Non cercare di diventare una persona di successo, ma piuttosto una persona di valore (Albert Einstein)

lunedì 26 marzo 2012

Sotto Attacco

Oramai è evidente a tutti, destra e sinistra, lavoratori precari e dipendenti, industriali e piccole imprese, il tentativo, già riuscito in un recente passato, di dividere i lavoratori è continuo ed ammantato di perbenismo.
Prima abbiamo avuto il ricatto di Marchionne, “o accettate le mie condizioni o chiudo la fabbrica”, con il risultato che a Pomigliano e a Mirafiori i lavoratori sono perennemente in cassa integrazione, lavorando al massimo un giorno o due a settimana . Ma il risultato ottenuto è chiaro: la divisione dei lavoratori!
Oggi il ricatto è più sottile, la crisi, l’Europa, la crescita, gli investitori stranieri…, ma dove sono le norme che dovrebbero aiutare la crescita?
Gli investitori stranieri hanno dichiarato che non investono in Italia, cioè non impiantano nel nostro paese attività produttive, perché la Mafia si insinua in ogni pertugio dove ci sia da guadagnare, perché la  corruzione erode risorse  e la burocrazia infinita è amica della corruzione.
L’articolo 18, che è nel mirino dei poteri forti, non è mai preso in considerazione dai potenziali investitori stranieri!
Ma allora chiediamoci e chiediamo al Governo, chiediamo alla ex collega Fornero (ministro del lavoro), chiediamo all’ex collega Passera (ministro dello sviluppo) qual’ è  la crescita che questa misura produrrà; in un paese dove il 30% dei giovani sono disoccupati il rimedio sarebbe quello di agevolare i licenziamenti??
O forse è un pegno che è necessario pagare ai poteri forti, quelli che impediscono di lottare contro evasione e corruzione, quelli che bloccano le liberalizzazioni, quelli che non vogliono la riforma elettorale….quelli che in questi decenni si sono arricchiti impoverendo il paese.
Vi siete chiesti perché il pugno duro viene usato solo con i lavoratori, vi siete chiesti dov’è finita l’equità promessa, vi siete chiesti dove sono finiti i tagli alla politica…….
Bisogna lottare tutti insieme per conservare quel poco di diritti ancora rimasti, frutto delle battaglie di tanti lavoratori, frutto dei sacrifici di tante famiglie che rischiano di essere vanificati da una violenza di potere forte con i deboli e deboli con i forti!
Non ha importanza se siamo di destra o di sinistra, se siamo precari o garantiti, se abbiamo un contratto di lavoro o se abbiamo la partita iva; quello che conta è che ancora una volta stanno cercando di annullare il nostro futuro e quello di chi verrà dopo di noi.
Non accettiamo tutto questo! Lottiamo insieme a chi si oppone a questa barbarie ammantata di perbenismo. Lottiamo per il lavoro per tutti.