Chi se lo sarebbe aspettato che un bambino portato in Italia, in particolare in Lombardia, da genitori stranieri che non hanno il permesso di soggiorno, fosse trattato come se avesse una colpa da espiare. Cioè sei arrivato da clandestino e come tale devi essere trattato! Questo il senso del voto contrario espresso dalla maggioranza formata da PDL, Lega, Fratelli d’Italia e Pensionati , alla mozione della lista civica di Ambrosoli, presentata il 2 luglio in Regione Lombardia, che chiedeva di allargare l’assistenza dei medici di base anche ai minorenni figli di immigrati irregolari. Con questo voto che credo non rappresenti assolutamente il volere dei cittadini Lombardi, la Regione fa un altro passo verso la barbarie a cui questa giunta dice di volersi sottrarre ma alla quale con il suo ottuso comportamento finirà per condurci, forse è stato premonitore il nome di Barbari sognanti scelto dal segretario della Lega .
I sostenitori della tesi della maggioranza affermano per bocca dell’assessore alla sanità Mantovani che «anche i minori irregolari hanno comunque il diritto di ricevere le prestazioni previste dalla legge, come le cure urgenti e quelle essenziali». Perché quindi farli seguire da un medico di base quando hanno la febbre o quando sono malnutriti o quando sono anemici? Aspettiamo che siano allo stremo delle forze prima di curarli!
Questa posizione miope non tiene conto del fatto che questi bambini e questi ragazzi vanno a scuola e giocano con i nostri. Il rischio è che non curando precocemente delle patologia si possano innescare dei fenomeni epidemiologici anche gravi. Anche il segretario nazionale del sindacato dei medici pediatri Rinaldo Missaglia è intervenuto sull’argomento sostenendo che il problema «non può risolversi in una discussione pro o contro la clandestinità. Sono in gioco la salute di bambini innocenti, ma soprattutto della comunità. Non dimentichiamo che questi bambini, se non adeguatamente assistiti e inseriti nelle campagne vaccinali obbligatorie, che peraltro la Regione garantisce a tutti, ma di cui, vuoi per ignoranza vuoi per paura, poche famiglie di irregolari usufruiscono, possono rappresentare potenziali pericoli per la salute pubblica».
Altro che Macroregione caro Maroni. La civiltà di un popolo si misura anche con la capacità di questo di accettare e di aiutare chi è meno fortunato di noi e che magari è stato costretto a emigrare per le gravi condizioni in cui versa il suo paese di origine, predisponendo quanto necessario per la sua integrazione a partire dai minori. I nostri figli vivono questi giovani immigrati per quello che sono: bambini e ragazzi come loro con cui studiare e giocare. I nostri figli lo hanno capito e la grande, ricca e cattolica Regione Lombardia?
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