Non cercare di diventare una persona di successo, ma piuttosto una persona di valore (Albert Einstein)

martedì 6 settembre 2011

Un paese di m.... e i mercati ci credono!

La situazione precipita e non c’è nessuno in grado di fare qualcosa per evitarlo; anzi, ogni giorno che passa diventa più evidente ciò che viene perpetrato nei confronti dei cittadini che pagano le tasse e dei lavoratori in genere.
Ogni giorno ci si accorge che la “manovra”, richiesta dall’Europa ed indispensabile per far ripartire l’economia del nostro Paese, assume sempre più l’aspetto di una serie di provvedimenti tendenti a limitare i diritti dei molti a garanzia dei privilegi dei pochi.

Tanto che il Quirinale ha esortato tutte le parti politiche ad abbandonare "pregiudiziali insostenibili", con l'obiettivo "indispensabile e urgente" di "recuperare credibilità", ma è certo che il continuo taglia-e-cuci sulla manovra ha trasmesso ai mercati finanziari la sensazione di una grave carenza di leadership.

I tagli ai costi della Politica sono stati ridotti al lumicino, le norme anti evasione, che avrebbero dovuto sostituire “il contributo di solidarietà”, ad ogni passaggio perdono di contenuto e di efficacia: con il primo sì alla Finanziaria della commissione al bilancio del Senato, i contribuenti non dovranno più annettere alla propria dichiarazione gli estremi dei conti correnti bancari e dei rapporti con gli operatori finanziari, ma soprattutto i comuni non potranno più mettere in Rete l’Irpef dichiarata dai propri cittadini.
Secondo l’emendamento varato dalla maggioranza, le amministrazioni locali potranno solo diffondere i dati relativi alle categorie. Non ci sarà quindi l’annunciata stretta contro i reati fiscali. 
Resta il carcere per i grandi evasori, ma anche in questo caso un emendamento va ad addolcire la portata dell’articolo: la normativa infatti non sarà retroattiva. Insomma chi ha evaso sinora non potrà essere perseguito penalmente.
Tanto che il quotidiano della Confindustria scrive:  “Gli emendamenti anti-evasione sarebbero condannati ai corsi di recupero, se solo esistessero”.

E non finisce qui, per cercare di alleggerire i tagli agli enti locali, che come si sa penalizzano i cittadini che si vedono costretti a pagare molto di più per i servizi erogati, il PD aveva presentato un emendamento per mettere all’asta le nuove frequenze della TV digitale. Emendamento che se fosse stato messo all’asta avrebbe potuto fruttare fino a due miliardi di euro,  bocciato dalla maggioranza che così fa un regalo alle televisioni del premier, assieme a Rai, Sky ed altre emittenti.

E ancora sono state introdotte delle norme che con il recupero dei soldi hanno ben poco a che fare, come le modifiche all’art. 8 che agevola i licenziamenti e che assegna ai contratti aziendali il primato rispetto alla contrattazione collettiva così che per le Grandi Imprese la norma è ritagliata sul modello Fiat; Pomigliano e Mirafiori avrebbero dovuto essere delle eccezioni e invece sono diventate legge. Il diritto di licenziare, aggirando l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, è solo una delle possibilità che la manovra consente perché nel comma 2 dell’articolo 8 l’elenco delle materie “derogabili” è ben più lungo è importante: orario di lavoro, mansioni, turnistica, modalità di assunzione fino al controllo mediante apparecchi audiovisivi. 

Nelle Medie Imprese sarà particolarmente rilevante il ruolo dei delegati nominati dal sindacato di appartenenza a cui viene conferita una responsabilità pesante, mentre nelle Piccole Imprese per quanto riguarda le norme sul mansionamento, sulla disciplina dei contratti a termine, sulle collaborazioni, sugli orari, in cui la disciplina è analoga alle altre imprese, le modifiche possono essere stravolgenti, con sindacalisti di comodo che di fronte a pressioni e minacce da parte delle aziende sono disponibili a firmare di tutto.

Ecco ciò che resta della manovra: tagli alla spesa nei comuni e nelle regioni, riduzione della detraibilità delle spese nelle dichiarazioni, riduzione dei servizi ai cittadini, riduzione dei diritti dei lavoratori.....e pensate che l’Europa continuerà a sostenerci?


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