Non cercare di diventare una persona di successo, ma piuttosto una persona di valore (Albert Einstein)

mercoledì 4 gennaio 2012

Lavoro e crisi

Credo che uno dei principali fattori di civiltà di un paese sia lo sviluppo del mondo del lavoro.
In Italia la disoccupazione è a livelli altissimi, soprattutto quella giovanile che raggiunge anche il 30% della popolazione dai 15 ai 35 anni.
Uno dei baluardi a difesa del lavoro è lo “Statuto dei Lavoratori” che è stato promulgato con la legge 300 del 20 Maggio 1970 ed è il frutto di una battaglia durata decenni per cercare di dare dignità al mondo del lavoro ed ai suoi principali protagonisti, i lavoratori, che fino ad allora erano stati più o meno sfruttati a piacimento dai “padroni”, come si chiamavano allora gli imprenditori..
La prima azione che ogni governo dovrebbe fare è assicurare ai giovani un’entrata certa nel mondo del lavoro, mentre in questi anni ci si è concentrati soprattutto nel facile profitto di poche aziende che hanno sfruttato e sfruttano il lavoro giovanile e quello degli immigrati, tanto che negli ultimi dieci anni si è assistito ad un generale impoverimento delle classi medio basse che hanno visto ridursi il proprio potere di acquisto di ben 5000€ annui (dati ISTAT) e ad un arricchimento di quegli imprenditori che hanno, usando mezzi illeciti (lavoro nero ed evasione delle imposte) e leciti (interpretando a loro favore la legge Biagi, quella dei contratti a progetto), visto incrementare notevolmente i loro profitti.
La situazione oggi è di una gravità assoluta e non si risolve certo rendendo flessibile il lavoro, nel senso che la flessibilità di cui si parla è sempre e solo quella del lavoratore e che per flessibilità si intende quasi sempre la possibilità di licenziare o sospendere il lavoratore a seconda delle voglie, delle capacità o dell’onestà del datore di lavoro.
Pensiamo a cosa hanno fatto Marchionne con l’appoggio scellerato di Sacconi (il peggior ministro del lavoro della storia repubblicana), di Bonanni (segretario della CISL con la voglia di entrare in parlamento) e di Angeletti (segretario UIL un signor nessuno senza idee proprie)! Contravvenendo a quelli che sono i dettami costituzionali (art.1, art.4, art.35, art.36, art.37 della Costituzione Italiana) questa cricca ha dapprima obbligato i lavoratori ad un voto illiberale (la scelta posta al lavoratore era tra accettare le limitazioni richieste da Marchionne o perdere il lavoro!) e poi ha consentito e consente l’impoverimento continuo della FIAT che, unica azienda automobilistica in Europa, continua a perdere fette consistenti di mercato con il rischio concreto di perdere migliaia di posti di lavoro nel giro di pochi mesi; E’ questo il risultato di quello scellerato accordo che doveva portare investimenti e sta portando al fallimento della più grande azienda italiana!
Il problema vero dell’Italia è che c’è un buco di 200.000.000.000 di euro all’anno che se ne vanno in evasione e corruzione!
Il problema non sono i lavoratori, il problema sono i furbetti, il problema è una sottocultura che privilegia chi ruba a danno di chi è onesto.
Siamo ai primi posti al mondo per corruzione ed agli ultimi posti per cultura, siamo ai primi posti in Europa per disoccupazione e siamo agli ultimi posti per libertà di stampa, siamo al primo posto per compensi ai politici ed all’ultimo posto come stipendi medi ai lavoratori, siamo al primo posto per pressione fiscale ed all’ultimo per servizi alla cittadinanza…..
E tutto ciò che si vuol fare è riformare il lavoro, cioé penalizzare i lavoratori!

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