Le elezioni amministrative appena svolte hanno evidenziato, come già le precedenti, la voglia di cambiamento che c’è nel paese.
Ovviamente tutti i partiti tradizionali si sono comportati come al solito: “abbiamo tenuto”, “aspettiamo i conteggi finali”, “abbiamo perso meno degli altri”, “paghiamo il sostegno al governo”, “gli italiani sono arrabbiati”, “i candidati scelti non erano appetibili”….e via con altre amenità di questo genere.
I politici si autoreferenziano e continueranno a farlo perché è l’unica cosa che sanno fare. Non gli interessa cosa vuole la gente, non lo capiscono, non lo vogliono capire, l’unico loro interesse è mantenere la posizione.
Nessun cambiamento! La casta si perpetua, vecchi che governano un paese lamentandosi che il 30% di giovani non trova occupazione! Nessuno cede il passo, nessuno molla una carica, nessuno apre la porta al cambiamento.
La politica non è vecchia in se; è il modo di fare politica di questi politici che è vecchio e insano.
Danno addosso a chi cerca di proporre nuove strade, non perché non sono valide o praticabili ma perché molti di loro sarebbero costretti a cambiare mestiere.
Danno del demagogo, del mafioso, del terrorista a Grillo, perché hanno paura di un movimento che ha nuove idee, nuove persone, giovani che vogliono impegnarsi per il bene comune e non per se stessi, un movimento che non vuole alcun finanziamento pubblico, i cui eletti nelle amministrazioni locali non percepiscono che una piccola parte dei compensi previsti, un movimento che ha raccolto firme (300.000) per proposte di legge d’iniziativa popolare che prevedevano l’incandidabilità in parlamento dei condannati; tetto massimo di due legislature; cambiamento dell’attuale legge elettorale.
Nessuno le ha nemmeno prese in considerazione!
Questo movimento è pulito, fa della partecipazione la sua arma migliore, è composto per la maggior parte da giovani preparati e volenterosi di impegnarsi per un domani migliore…….Ai nostri politici, ai partiti questo movimento FA PAURA!
E anche quei partiti, che almeno per tradizione e storia, dovrebbero essere più sensibili alle voci che arrivano dalla piazza e dalla società si ostinano a non prendere in considerazione queste grida di aiuto e di rabbia, questa voglia di nuovo, presi come sono a garantirsi i privilegi di casta.
Pensano ancora di vincere, di governare continuando ad autoreferenziarsi, continuando ad alimentare la politica delle coalizioni improbabili nelle quali contano solo i numeri e non i contenuti; non si è accorto che l’aria è diversa, che le condizioni sono cambiate, che la loro credibilità è terminata da tempo, che la gente aspetta solo il segnale del cambiamento…………..che forse si incomincia ad intravedere.