Leggiamo e ascoltiamo distrattamente che è in programma una
riforma della pubblica amministrazione, che le prossime dichiarazioni dei redditi ci
arriveranno a casa già precompilate, « lo Stato amico del cittadino», lo ha
definito il ministro Boschi, che il nuovo Senato della Repubblica sarà composto
da 100 Senatori, non eletti dai cittadini ma direttamente dai Consigli Regionali,
che non potranno essere ne arrestati ne intercettati.
Poi ci sono i mondiali di calcio in Brasile, di cui sono
piene le prime pagine dei giornali e le
aperture dei telegiornali, insieme ai fatti di cronaca, con i casi del delitto
Yara e dei delitti di Motta Visconti. Le discussioni nelle strade, nei bar e
sui luoghi di lavoro sono tutte incentrate su questi argomenti.
I problemi dell’Italia e degli italiani paiono essere improvvisamente
scomparsi, i delinquenti dell’EXPO e quelli del MOSE sembrano dimenticati, i TG
non ne parlano, i giornali li relegano nelle pagine interne.
Eppure abbiamo il più alto tasso di disoccupazione di
sempre, la corruzione è talmente diffusa e ingegnerizzata da essere diventata
un sistema connaturato agli appalti pubblici, l’evasione fiscale, anche grave,
non genera pene severe quali ci si aspetterebbe per reati contro lo Stato,
quindi contro la collettività.
Aumentano le sperequazioni tra la gente comune e chi detiene
qualche forma di potere politico o economico, mi riferisco all’emendamento che
introduce la responsabilità civile dei
magistrati che, se d un lato sembrerebbe essere un provvedimento giusto
contro il rischio di indagini superficiali o pilotate, da un altro consente a chi ha mezzi economici importanti
di intentare azioni legali contro i magistrati con il risultato di intimidire,
se non inibire totalmente, la giusta azione indagatoria nei confronti del
potente che pare aver violato la legge.
Capisco che mi sto
facendo di nuovo prendere dalla indignazione e dalla rabbia, ancora una volta
mi piacerebbe non essere italiano, di
fronte a queste cose vorrei essere in un paese diverso, dove la legge è
veramente uguale per tutti, dove i diritti e i doveri sono gli stessi per tutte
le persone, dove non ci sono cittadini
di serie A e cittadini di serie B.
Ma sono italiano, vivo qui e voglio che il mio paese sia
migliore. So che informarsi e approfondire a volte fa male ma mettere la testa
sotto la sabbia è solo un sistema per fingere che tutti questi problemi non
esistano. Ma i problemi ci sono e se non si affrontano possono solo peggiorare.
A volte non pensarci serve a darti un po’ di respiro, anche
gli atleti ogni tanto devono tirare il fiato, ma poi si riparte, bisogna
ripartire e non lasciargliela vinta.
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