Non cercare di diventare una persona di successo, ma piuttosto una persona di valore (Albert Einstein)

domenica 18 novembre 2012

Uccisi prima di venire al mondo!


Anche se il titolo lo farebbe pensare, non si tratta di aborto o legge 194 ma di quello sta accadendo a tutte le generazioni che si sono susseguite sino a oggi negli ultimi quarant’anni.
E per generazione ci riferiamo non a quella temporale che definisce in 20-25 anni la sua durata ma a quella che raggruppa gli individui segnati dagli stessi eventi: la generazione della TV commerciale, la generazione del computer, quella del telefono cellulare, quella di internet e quella di face book….
Tutti o quasi, uccisi nella speranza di una vita se non migliore almeno accettabile, innanzitutto!
Uccisi nel momento stesso in cui escono dalla casa di famiglia e si presentano al mondo della scuola e del lavoro.
Uccisi da decenni di malgoverno, di corruzione e di evasione, di soldi rubati al pubblico per essere dati al privato, di denaro “distratto” dai suoi veri scopi per essere trasferito in conti correnti nei paradisi fiscali.
E se qualcuno di questi giovani, studenti o lavoratori si riunisce per protestare l’apparato gli manda contro tutta la sua forza di repressione che a suon di manganellate (calci e pugni se si finisce a terra) riduce al silenzio la protesta.
Ma non si tratta “solamente” di repressione fisica, c’è anche tutta una sequela di interventi, riportata con grande evidenza dai media, da parte dei soliti ministri o politici che tendono a ridurre le legittime proteste degli studenti e dei giovani appellandoli choosy (Fornero), bamboccioni (Brunetta), sfigati (Martone) e chiamano gli operai che protestano, perché stanno perdendo il posto di lavoro, facinorosi, irresponsabili....
Cosa dovrebbero dire tutti quei giovani uomini e donne che lavorano nei call center a 400€ mese? Potremmo chiamarli choosy(schizzinosi)? Cosa dovrebbero fare gli studenti che vengono sapere che le borse di studio sono state tagliate ma che sono stai assegnati centinaia di milioni di euro dal ministero dell’istruzione università e ricerca alle scuole private, a consulenti e  a società legate ai politici e ai loro familiari? Starsene zitti e subire? Le imposte le pagano i loro genitori, e le pagano perché venga garantita ai loro figli la possibilità di istruirsi e di entrare nel mondo del lavoro potendo competere alla pari con tutti gli altri.
E invece no, il denaro pubblico viene dirottato verso quegli enti, privati appunto, nei quali gli iscritti sono figli di quelli che le tasse tentano, spesso riuscendoci, di non pagarle o di pagarne il meno possibile.
Adesso siamo in piena campagna elettorale e i soliti politici, sempre quelli da decenni, ci racconteranno il loro impegno per i giovani, per i lavoratori. Gli Alfano, i Fini, i Casini, i Bersani, i Maroni, i Renzi, i Rutelli, ci rappresenteranno il loro impegno per la Scuola, per il lavoro, per la famiglia (la loro)….
Personaggi oramai impresentabili, con nelle loro file  indagati, corrotti e condannati.
Ma anche il governo dei tecnici, quello che toglie ai poveri per dare ai ricchi, in qualche modo fa la sua campagna elettorale, naturalmente appoggiato dai Montezemolo, dalle Banche e dai Bonanni, si proprio lui, il Giuda dei lavoratori.
Ma tra poco più di quattro mesi questi giovani e lavoratori avranno in mano la possibilità di un vero e radicale cambiamento della loro vita. Potrebbero vedere la luce in fondo al tunnel.
Le elezioni regionali e politiche potrebbero spazzare via un modo di fare politica affaristico e personalistico ed insieme mandare a casa coloro che lo hanno rappresentato negli ultimi 20 anni.
In Italia ci sono tremilioniseicentosessantottomila giovani tra i 18 ed i 23 anni, cioè uomini e donne che non hanno ancora votato, almeno alle politiche, e altri quattordicimilioni che hanno da 24 a 40 anni, molti di questi fanno parte della grande massa di disoccupati o sottoccupati italiani (11% totale e 35% nella fascia tra i 16 e i 25 anni).
Se anche coloro che si ritengono privilegiati, pensando solo ai propri piccoli interessi, quando dovranno di fronte all’urna scegliere chi votare, continueranno ad optare per i soliti noti, magari turandosi il naso, per mantenere il più delle volte miseri vantaggi personali, i giovani potranno comunque determinare la pulizia di cui necessitiamo tutti.
Mandando a casa i farabutti, inetti che dietro una facciata di “responsabilità”, “onestà”, “buona volontà”, “competenza”, nascondono la loro vera natura di affaristi, ladri di un oligarchia che fa di tutto per continuare indisturbata a gestire i propri privilegi a scapito della collettività.
Non facciamoci uccidere ancora prima di venire al mondo!

sabato 17 novembre 2012

Quale Democrazia


Quale migliore spot per capire dove questi politici ci vogliono portare: un tavolo al quale siedono uno di fianco all’altro Alfano, Fini, Casini, D’Alema; Maroni non c’è perché sta contrattando con il PDL per ottenere la guida della Lombardia in cambio dell’appoggio della Lega al PDL!

Questi sono coloro che dovrebbero, vorrebbero, presentarsi come quelli che cambieranno le sorti del paese! Intanto confezionano una nuova legge elettorale per impedire ai cittadini di essere governati dai propri candidati, una legge fatta a posta per impedire che ci sia la possibilità di un cambiamento, un nuovo governo, nuove facce, nuova politica.

Questa è la dimostrazione che hanno paura. Paura di perdere la loro poltrona ed i loro privilegi. Tutti uniti per cercare di arginare la marea che avanza, l’inedita, per l’Italia, voglia della gente di cambiamento, non solo nelle facce ma anche nel modo di fare politica e soprattutto nei contenuti.

La loro paura si trasforma in un arrocco, nel quale tutti insieme cercano di proteggersi l’un l’altro, facendo ciò che in nessun paese civile si farebbe: modificare le regole a proprio vantaggio ogni qualvolta si intuisca che si possa perdere.

Personaggi impresentabili che ne hanno combinate di ogni, non perdono occasione per sparlare di chi, con l’appoggio democratico, questo sì, sta cercando di cambiare il paese, chiedendo solo che a farlo siano i cittadini con la loro partecipazione, partendo da considerazioni che sono oramai patrimonio della maggioranza dei cittadini, maggiore pulizia, ne indagati ne condannati in parlamento, maggior onestà, massimo due legislature, trasparenza nelle spese pubbliche, vere leggi anti corruzione, maggior equità, chi ha di più deve dare di più!

 

Ma la paura di perdere le posizioni di comando e di privilegio ha avuto l’effetto di un catalizzatore per la Casta che unita più che mai attenta alla democrazia impedendoci di votare per chi vogliamo e chi non vogliamo ci governi.

Ed ora sta a noi, partendo dalle elezioni regionali dare un segnale!

sabato 3 novembre 2012

Diversi ma uguali!


Come tutti sanno i principali partiti si stanno dando battaglia, anche e forse soprattutto internamente, per i prossimi appuntamenti elettorali. Innanzitutto le primarie, per le elezioni regionali e per quelle nazionali.
Regole più o meno stabilite, una parvenza di democrazia diretta, ma i candidati sanno tutti di vecchio, di già visto e, ahimé, già provato.
Il risultato di queste beghe lascia indifferente la maggior parte della cittadinanza, oramai disillusa e stanca delle solite promesse, elettorali appunto, che si traducono nei fatti in una grossa tavolata comune dove spartirsi le fette di torta in maniera più o meno proporzionale.
E’ sotto gli occhi di tutti quello che è avvenuto alla regione Lazio dove, nessuno escluso, i partiti hanno aumentato i contributi ai gruppi consiliari da uno a quattordici milioni di euro; e di questa rapina ai danni dei cittadini,  ne siamo venuti a conoscenza solo grazie a una faida interna al PDL. Nessuno, dico nessuno ha sollevato obiezioni al momento della spartizione!
E’ noto a tutti quello che è avvenuto alla regione Lombardia, quella dei quindici indagati su ottanta, dove le assegnazioni di denaro pubblico a strutture private è stato utilizzato a fini personali e ha creato delle voragini che costringono al licenziamento dei dipendenti di quelle stesse strutture che hanno beneficiato dei finanziamenti pubblici.
E ancora vogliamo ricordare come CL e la Compagnia delle Opere abbiano attinto a mani basse alle casse della Regione del Celeste, alla faccia dell’onestà e della meritocrazia, solo due giorni prima dello scioglimento del consiglio regionale lombardo sono state fatte assegnazioni per 50 milioni di euro a favore di chi, neanche a dirlo, imprese e dirigenti di CL e della Compagnia delle Opere……
Ricordiamoci anche di Lusi, di Belsito, del Trota, di Penati, di Verdini, di Bertolaso, di Rosy Mauro di Fiorito….che consapevolmente si appropriavano dei soldi pubblici destinati all’attività politica dei partiti, ma ricordiamoci anche dei Rutelli, dei Bossi, dei Maroni, degli Alfano, dei Tremonti, dei Bersani, dei Bianco, degli Scaiola, tutti allineati nel giurare che tutto è avvenuto a loro insaputa. Intanto mentre questi signori si arricchivano inconsapevolmente, i cittadini stavano subendo la peggior torchiatura dal dopoguerra.
Lacrime e sangue la chiamano; ma lacrime e sangue di chi?
E oggi ci troviamo che questi schieramenti così diversi nelle intenzioni si dimostrano uguali nei comportamenti, guardate come si chiudono a riccio e contrattaccano non appena si accorgono che qualcuno rischia di rovinargli i piani e le prossime possibili abbuffate: il nemico comune è ora Grillo ed il Movimento 5 stelle.
Questi “disgraziati” del Movimento vogliono solo candidati puliti, ne condannati ne indagati, vogliono che un candidato possa essere eletto solo per due mandati o legislature, vogliono che il candidato eletto non possa rivestire altri compiti durante il suo mandato, vogliono che vengano ridotti i compensi agli amministratori (loro lo fanno già, guadagnano 2500€ al mese  ed il resto lo restituiscono all’ente che amministrano), vogliono che gli elettori, i cittadini possano sapere come vengono gestite le cose pubbliche direttamente, tramite la rete, vogliono che i candidati pubblichino curriculum e dichiarazione dei redditi, vogliono che i cittadini scelgano da chi farsi rappresentare……
Tutti dal PD al PDL sono ora uniti nel dire che fin quando si tratta di criticare va bene ma poi….. è facile fare del populismo ma quando si devono assumere responsabilità…..
Insomma hanno paura che qualcuno più giusto e più bravo di loro possa mandarli a casa per sempre, hanno paura che persone sane e capaci possano toglierli dalle posizioni di potere a cui sono ancorati da decenni.
Ed ora che appare chiaro come quel qualcuno che vuole realmente cambiare stia convincendo una parte importante del paese,  si uniscono per cercare di fermare quello che crediamo sia inarrestabile  e quindi come dice Grillo: “mandiamoli a casa”.