rispetta gli impegni presi con gli elettori; così sapremmo chi nella Regione Lazio o nella Regione Piemonte, in un grave momento di crisi che la popolazione sta pagando pesantemente, ha votato l’aumento dell’appannaggio dei gruppi consiliari di svariati milioni di euro.
Cosa sarebbe successo se si fosse saputo in diretta che mentre venivano decisi tagli alla Sanità sulle spalle dei cittadini, i consiglieri regionali del Lazio all’unanimità si spartivano il bottino?
Probabilmente non saremmo a questo punto, probabilmente non avremmo a che fare con questa classe politica, formata principalmente da non eletti (listini bloccati del “porcellum”) e da affaristi senza scrupoli che si sono comprati il posto per ottenere vantaggi e privilegi personali.
Forse il vento sta cambiando e per fargli prendere la direzione giusta bisogna evitare di dare deleghe in bianco, pretendere che le promesse elettorali vengano mantenute, pretendere di conoscere chi vota e cosa vota in parlamento.