« Non solo non ho mai inteso "fondare" niente, ma ritengo che il genio del movimento che ho visto nascere sia di avere sentito l'urgenza di proclamare la necessità di tornare agli aspetti elementari del cristianesimo, vale a dire la passione del fatto cristiano come tale nei suoi elementi originali, e basta. » Queste le parole che Don Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, nell’ aprile 2004 scrisse in una lettera a Papa Giovanni Paolo II per i 50 anni del movimento nato con il nome di Gioventù Studentesca nel 1954.
Cosa sia rimasto di quel proclama è sotto gli occhi di tutti, basta osservare cosa accade al Meeting per l’amicizia fra i popoli che si svolge a Rimini ogni anno, da un movimento pieno di giovani ferventi, intelligenti, informati, ad una platea non più di difensori della fede e di Dio ma di Berlusconi. La rappresentazione non più dell’ideale cristiano ma dei poteri forti e purtroppo molto spesso corrotti, al cospetto dei quali si presentano, come in un rituale di affiliazione, indistintamente tutti i vertici dei partiti e delle istituzioni. Un movimento che ha fatto del settarismo e del clientelismo, tramite la sua costola affaristica della Compagnia delle Opere, i suoi caposaldi privilegiando il potere a scapito della carità, i vizi a scapito delle virtù. Forse sarebbe ora di chiedersi che cosa ci fanno il Presidente della Repubblica, quello del Consiglio e il Ministro dello sviluppo ad un meeting finanziato da Banche e Aziende che naturalmente si aspettano un ritorno, non tanto pubblicitario ma in termini di aiuti legislativi.
Il titolo del meeting di quest’anno è «EMERGENZA UOMO», in un momento nel quale la nostra società sta vivendo una grave crisi economico, sociale e culturale mai titolo fu più indicato, poi sentiamo i discorsi degli eminenti partecipanti al meeting e naturalmente si comprende che l’uomo a cui ci si riferisce è Berlusconi: «Salvatelo!»