E visto che pare non esserci copertura finanziaria alle misure avanzate dal nuovo Governo Renzi, il Ministro dell’economia Padoan, annuncia il solito piano (ma quale?) di privatizzazioni che sicuramente corrisponderà alla svendita dei migliori pezzi della collezione pubblica e che avrà come risultato una piccola boccata d’ossigeno per le casse dello Stato ma un grande affare per le fameliche bocche dei soliti imprenditori di sistema.
L’eliminazione delle province viene stimata valere 11 miliardi di euro e se realizzata sarebbe una riforma strutturale che consentirebbe di rimpinguare le casse esangui del nostro paese, così come il tetto ai compensi dei manager pubblici italiani che guadagnano mediamente 467000 euro annui, contro una media dei paesi OCSE che è 167000 euro e contro i 166000 euro medi percepiti dai manager della Germania (non l’ultima della classe), passando poi a rivedere le più alte pensioni retributive, oggi il calcolo della pensione si basa sulla contribuzione, delimitando il loro percepimento ad un certo valore o aumentando l’aliquota fiscale dopo un certo importo, per dirla con il M5S, diciamo tutte quelle da 5000 euro in su. Si potrebbero poi accorpare i comuni con meno di 10000 - 150000 abitanti che porterebbero altri consistenti risparmi strutturali e che si tradurrebbero in efficienza e servizi per i cittadini, intervenire per rivedere le spese della Sanità pubblica razionalizzando gli acquisti, con il famoso Centro Unico di Spesa che porterebbe ad avere un costo certo di un prodotto comprato a Catanzaro come quello che viene comprato a Milano, aumentando i controlli sulla gestione della sanità Privata che tende a pesare sempre più sulle casse dello Stato, svolgendo attività sottratte al pubblico e gestite a fini di lucro, il caso Brega Massone – Santa Rita di Milano insegna.
Altro che privatizzazioni e svendite, interventi che non
sono strutturali ed hanno il grosso difetto di impoverire ulteriormente il
paese. Ci vogliono altri iniziative e altro coraggio che questa classe politica
collusa con il peggio che esprime la nostra società non può avviare.
La fila degli interventi strutturali potrebbe essere
lunghissima e toccare tutti i settori,
per esempio non si parla più di anticorruzione e di evasione fiscale, noi siamo
il paese con il più alto tasso di evasione fiscale in Europa ma quello con il
minor numero di detenuti per questo tipo di reato che nei paesi più civili
viene considerato giustamente gravissimo
e come tale viene punito, il caso Hoeness in Germania ne è un chiaro esempio.
Ma certo è più semplice lasciare le cose come stanno, non rischiare
di far arrabbiare coloro, e sono tanti, che con questa gestione sprecona e
malavitosa ci costruiscono ricchezza e potere. Come rischiare di non avere
poltrone a sufficienza per mettere a sedere comodamente e con lauti stipendi i
trombati della politica che sono anche un bacino di voti, con il risultato di rischiare
di perdere consensi?
E così si percorrono le solite strade, facili annunci, gli
ottanta euro in busta paga, le 160 auto blu da vendere su e-bay, il pagamento
del debito della pubblica amministrazione, il prelievo fiscale sulle
transazioni finanziarie, ma di concreto sinora niente. Dov’è il progetto di
Renzi, qual’è il cambio di verso?
Io vedo solo un bravo venditore, che sa utilizzare i nuovi
media con disinvoltura, ma niente di più.