Non cercare di diventare una persona di successo, ma piuttosto una persona di valore (Albert Einstein)

venerdì 3 agosto 2012

Se fossi un tedesco…

Quasi tutti i giornali, anche quelli televisivi, fanno a gara ad incolpare la Germania della crisi di Italia e Spagna perché i tedeschi mantengono stretti i cordoni della borsa, perché sono rigidi nel voler rispettare gli accordi, perché non ammettono deroghe e sono contrari all’intervento della BCE per acquistare i titoli di stato dei paesi meno virtuosi evitando così, a lungo andare, un insostenibile aumento dei tassi d’interesse sul debito di questi ultimi.

Il nostro governo, attraverso l’instancabile pendolarismo in giro per il modo del Presidente del Consiglio, Mario Monti, si sforza di sottolineare che l’Italia ha fatto i compiti a casa e che i conti pubblici sono in ordine; le riforme fatte hanno un carattere strutturale (soprattutto, o forse solo, quella sulle pensioni, dico io) e che sono destinate a dare risultati positivi anche se non immediati. Gli Italiani lo sanno bene, i compiti li hanno pesantemente coinvolti, aumento dell’iva, nuove accise sui carburanti, aumento della spesa per la sanità, taglio dei servizi nelle amministrazioni locali, la pensione che si allontana e l’IMU, la tassa che accomuna ricchi e poveri, naturalmente a danno di questi ultimi, ma che lascia indenni Fondazioni e Vaticano!

Ma quello che gli Italiani vedono e sentono tutti i giorni, anche i tedeschi lo sanno. Il nostro è un paese di ladri e truffatori, di furbetti a danno della comunità, record mondiale di inquisiti e addirittura condannati in parlamento, presidenti e assessori regionali presi con le mani nella marmellata, e che marmellata, imprenditori che trasferiscono capitali, spesso soldi pubblici, all’estero e che fanno fallire le loro imprese a danno di azionisti e lavoratori, distrazioni di capitali le chiamano…, manager pubblici insediati per appartenenza politica e non per merito che gestiscono la cosa pubblica come se fosse cosa loro, imprese che lavorano perché corrompono e non perché sono le migliori, assunzioni a pioggia in cambio di voti, privilegi che non finiscono mai per chi arriva ad occupare certe posizioni ed impunità garantita da amici potenti o da una rete di connivenze da fare paura.

E cosa ci prospetta il futuro, a quel che si sente e si legge, solo inciuci; alleanze bislacche che non tengono in nessun conto l’espressione dei cittadini, ma che servono a garantire la spartizione del bottino, proprio come dice Travaglio sul Fatto : “Ma la politica del futuro resterà la stessa, detta anche pudicamente “agenda Monti”: prendere ai lavoratori per dare ai banchieri, prendere agli onesti per non disturbare i ladri…..”.

I tedeschi lo sanno e se fossi un tedesco, non accetterei di darei un solo euro ad un paese così!

giovedì 2 agosto 2012

Senza alternativa

Quale scelta dovrebbero fare i cittadini italiani chiamati alle urne?  Normalmente una scelta presuppone che ci siano delle alternative  (da Wikipedia: “la scelta è quel processo mentale di pensiero implicato nel giudizio del valore di diverse opzioni a disposizione che si conclude con la selezione di una di esse ai fini della conseguente azione”), quindi la scelta si basa su ciò che si ritiene essere il meglio o il meno peggio rispetto alle alternative conosciute.
Quindi di fronte all’urna, nel momento in cui si dovrà esprimere una preferenza, si sarà preventivamente valutato quale schieramento, partito o movimento indicare con il nostro voto. E qui viene il difficile, perché distinguere tra una forza politica e l’altra è davvero arduo, non passa giorno che i rappresentanti dei partiti si rubino la scena per dichiarare di essere diversi ma alla prova dei fatti approvano o bocciano gli stessi provvedimenti.
Risulta pressoché impossibile identificare politicamente la sinistra dalla destra, l’unico modo per riuscirci è quello di sapere da chi sono espresse certe posizioni,  “piuttosto che votare Grillo meglio votare il PDL”; “Sì all’alleanza con l’UDC”; “ sulle pensioni abbiamo scelto una linea di responsabilità…” ; “se fossi un operaio di Pomigliano voterei Sì al referendum Marchionne…”.
Sembrerebbero tutte posizioni espresse da un centro destra conservatore ed in vece sono espresse in ordine da Enrico Letta (degno nipote di Gianni), da Nichi Vendola (o come qualcuno ha twittato Nichi Vendutola), da Pierluigi Bersani(l’usato sicuro) e da quasi tutti i rappresentanti del PD (meno male che stanno dalla parte dei lavoratori!).
A noi cittadini italiani non resta che guardare sconsolati questo teatrino vergognoso, cercando un’alternativa che, nelle forze politiche istituzionali appare non esserci più o forse non esserci realmente mai stata. Però abbiamo comunque la possibilità di fare qualcosa: non votare questi uomini che oramai rappresentano solo gli interessi di casta.

mercoledì 1 agosto 2012

Tutto, meno quello che serve

Giorno dopo giorno si va delineando un quadro sconsolante, la disoccupazione a livelli mai visti, soprattutto quella giovanile, la riduzione degli ammortizzatori sociali, l’aumento del costo dei ticket per i medicinali e per  le prestazioni sanitarie, l’aumento delle tasse universitarie, la pressione fiscale alle stelle.
Inoltre dobbiamo sorbirci le pantomime di politici che, nonostante siano la causa principale del dissesto economico italiano insieme ai manager pubblici e privati, che in questi anni l’unica cosa che sono riusciti a fare veramente bene è stata quella di aumentarsi i compensi, a suon di centinaia di migliaia di euro, non hanno nessuna intenzione di mollare il colpo, anzi rilanciano, si presentano come i salvatori della patria.
In questi giorni tra l’altro gli argomenti alla ribalta, oltre le Olimpiadi di Londra, sono le intercettazioni telefoniche e la vergognosa presa di posizione di tutta la casta contro la Procura di Palermo (ma non era quella di Milano, la ribelle da rimettere in riga?) rea di aver indagato e di indagare i rapporti stato-mafia.
Quello che non è riuscito a Berlusconi riuscirà a Napolitano e C.? Dietro la bufala delle intercettazioni al Capo dello Stato (non era il suo telefono ad essere intercettato, bensì quello di Mancino che è indagato per falsa testimonianza sulle note vicende delle trattative Stato-Mafia) si cela la volontà di andare avanti con la legge bavaglio.
Quello che si sta facendo, quello che i nostri politici stanno facendo è di perpetuare una situazione di loro privilegio ed impunità rispetto a tutti gli altri cittadini.
La spending review funziona per i deboli ma non per i forti; quindi via libera all’aumento delle tasse universitarie (non solo per i fuori corso) che porterà ad un ulteriore divario tra le classi, con il tentativo di perpetuare la condizione di  chi non può permettersi l’iscrizione, favorendo di contro l’accesso a tutti coloro che pur non avendone i meriti hanno però i mezzi(economici). Così domani ancora più di oggi, i medici saranno i figli di medici, gli ingegneri figli di ingegneri, gli avvocati figli di avvocati….
Ovviamente non si toccano la case farmaceutiche che hanno minacciato la perdita di 150.000 posti di lavoro se non veniva rivista la proposta di legge che prevedeva la prescrizione in ricetta del principio attivo di un farmaco da parte del medico anziché il nome definito di un farmaco.
La minaccia è andata sino a far dichiarare che ne avrebbe perso anche il turismo “congressuale”, quello che con i nostri soldi viene gentilmente offerto dalle case farmaceutiche ai medici, in quanto Federfarma ha sostenuto che con questa legge le case farmaceutiche non avrebbero più potuto offrire ai medici le sessioni formative/informative sui farmaci in amene località……con un grave nocumento anche alle località  ed alle strutture alberghiere interessate.
Come sempre quello che serve per il paese non viene fatto: servirebbe migliorare ed aumentare l’istruzione e se ne impedisce il libero accesso; servirebbe eliminare le sacche di malaffare e corruzione e ci si fa ricattare da questa o quella lobby; servirebbe creare nuovi posti di lavoro e si procrastinano le pensioni a 67 anni, impedendo di fatto l’accesso al mondo del lavoro ai giovani; sarebbe necessario investire e si taglia indiscriminatamente colpendo soprattutto chi ha sinora fatto bene; le Banche sostenute dagli stati non danno il credito necessario per andare avanti a chi lo merita , mentre le imprese  corrotte hanno dalla loro sia banche sia amici potenti che gli permettono di non preoccuparsi della concorrenza e di mantenere alti i profitti, intanto le imprese sane chiudono lasciando a casa migliaia di lavoratori.