Non cercare di diventare una persona di successo, ma piuttosto una persona di valore (Albert Einstein)

mercoledì 21 agosto 2013

In processione da CL

« Non solo non ho mai inteso "fondare" niente, ma ritengo che il genio del movimento che ho visto nascere sia di avere sentito l'urgenza di proclamare la necessità di tornare agli aspetti elementari del cristianesimo, vale a dire la passione del fatto cristiano come tale nei suoi elementi originali, e basta. »  Queste le parole che Don Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, nell’ aprile 2004 scrisse in una lettera a Papa Giovanni Paolo II  per i 50 anni del movimento nato con il nome di Gioventù Studentesca nel 1954.
Cosa sia rimasto di quel proclama è sotto gli occhi di tutti, basta osservare cosa accade al  Meeting per l’amicizia fra i popoli che si svolge  a Rimini ogni anno,  da un movimento pieno di giovani ferventi, intelligenti, informati, ad una platea non più di difensori della fede e di Dio ma di Berlusconi.  La rappresentazione non più dell’ideale cristiano ma dei poteri forti e purtroppo molto spesso corrotti, al cospetto dei quali si presentano, come in un rituale di affiliazione, indistintamente tutti i vertici dei partiti e delle istituzioni. Un movimento che ha fatto del settarismo e del clientelismo, tramite la sua costola affaristica della Compagnia delle Opere, i suoi caposaldi privilegiando il potere a scapito della carità, i vizi a scapito delle virtù. Forse sarebbe ora di chiedersi che cosa ci fanno il Presidente della Repubblica, quello del Consiglio e il Ministro dello sviluppo ad un meeting finanziato da Banche e Aziende che naturalmente si aspettano un ritorno, non tanto pubblicitario ma in termini di aiuti legislativi.
Il titolo del meeting di quest’anno è «EMERGENZA UOMO», in un momento nel quale la nostra società sta vivendo una grave crisi economico, sociale e culturale mai titolo fu più indicato, poi sentiamo i discorsi degli eminenti partecipanti al meeting e naturalmente  si comprende che l’uomo a cui ci si riferisce è Berlusconi: «Salvatelo!»

lunedì 5 agosto 2013

Il più innocente di tutti

Il condannato si difende, è un suo diritto, si dichiara innocente nonostante la corte abbia sancito la sua colpevolezza. Questo è ciò che avviene nel 90% dei casi di persone che condannate negano anche l’evidenza. Da chi viene pescato a rubare in un supermercato a chi viene colto ad ammazzare la moglie. Tutti si professano innocenti!
Però queste situazioni diventano note al grande pubblico,  salgono alla ribalta nazionale solamente quando i casi sono eclatanti, come nel caso dell’uccisione, nel gennaio del 2002, del piccolo Samuele da parte della madre Annamaria Franzoni (delitto di Cogne.) Il caso ebbe una rilevanza mediatica notevole principalmente a causa delle numerose interviste televisive rilasciate dalla Franzoni subito dopo il delitto (partecipò tra gli altri al talk show Porta a Porta e al Maurizio Costanzo Show) e alla apparente decisione della difesa di utilizzare il mezzo televisivo per ottenere l'appoggio dell'opinione pubblica che, almeno nelle prime fasi del processo che seguì, di fatto si divise fra innocentisti e colpevolisti. Ma la televisione non bastò e la Franzoni,  che si è sempre proclamata innocente, venne condannata definitivamente nel 2008  per aver ucciso il figlio.
Anche Berlusconi non si discosta da questa regola, si proclama innocente anche di fronte all’evidenza, reclama il complotto politico avvalendosi del grande potere mediatico datogli dalle televisioni e dai giornali di famiglia; organizza manifestazioni e sit-in nei quali attacca la magistratura, manda avanti i suoi lacchè a chiedere un salvacondotto, la grazie al Capo dello Stato, a minacciare la guerra civile ed il tutto perché l’hanno preso con le mani nella marmellata. Ha frodato il fisco per milioni di euro e come tale è stato condannato. Altro che complotto politico!
Ebbene la giustizia ha fatto il suo corso, ci sono voluti anni per arrivare ad una condanna definitiva, si sa chi può permettersi i migliori avvocati sulla piazza ed ha alla bisogna la possibilità di aprire uno smisurato portafoglio qualche vantaggio ce lo avrà,  ma stavolta non è bastato, non è arrivata la prescrizione nonostante le leggi e leggine ad personam, stavolta è stato giudicato colpevole e andrà agli arresti domiciliari (per motivi di età).
Non basta reclamare il complotto politico e sperare di farla franca d’innanzi all’opinione pubblica, come per tutti i cittadini se si infrange la legge si pagano le conseguenze e stavolta anche il più innocente di tutti, dovrà scontare la sua pena.