Quello che pare stia succedendo è che si vada incontro ad un’altra colossale truffa a danno degli italiani. Il grande “inciucio” (il termine deriva dall'espressione dialettale napoletana 'nciucio che significa spettegolare parlando fitto ed a bassa voce ed indica, in termini politico giornalistici, un accordo sottobanco, un compromesso riservato tra fazioni formalmente avversarie, ma che in realtà attuano, anche con mezzi ed intenti poco leciti, una logica di spartizione del potere).
Tutto ciò che i nostri politici, nostri solo perché ce li ritroviamo grazie al porcellum ed alle conseguenti liste blindate, stanno rappresentando in questi mesi non è che il teatrino per cercare di recuperare quei consensi che crediamo e speriamo abbiano definitivamente persi.
Oramai siamo di fronte un unico grande partito della spartizione. A ben vedere non ci sono più una destra e una sinistra, ma solo schieramenti che con politiche pressoché identiche cercano di mantenere o incrementare posizioni di potere per poter garantire privilegi al proprio circolo affaristico.
Dietro la falsa “volontà di cambiare”, di “assumersi responsabilità”, di “garantire le riforme”, come tutti i giorni dichiarano gli illustri rappresentati della casta, si nasconde il più bieco modo di fare affari a scapito della comunità che come al solito viene blandita, ingannata e tartassata.
Adesso, tra ridiscese in campo, proposte e (pseudo)accordi di riforma elettorale, ci ritroviamo in campagna elettorale; una campagna elettorale che come il solito si basa su promesse che non verranno mantenute, nella quale i partiti si presentano senza idee originali, nella quale i candidati sono gli stessi che hanno portato il paese allo sfascio, nella quale questi partiti e questi politici vorrebbero essere legittimati dal nostro voto.
Ma siamo proprio sicuri di volere ancora questi?