Il condannato si difende, è un suo diritto, si dichiara innocente nonostante la corte abbia sancito la sua colpevolezza. Questo è ciò che avviene nel 90% dei casi di persone che condannate negano anche l’evidenza. Da chi viene pescato a rubare in un supermercato a chi viene colto ad ammazzare la moglie. Tutti si professano innocenti!
Però queste situazioni diventano note al grande pubblico, salgono alla ribalta nazionale solamente quando i casi sono eclatanti, come nel caso dell’uccisione, nel gennaio del 2002, del piccolo Samuele da parte della madre Annamaria Franzoni (delitto di Cogne.) Il caso ebbe una rilevanza mediatica notevole principalmente a causa delle numerose interviste televisive rilasciate dalla Franzoni subito dopo il delitto (partecipò tra gli altri al talk show Porta a Porta e al Maurizio Costanzo Show) e alla apparente decisione della difesa di utilizzare il mezzo televisivo per ottenere l'appoggio dell'opinione pubblica che, almeno nelle prime fasi del processo che seguì, di fatto si divise fra innocentisti e colpevolisti. Ma la televisione non bastò e la Franzoni, che si è sempre proclamata innocente, venne condannata definitivamente nel 2008 per aver ucciso il figlio.
Anche Berlusconi non si discosta da questa regola, si proclama innocente anche di fronte all’evidenza, reclama il complotto politico avvalendosi del grande potere mediatico datogli dalle televisioni e dai giornali di famiglia; organizza manifestazioni e sit-in nei quali attacca la magistratura, manda avanti i suoi lacchè a chiedere un salvacondotto, la grazie al Capo dello Stato, a minacciare la guerra civile ed il tutto perché l’hanno preso con le mani nella marmellata. Ha frodato il fisco per milioni di euro e come tale è stato condannato. Altro che complotto politico!
Ebbene la giustizia ha fatto il suo corso, ci sono voluti anni per arrivare ad una condanna definitiva, si sa chi può permettersi i migliori avvocati sulla piazza ed ha alla bisogna la possibilità di aprire uno smisurato portafoglio qualche vantaggio ce lo avrà, ma stavolta non è bastato, non è arrivata la prescrizione nonostante le leggi e leggine ad personam, stavolta è stato giudicato colpevole e andrà agli arresti domiciliari (per motivi di età).
Non basta reclamare il complotto politico e sperare di farla franca d’innanzi all’opinione pubblica, come per tutti i cittadini se si infrange la legge si pagano le conseguenze e stavolta anche il più innocente di tutti, dovrà scontare la sua pena.
Nessun commento:
Posta un commento